TRIATHLON SPRINT LIGNANO 09/10/2016
Scrivo queste righe solo dopo aver letto i racconti dei miei amici. La prima cosa che mi colpisce è la profonda ammirazione e considerazione che hanno i miei compagni di me e questo mi fa immenso piacere; la seconda è il diverso modo di interpretare una gara ovvero le due facce della stessa medaglia. Da un lato abbiamo la "CONSAPEVOLEZZA" di aver lavorato bene, di aver programmato correttamente le tappe di avvicinamento ad un evento importante e di competere contro un avversario di VALORE, dall'altro, invece, prevale il timore della sconfitta e la paura di non fare bene come dimostrato durante i duri allenamenti. Ho vissuto in diretta questa sfida, nei giorni precedenti la gara, durante il riscaldamento, nel corso della competizione stessa: è stato per me emozionante a tal punto che il mio risultato, seppur buono, è passato in secondo piano... Se le sono date di santa ragione ed hanno dato il meglio di loro stessi... solo uno però poteva vincere, queste le regole del gioco!!! Credo abbia vinto la LUCIDITA' contro la PAURA DI SFIGURARE in un confronto; nella mia breve carriera agonistica ho già provato queste sensazioni e tutte le volte che ho avuto paura di perdere, ho perso!!! probabilmente (parere puramente personale) non è il giusto atteggiamento!... nel mio caso ci ho lavorato molto per perderlo... A parte la vittoria cronometrica di Doria (millimetrica), assegno comunque il mio personale e modesto voto a quest'ultimo che ha saputo gestire meglio le emozioni trasformando la TENSIONE in POSITIVA ECCITAZIONE. Onore anche allo sfidante che ha raggiunto livelli di sofferenza fisica degni di un VERO GLADIATORE... Ha lottato con tutti i mezzi a sua disposizione, ha ceduto fisicamente solo nel finale, ha mollato purtroppo psicologicamente un po' prima pagandone le conseguenze. Molto molto buono il livello agonistico raggiunto dai CUGINI BROWNLEE: nel 2017 ce ne faranno vedere delle belle. Bravi veramente e grazie delle emozioni che avete scatenato in me con soli 35 euro di iscrizione!! Conclusa anche per me la stagione agonistica, alcune settimane di rigenerazione psico-fisica e poi si riparte.
Michele B.
CONSAPEVOLEZZA!!!
Ieri stavamo facendo riscaldamento, ultima gara di stagione in quel di Lignano Sabbiadoro, io, Michele, Angelo, Daniele e Nicola Battan, quando incrociamo Alessandro Fabian che ci guarda e con la mano sulla testa ci dice: Consapevolezza ragazzi, Consapevolezza!!! e continua per la sua strada. Che cosa voleva dire, c'era mare mosso, vento, freddo forse intendeva attenzione ai pericoli, non rischiate, state attenti... può essere!! e invece Michele si gira verso di me e mi dice: consapevolezza nel riscaldamento, negli esercizi e nella preparazione, in gara... esatto!!! questo intendeva Fabian!!!
E ieri per me è stata la giornata della Consapevolezza, che questo sport mi regala emozioni intense, che se voglio migliorare mi devo applicare ed allenare meglio, non di più, meglio e che devo essere consapevole delle mie qualità e dei miei limiti che sono molti di più e devo cercare di allenarli. Ho chiuso la mia stagione 2016 con un 3 posto di categoria dietro Caridi e un certo Michele Bellemo, uno dei più forti M1 In Italia, il coach che ti fa lavorare duro e l'amico che a fine gara ti abbraccia (ieri in gara mi incitava nel bastone di corsa, cosa rarissima tanto è concentrato quando corre, Consapevolezza).
Dopo di me Angelo Todaro, in bici ad un certo punto eravamo solo io e lui e ci siamo messi a ridere, sembrava ci fossimo solo noi in gara... poi nella corsa abbiamo tirato fuori tutto quello che avevamo ancora a disposizione.
Ora una bella settimana di relax e poi con nuovi obiettivi per il 2017.
CONSAPEVOLEZZA
Nicola D.
Gara di chiusura del 2016 di questo intenso settembre/ottobre. Chioggia, Jesolo, Riccione e per finire Lignano. Delfini presenti Mik Bellemo, Doria, Gibbo grande, Battan ed il sottoscritto. A Chioggia la sfida/tenzone fra cugini era saltata causa infortunio e quindi, diciamo alla buona, il tema della giornata è come finirà fra Doria e Todaro. Ovviamente ci si scherza su e va bene così.
Il mare è di quelli da triathlon. Altro che piscina. Gran onde ai limiti del regolamento (e oltre). Boe che chissà se le vedi. Bora che darà fastidio in bici e anche in corsa.
Pronti via si va per il mare larghi come sempre. Scelgo gli occhiali grandi che così dovrei avere più visuale ma dopo un po’ si appannano. Perdo la seconda boa e vado un po’ largo e probabilmente perdo 10-20 secondi non credo di più. Per il resto nuoto bene e senza troppi stress. Esco dall’acqua e mentre entro in T1 vedo Doria che sta finendo la preparazione. Esce come previsto prima di me visto che a nuoto ne ha di più e si sapeva. A quel punto la speranza è di prenderlo in bici. Tiro io un gruppetto per 3km e andiamo a recuperare il gruppetto Doria. Ho già le gambe fritte e il tentativo di allungo non riesce. So che in corsa ne dovrebbe avere di più (anche se poco) e quindi mi piacerebbe arrivare in T2 con 10-20 secondi di vantaggio.
In realtà non ne ho. E’ fine stagione per tutti e (almeno io) mi sento le gambe meno in forze anche solo di 1 mese fa. A un certo punto tenta lui l’allungo e, ne avesse avuto, sarebbe andato via lui. Io non ce la facevo. Invece anche lui cede e ci troviamo io e lui da soli. Ci diamo il cambio per qualche km (4-5-6 bho) finchè viene un gruppone a prenderci e stiamo là dentro. Tirando anche noi e provando qualche allungo ma visto che non siamo Cigana non si va da nessuna parte. Entro in T2 con 10 metri di vantaggio. Pari cambio e tengo i 10 metri. Si va per la corsa e non so bene come affrontarla: lo aspetto e stiamo insieme o cosa? Alla fine vado alla bersagliera e come viene viene. Prima boa contro vento 10 metri vantaggio. Secondo boa a favore di vento 20 metri vantaggio. Incrocio Bellemo che va come un treno senza apparente fatica. Nel terzo e penultimo bastone forse commetto l’Errore (ma è solo una scusa…in realtà la gara perfetta non credo ci sia): mi passa un giovane cha va più forte, provo a stare in scia ma lo tengo per 200 metri e stop. Il fuori fuori soglia non lo recupero più. Sento le gambe che girano meno. All’ultimo giro di boa i metri sono ancora 10 e purtroppo mi entra in testa che se mi prende è finita perché vedo che mi sto imballando…così quando ai meno 500-400 mi prende e passa e lo vedo “bene” tengo un po’ l’allungo, ma penso “tanto sono così impiccato che non riesco a sprintare”…lui al contrario so che pensa “devo mollarlo subito perché allo sprint mi batte”…così prende quei 10 metri che diventano 20 che diventano 40. Fine. Fatti 5Km di uno sprint a 3:49 con l’ultimo a 3:43. 3 Delfini in reciproco stimolo nei primi 4 posti M1! La classifica di categoria parla Delfino. Secondo Bellemo, terzo Doria, quarto Todaro. In pochi secondi dietro ce ne sono altri 5. Considerando che Mik è secondo nazionale e che c’era gente buona a Lignano possiamo tranquillamente dire che lo stimolo positivo reciproco fa diventare la squadra più forte nel suo complesso. Stimolo positivo appunto, che alla fine è stata una bella sfida e una bellissima gara. Bravo Mik, bravissimo Doria, e bravi tutti i Delfini. Ci vediamo nel 2017…ma magari una la facciamo anche più pianino che stavolta ho visto la morte in faccia…e mi sono girato dall’altra parte!
Angelo B. T.
Michele B.
CONSAPEVOLEZZA!!!
Ieri stavamo facendo riscaldamento, ultima gara di stagione in quel di Lignano Sabbiadoro, io, Michele, Angelo, Daniele e Nicola Battan, quando incrociamo Alessandro Fabian che ci guarda e con la mano sulla testa ci dice: Consapevolezza ragazzi, Consapevolezza!!! e continua per la sua strada. Che cosa voleva dire, c'era mare mosso, vento, freddo forse intendeva attenzione ai pericoli, non rischiate, state attenti... può essere!! e invece Michele si gira verso di me e mi dice: consapevolezza nel riscaldamento, negli esercizi e nella preparazione, in gara... esatto!!! questo intendeva Fabian!!!
E ieri per me è stata la giornata della Consapevolezza, che questo sport mi regala emozioni intense, che se voglio migliorare mi devo applicare ed allenare meglio, non di più, meglio e che devo essere consapevole delle mie qualità e dei miei limiti che sono molti di più e devo cercare di allenarli. Ho chiuso la mia stagione 2016 con un 3 posto di categoria dietro Caridi e un certo Michele Bellemo, uno dei più forti M1 In Italia, il coach che ti fa lavorare duro e l'amico che a fine gara ti abbraccia (ieri in gara mi incitava nel bastone di corsa, cosa rarissima tanto è concentrato quando corre, Consapevolezza).
Dopo di me Angelo Todaro, in bici ad un certo punto eravamo solo io e lui e ci siamo messi a ridere, sembrava ci fossimo solo noi in gara... poi nella corsa abbiamo tirato fuori tutto quello che avevamo ancora a disposizione.
Ora una bella settimana di relax e poi con nuovi obiettivi per il 2017.
CONSAPEVOLEZZA
Nicola D.
Gara di chiusura del 2016 di questo intenso settembre/ottobre. Chioggia, Jesolo, Riccione e per finire Lignano. Delfini presenti Mik Bellemo, Doria, Gibbo grande, Battan ed il sottoscritto. A Chioggia la sfida/tenzone fra cugini era saltata causa infortunio e quindi, diciamo alla buona, il tema della giornata è come finirà fra Doria e Todaro. Ovviamente ci si scherza su e va bene così.
Il mare è di quelli da triathlon. Altro che piscina. Gran onde ai limiti del regolamento (e oltre). Boe che chissà se le vedi. Bora che darà fastidio in bici e anche in corsa.
Pronti via si va per il mare larghi come sempre. Scelgo gli occhiali grandi che così dovrei avere più visuale ma dopo un po’ si appannano. Perdo la seconda boa e vado un po’ largo e probabilmente perdo 10-20 secondi non credo di più. Per il resto nuoto bene e senza troppi stress. Esco dall’acqua e mentre entro in T1 vedo Doria che sta finendo la preparazione. Esce come previsto prima di me visto che a nuoto ne ha di più e si sapeva. A quel punto la speranza è di prenderlo in bici. Tiro io un gruppetto per 3km e andiamo a recuperare il gruppetto Doria. Ho già le gambe fritte e il tentativo di allungo non riesce. So che in corsa ne dovrebbe avere di più (anche se poco) e quindi mi piacerebbe arrivare in T2 con 10-20 secondi di vantaggio.
In realtà non ne ho. E’ fine stagione per tutti e (almeno io) mi sento le gambe meno in forze anche solo di 1 mese fa. A un certo punto tenta lui l’allungo e, ne avesse avuto, sarebbe andato via lui. Io non ce la facevo. Invece anche lui cede e ci troviamo io e lui da soli. Ci diamo il cambio per qualche km (4-5-6 bho) finchè viene un gruppone a prenderci e stiamo là dentro. Tirando anche noi e provando qualche allungo ma visto che non siamo Cigana non si va da nessuna parte. Entro in T2 con 10 metri di vantaggio. Pari cambio e tengo i 10 metri. Si va per la corsa e non so bene come affrontarla: lo aspetto e stiamo insieme o cosa? Alla fine vado alla bersagliera e come viene viene. Prima boa contro vento 10 metri vantaggio. Secondo boa a favore di vento 20 metri vantaggio. Incrocio Bellemo che va come un treno senza apparente fatica. Nel terzo e penultimo bastone forse commetto l’Errore (ma è solo una scusa…in realtà la gara perfetta non credo ci sia): mi passa un giovane cha va più forte, provo a stare in scia ma lo tengo per 200 metri e stop. Il fuori fuori soglia non lo recupero più. Sento le gambe che girano meno. All’ultimo giro di boa i metri sono ancora 10 e purtroppo mi entra in testa che se mi prende è finita perché vedo che mi sto imballando…così quando ai meno 500-400 mi prende e passa e lo vedo “bene” tengo un po’ l’allungo, ma penso “tanto sono così impiccato che non riesco a sprintare”…lui al contrario so che pensa “devo mollarlo subito perché allo sprint mi batte”…così prende quei 10 metri che diventano 20 che diventano 40. Fine. Fatti 5Km di uno sprint a 3:49 con l’ultimo a 3:43. 3 Delfini in reciproco stimolo nei primi 4 posti M1! La classifica di categoria parla Delfino. Secondo Bellemo, terzo Doria, quarto Todaro. In pochi secondi dietro ce ne sono altri 5. Considerando che Mik è secondo nazionale e che c’era gente buona a Lignano possiamo tranquillamente dire che lo stimolo positivo reciproco fa diventare la squadra più forte nel suo complesso. Stimolo positivo appunto, che alla fine è stata una bella sfida e una bellissima gara. Bravo Mik, bravissimo Doria, e bravi tutti i Delfini. Ci vediamo nel 2017…ma magari una la facciamo anche più pianino che stavolta ho visto la morte in faccia…e mi sono girato dall’altra parte!
Angelo B. T.
TRIATHLON SPRINT DI RICCIONE - COPPA CRONO 02/10/2016
TRIATHLON SPRINT DI RICCIONE - STAFFETTA 2+2 02/10/2016
TRIATHLON SPRINT DI RICCIONE 01/10/2016
KUOTA TRIO SPRINT PESCHIERA DEL GARDA 25/09/2016
KUOTA TRIO OLIMPICO PESCHIERA DEL GARDA 24/09/2016
TRIATHLON SPRINT DI JESOLO 24/09/2016
Unico atleta a rappresentare la ASD Delfino allo sprint di Jesolo, Angelo Boscolo. Complimenti per l'ottimo risultato ottenuto.
Decido di andare a Jesolo Sprint per farmi il rank che altrimenti avrei perso dopo 2 anni senza gare brevi. Sono alla terza partecipazione a Jesolo, gara bella, simile a Chioggia come sviluppo, comoda (anche perché parte alle 10:30 e si è casa per pranzo che male non fa) e ben organizzata.
Arrivo in loco alle 8:45, ritiro il pacco gara dove trovo un lusinghiero pettorale 30. Faccio un giretto in bici per scaldarmi e mi accodo al pettorale 1: Massimo Cigana che era anche a Chioggia e qui è presente per vincere.
Si parte puntuali alle 10:45 dopo le donne: l’acqua è limpida e meravigliosa. Appena uno mi si avvicina mi allargo e sto tranquillo fuori dal casino. Appena salgo in bici mi accorgo che non andrà bene come a Chioggia: siamo in 2 a tirare invece dei 5 di Chioggia e alla fine del primo giro dico al mio compagno (un giovane col pettorale 8) che io mollavo là perché poi altrimenti cammino. La media si abbassa e al posto dei 33’ di Chioggia esce un 35’. Comincio a correre e al terzo viene un 3:48 sintomo del fatto che sto correndo bene. Negli ultimi 2 passo almeno 20 persone e quindi capisco anche che alla fine della bici non ero messo poi tutto sto gran bene. Gli Sprint si sa che sono condizionati dal nuoto, ed è scontato, ma anche dalla qualità del gruppetto che trovi. La collaborazione e non trovarsi solo fanno guadagnare quei 2 minuti (ma anche 1 basta) che fa la differenza fra una buona ed una ottima gara. Mangio qualche fetta di arancia e me ne vado che alle 13:30 mi aspettano gli gnocchi dalla mamma. Alle docce incrocio il numero 8 con cui avevo tirato un po’, sento un accento emiliano e viene fuori che è da Modena e che il suo mister è un certo Matteo Grilli. Carramba che sorpresa: lo stesso mister che mi ha seguito nella preparazione dell’Iron del 2014. Il ragazzino è un certo Guidoni, nuota fortino, va in bici bene, ma soprattutto corre molto più forte di un 40enne. Ci aspettano i Nazionali a squadre a Riccione in questo intenso Settembre di chiusura d’anno. Siamo tutti stanchi, ma abbiamo ancora voglia di divertirci. Alè.
Angelo B. T.
Decido di andare a Jesolo Sprint per farmi il rank che altrimenti avrei perso dopo 2 anni senza gare brevi. Sono alla terza partecipazione a Jesolo, gara bella, simile a Chioggia come sviluppo, comoda (anche perché parte alle 10:30 e si è casa per pranzo che male non fa) e ben organizzata.
Arrivo in loco alle 8:45, ritiro il pacco gara dove trovo un lusinghiero pettorale 30. Faccio un giretto in bici per scaldarmi e mi accodo al pettorale 1: Massimo Cigana che era anche a Chioggia e qui è presente per vincere.
Si parte puntuali alle 10:45 dopo le donne: l’acqua è limpida e meravigliosa. Appena uno mi si avvicina mi allargo e sto tranquillo fuori dal casino. Appena salgo in bici mi accorgo che non andrà bene come a Chioggia: siamo in 2 a tirare invece dei 5 di Chioggia e alla fine del primo giro dico al mio compagno (un giovane col pettorale 8) che io mollavo là perché poi altrimenti cammino. La media si abbassa e al posto dei 33’ di Chioggia esce un 35’. Comincio a correre e al terzo viene un 3:48 sintomo del fatto che sto correndo bene. Negli ultimi 2 passo almeno 20 persone e quindi capisco anche che alla fine della bici non ero messo poi tutto sto gran bene. Gli Sprint si sa che sono condizionati dal nuoto, ed è scontato, ma anche dalla qualità del gruppetto che trovi. La collaborazione e non trovarsi solo fanno guadagnare quei 2 minuti (ma anche 1 basta) che fa la differenza fra una buona ed una ottima gara. Mangio qualche fetta di arancia e me ne vado che alle 13:30 mi aspettano gli gnocchi dalla mamma. Alle docce incrocio il numero 8 con cui avevo tirato un po’, sento un accento emiliano e viene fuori che è da Modena e che il suo mister è un certo Matteo Grilli. Carramba che sorpresa: lo stesso mister che mi ha seguito nella preparazione dell’Iron del 2014. Il ragazzino è un certo Guidoni, nuota fortino, va in bici bene, ma soprattutto corre molto più forte di un 40enne. Ci aspettano i Nazionali a squadre a Riccione in questo intenso Settembre di chiusura d’anno. Siamo tutti stanchi, ma abbiamo ancora voglia di divertirci. Alè.
Angelo B. T.
16° TRIATHLON SPRINT SOTTOMARINA 11/09/2016
Chioggia è sempre Chioggia. Da certi punti di vista è la gara più dura. Quella dove ho sempre preso più botte. Quella dove si è un po’ più tesi perché è “la gara di casa”. Ma è sempre la gara che mi ha fatto conoscere il triathlon nel 2002. Era la seconda edizione ed io vidi i cartelloni affissi per la città. Non so come era una triplice affascinante. Nuoticchiavo, corricchiavo, mi feci prestare la bici da mio zio ciclista. Partecipai in pantaloncini e canottiera di cotone (!). Con bacinella per togliere la sabbia al T1. Obbiettivo NON arrivare ultimo. Non arrivai ultimo. Ne lasciai una ventina dietro..;-)). Ho continuato a fare Chioggia e solo Chioggia fino al 2008. Mio training settimanale: 20km bike, 5km run, 750m swim. Progressivo miglioramento appena palpabile, ma miglioramento. Ma nel 2009 entrai nella Delfino attirato dal sorriso luminoso del presidente Albiero. Ah che divertimento. Si allungarono le distanze, le ore di allenamento, le pazzie, le competizioni. Entrano ed escono dalla squadra persone varie. Il gruppo “storico” rimane. Nel 2014 arrivo anche a fare un Iron. Impensabile. Così quando nel 2016 sto malaccio l’unica cosa che mi dà la forza, oltre a una possibile sfidona col cugino-amico Doria, è il fatto di non interrompere la fila di partecipazioni alla gara di casa. L’obbiettivo è Naccari cavolo. Mica bazzeccole. Quest’anno ci sono giovani arzilli che credo a primavera ci asfalteranno tutti. Parto largo in prima batteria e mi sento bene. Esco dall’acqua e dopo 20m di bici sento il giovane Briatore che mi dice “Sono qua!”. Bene mi dico. Tiriamo insieme dai. La nostra fortuna è che arriva un bel treno di 3-4 persone che vanno via forte in bici. Uno è Simionato che mi risulta essere uno forte. Infatti ci organizziamo e andiamo a prendere il gruppetto davanti a noi dove c’è Marangoni. Io tiro la mia parte insieme agli altri che tirano. Anche il Bria ci prova anche se vedo che dopo la tirata arranca un po’. Ma ci prova e questo gli fa onore. La bici mi pare venga via bene. Ho trovato un bel gruppo e l'ho trovato quasi subito quindi tanto meglio non si poteva fare. Metto giù la bici cambio veloce anche se non velocissimo, metto le scarpe che da quest’anno sono A3 anche in gara e vado più o meno al massimo che posso e vado anche più forte del Bria che forse manca ancora di condizionamento fisico al T2. Arrivo soddisfatto della gara, eccitato e la stanchezza verrà fuori un paio di ore dopo quando in spiaggia dico alla famiglia “non ce la faccio devo andare a casa a sdraiarmi”. Il grande MiK Bellemo, che bontà sua lo sa Dio quanto mi sia stato di stimolo indiretto in questi anni, si fa un bel secondo di categoria, primo nazionale ASI e primo dei nostri. Mi ricordo ancora quando insieme andammo alla sua gara di esordio: San Giovanni in Persiceto nel 2012 (unica volta che lo ho battuto by the way) e mi dicevo mentre mi parlava “questo è una macchina diventa forte”. Io nel mio piccolo quarto di cat, secondo di squadra e ci starebbe anche un bel terzo nazionale ASI se avessi sbaffettato il flag al momento della iscrizione su Kronoservice. Vabbè chissene. L’importante è sempre divertirsi, dare tutto quello che si ha, vedere se si riesce a fare un po’ meglio o almeno uguale, che qua la gara è con se stessi e col tempo che passa. L’importante è non farsi male e poter continuare così un altro po’ di tempo, circondato da più o meno atleti più o meno forti. Sempre bello il triathlon, anche e soprattutto nella gara di casa, che esiste sempre e solo perché un gruppo di persone si mette a servizio di altre e ha inventato la Delfino. Quindi vale sempre la pena di farci un pensiero ogni tanto. Quindi grazie a chi la ha inventata e viva la Delfino!
Angelo B. T.
Angelo B. T.
Ed anche il 16esimo sigillo, archiviato! Successone della nostra gara (...modestamente!) nonostante la concomitanza con altre importanti manifestazioni in calendario, ma l'afflusso di triathleti che vengono da noi ogni anno è l'appagamento. E come ogni anno la fatica della preparazione infrasettimanale si trasforma in festa di questo fantastico Gruppo con la regia del Presidente pronto a riprenderci di scherzare... ma non troppo!
Pacchi gara, busta tecnica, cartellonistica stradale, elenco volontari e loro postazioni, transition zone, tutto deve collimare al millimetro e la factotum Stefy Pepe non transige...
Ed arriva il fatidico giorno: sveglia presto che ci si trova in campo gara per gli ultimi dettagli ma non prima delle tradizionali brioches sponsorizzate by Panetti. Un pò di giusta tensione ed adrenalina a fiumi di una giornata intensa, ma che volerà via molto presto. Un onore ed un privilegio seguire la gara a 360 gradi dal back stage alla partenza sul bagnasciuga, all'esserci da protagonista di questo fantastico mondo. La gara per me passa quasi in un momento e quando l'ultimo fiero atleta taglia il traguardo, possiamo un pò rilassarci che tutto è andato bene anche per questa edizione: siamo stati proprio bravi! E via a riunirsi ai Compagni per riordinare il materiale vario (sotto indicazioni del "capo mastro" Bergamasco) ed avviarsi verso la fine di questa splendida giornata della gara di casa con pizza finale in relax. Un Direttivo fantastico, un Gruppo dinamico, volontari e simpatizzanti molto coinvolti a dare lustro ad una gara arrivata a quota 16. Questi sono i Delfini e... "The show must go on"!
Bye by Tritri
Pacchi gara, busta tecnica, cartellonistica stradale, elenco volontari e loro postazioni, transition zone, tutto deve collimare al millimetro e la factotum Stefy Pepe non transige...
Ed arriva il fatidico giorno: sveglia presto che ci si trova in campo gara per gli ultimi dettagli ma non prima delle tradizionali brioches sponsorizzate by Panetti. Un pò di giusta tensione ed adrenalina a fiumi di una giornata intensa, ma che volerà via molto presto. Un onore ed un privilegio seguire la gara a 360 gradi dal back stage alla partenza sul bagnasciuga, all'esserci da protagonista di questo fantastico mondo. La gara per me passa quasi in un momento e quando l'ultimo fiero atleta taglia il traguardo, possiamo un pò rilassarci che tutto è andato bene anche per questa edizione: siamo stati proprio bravi! E via a riunirsi ai Compagni per riordinare il materiale vario (sotto indicazioni del "capo mastro" Bergamasco) ed avviarsi verso la fine di questa splendida giornata della gara di casa con pizza finale in relax. Un Direttivo fantastico, un Gruppo dinamico, volontari e simpatizzanti molto coinvolti a dare lustro ad una gara arrivata a quota 16. Questi sono i Delfini e... "The show must go on"!
Bye by Tritri
TRI-WEEK LAVARONE OLIMPICO 28/08/2016
Nel 2014 facemmo Lavarone dopo l’iron di Roth e, forse per la stanchezza ancora non smaltita, lo ricordo come una delle gare più in sofferenza della mia 15ennale tricarriera. Quando i compagni della triade mi invitano ad andare, la voglia quindi è pochina, ma il riposo montano mi ritempra dopo l’Alpe d’Huez e così mi iscrivo al solito all’ultimo giorno utile. La compagine dei Delfini è numerosa. Ogni tanto fa piacere anche la gara in compagnia. Il presidente richiede le foto di rito che sorridenti e a panza in dentro facciamo. Il Salvagno sceglie Lavarone come gara d’esordio. Per un vecchio è un buon approccio. Complimenti. DX è più concentrato e cattivo che mai. Il Grig sornione sa che farà bene. Albiero e il Trive la affrontano sorridenti come sempre. Quando il Trive 5 minuti prima della partenza si ferma al bar per un caffè capisco che c’è anche un altro triathlon…e che è questo il bello! La tri coppia Gramolelli/Moscardo batte presente anche stavolta. Marangoni (28 anni) e soprattutto Briatore (22!) sono i pischelli agguerriti del gruppo. Ci buttiamo in acqua per scaldarci…o meglio raffreddarci visto che il caldo agostano conclamato. Il giovane Carlo affronta i 1500 senza muta. Un moto di invidiosa ammirazione mi scatta per la sua giovanile e sfrontata intraprendenza. Ha giusto la metà dei miei anni (nel giorno del 44esimo genetliaco posso dirlo) e quei 20bpm in più di margine per divertirsi e fare quello che vuole e non solo quello che può e comincia a fare Triathlon 10 anni prima di quando cominciai io. Beato lui. Comunque pronti via: come all’Alpe le botte e l’affanno mi disturbano. Mi butto tutto laterale a costo di stare a 20 metri dalle boe e mi tengo distante dal casino. Purtroppo lo sopporto sempre meno e anche questo mi sa è un sintomo dell’età. Si prende la bici e via in salita e soprattutto in falsopiano. Se fosse salita pura e dura e basta sai che la fai al tuo passo e punto. Invece Lavarone è proprio infido: in falsopiano meglio stare in gruppetto per fare velocità, anche in discesa se ne hai uno davanti che ti disegna le linee ti aiuta. Il tempo lo fai se riesci a fare al tuo massimo le (poche) parti di salita pura e in compagnia tutto il resto. Purtroppo me la faccio da solo fino al 36esimo quando in 2 mi prendono e mi accodo. Uscito dall’acqua mi trovo addirittura affiancato all’ex Delfino Amà, che riesco a staccare in bici. A conferma ulteriore che l’allenamento (o l’assenza del medesimo) è tutto. Sceso dalla bici comincio a correre e la prima rampa è un incubo. Ho dimenticato a casa il cardio e quindi vado “a sensazione”. Beh: la sensazione è pessima! Ci si inoltra nel bosco su pietraia in discesa, poi ciottolato in piano, poi asfalto in salita con vasca d’acqua dove impregnare il cappellino, poi discesa e ancora bosco in salita, finalmente discesa decisa fino al lago dove si ricomincia col secondo giro. Bel trail cavolo. Il secondo lap viene via meglio del primo: so cosa aspettarmi e nei tratti in discesa riesco a fare anche un po’ di velocità, anche se le cosce sono belle andate. Arrivo in 2h33, molto meglio di 2 anni prima, ma sempre in sofferenza. Vedo arrivare Briatore che mi sembra fresco come una rosa. Riscatta un sorriso ammirato e invidioso per lui e per quello che rappresenta: la gioventù e le sue possibilità. Forza ragazzi: dateci dentro. Saprò poi che si è fatto un bel giro in bici dietro a DX, e conoscendo DX, so che a un certo punto avrà detto “questo e xe tuto matto”. Arrivano poi Marangoni, Destro e Luca insieme (!), un buon Salvagno sotto le 3h. Scappo subito perché il “resto” della mia vita mi attende, ma ho scelto di festeggiare il 44esimo ciclo di vita facendo una cosa che continua a piacermi: un po’ di fatica insieme a degli amici. By the way: mi capita in sorte il pettorale 44. A ulteriore conferma che il Caso esiste. O il destino. O tutti e due.
Angelo B. T.
Angelo B. T.
1° TRIATHLON SPRINT DI VALMADRERA 28/08/2016
Gara "divertente"!!! Aggettivo che è cascato a pennello fin dalla sera prima della competizione durante la quale io, Michele e Nicola abbiamo ispezionato i percorsi... Sono uscita 2da dalla frazione nuoto percorrendo una scalinata, lasciandomi alle spalle il fantastico panorama del lago di Como. La frazione bike si prospettava abbastanza tecnica e così è stata date le varie curve, qualche lunga salita e ripartenze.. Iniziata e finita la frazione pedalando in solitudine, non facendomi scappare per i 20km (abbondanti) la terza posizione assoluta. Ho pensato durante tutta la frazione quanto sarebbe stato incredibile riuscire a raggiungere la dominatrice della gara, Margie, ex campionessa italiana U23 in preparazione per gli europei di 70.3 la prossima settimana, ormai qualche minuto più avanti.
Indossate le scarpette da Run, prendere un buon ritmo dopo quella bici non si è rivelata un'impresa semplice. Dopo un paio di km mi sono incrociata con Michele, piazzato sicuramente benissimo perché meno di una decina erano gli uomini passati prima di lui.
Scalata in 8º posizione assoluta ho tagliato il traguardo, comunque soddisfatta. Michele, come giustamente avevo immaginato, finisce la gara 11º assoluto e secondo di categoria. Doria esce bene dall'acqua, regge agli attacchi degli avversari in bici, controlla nella corsa in quanto ne' davanti ne' dietro c'e' atleta da sfidare.
Weekend all'insegna del triathlon in buonissima compagnia... c'è sempre da imparare!!
Alice M.
Indossate le scarpette da Run, prendere un buon ritmo dopo quella bici non si è rivelata un'impresa semplice. Dopo un paio di km mi sono incrociata con Michele, piazzato sicuramente benissimo perché meno di una decina erano gli uomini passati prima di lui.
Scalata in 8º posizione assoluta ho tagliato il traguardo, comunque soddisfatta. Michele, come giustamente avevo immaginato, finisce la gara 11º assoluto e secondo di categoria. Doria esce bene dall'acqua, regge agli attacchi degli avversari in bici, controlla nella corsa in quanto ne' davanti ne' dietro c'e' atleta da sfidare.
Weekend all'insegna del triathlon in buonissima compagnia... c'è sempre da imparare!!
Alice M.
TRI-WEEK LAVARONE X-33KMAN + SPRINT MTB 27/08/2016
Week end di gare spettacolare a Lavarone nell'ormai collaudata Tri-Week e Delfini ovviamente onnipresenti e nel Triathlon mtb e nella distanza Olimpica. Per me fine settimana full immersion col Sabato sui 1000m swim, 25 Km mtb e run 7 Km trail dell'X-33 Kman e la Clo con l'Alberto Sfriso nello Sprint mtb. Gara super tecnica, me la godo, ma pago la mancanza di salite sulle gambe in bici e sulla corsa, ma il mio target è portare a casa entrambe le gare. Imposto il mio ritmo (lento) a cominciare dal mio annaspare con stile in acqua e noto subito l'alto livello di preparazione globale dei partecipanti (...o meglio la mia regressione!) e poi fra mountainbike e corsa è un puro contatto uomo-natura: il percorso cross country invita a spingere nei boschi ma voglio rimanere intero e giungo poi al traguardo della corsa dopo una tombola sulle radici ed una quasi frattura tibio-tarsica.
Gara 1 andata e a traguardo anche i compagni dello Sprint. La sera "ritiro" pre-gara con gli altri Delfini giunti a pernottare a Lavarone con ovvio clima di festa e battute davanti ad un buon piatto di pasta. Il mattino seguente arrivo giornaliero della restante compagine che alle 12.00 si parte con l'Olimpico e le varie sfide interne di società. Esco... ultimo dall'acqua, non ho fretta in transizione ed ho il privilegio della moto scorta tutta per me: più matto di me quando si butta sui tornanti in discesa aperti al traffico per farmi strada! Le gambe in salita bici e corsa non vanno, come ieri, ma in piano e discesa frullano bene e non ho un minimo accenno di crampo. Salvo l'onore seppur verso la parte bassa della classifica finale superando in corsa gli altri pochi superstiti che tanto al traguardo m'aspetta la mia bella e il fine settimana protratto al Lunedì in relax sul lago, ed archivio queste due splendide gare ribatezzatemi dai Destro "Tri-tri week".
Complimenti a tutti i Delfini ed in particolare alle nuove combattive leve. Ottima l' organizzazione 33TT con un evento di tal portata e la gestione dei 400 e passa atleti d'entrambe le giornate. Unica pecca il pericoloso tracciato bike dell'Olimpico aperto al traffico come dicevo con indisciplina da parte di numerosi atleti con tante invasioni di corsia opposta nonostante le raccomandazioni al briefing e del difficile convivere del traffico veicolare!
Bye by Tritri.
Gara 1 andata e a traguardo anche i compagni dello Sprint. La sera "ritiro" pre-gara con gli altri Delfini giunti a pernottare a Lavarone con ovvio clima di festa e battute davanti ad un buon piatto di pasta. Il mattino seguente arrivo giornaliero della restante compagine che alle 12.00 si parte con l'Olimpico e le varie sfide interne di società. Esco... ultimo dall'acqua, non ho fretta in transizione ed ho il privilegio della moto scorta tutta per me: più matto di me quando si butta sui tornanti in discesa aperti al traffico per farmi strada! Le gambe in salita bici e corsa non vanno, come ieri, ma in piano e discesa frullano bene e non ho un minimo accenno di crampo. Salvo l'onore seppur verso la parte bassa della classifica finale superando in corsa gli altri pochi superstiti che tanto al traguardo m'aspetta la mia bella e il fine settimana protratto al Lunedì in relax sul lago, ed archivio queste due splendide gare ribatezzatemi dai Destro "Tri-tri week".
Complimenti a tutti i Delfini ed in particolare alle nuove combattive leve. Ottima l' organizzazione 33TT con un evento di tal portata e la gestione dei 400 e passa atleti d'entrambe le giornate. Unica pecca il pericoloso tracciato bike dell'Olimpico aperto al traffico come dicevo con indisciplina da parte di numerosi atleti con tante invasioni di corsia opposta nonostante le raccomandazioni al briefing e del difficile convivere del traffico veicolare!
Bye by Tritri.
IRONMAN 70.3 BUDAPEST 30/07/2016
Un crescendo di Emozioni!!! Il mio 70.3.
Escalation di emozioni e di distanze che si equiparano... Ragazzi che spettacolo!!! Il viaggio (anche le interminabili 11 ore di pullman), l’attesa, i preparativi che sono diversi rispetto ad una gara sprint/olimpico, un turbinio di nuove sensazioni e soprattutto una Super Compagnia, i Delfini, ed è proprio vero “sempre i migliori”.
Tutto è iniziato il 28/07 con un bel giorno di viaggio per arrivare a Budapest, viaggio necessario con il pullman per trasportare le bici, che con il senno di poi tanto male non è stato, ci siamo rilassati, ammaccati ed abbiamo avuto tutto il tempo di scambiarci opinioni sulla gara e consigli da parte dei veterani verso le nuove leve: io, Marco ed Andrea Rasi (mitico, nostra mascotte di viaggio). Siamo giunti la sera a destinazione, hotel sito davanti al Parlamento, centralissimi con uno scenario stupendo; dopo cena abbiamo navigato lungo il Danubio con una Boat, incantati dalle innumerevoli luci che illuminano i maestosi monumenti e dai suoi molteplici ponti, abbiamo ammirato uno scenario favoloso che ci ha allietato la prima serata, rilassando gli animi.
Il giorno seguente è stato un mix di preparativi, ansia e relax per cui, dopo aver ritirato il tanto atteso pettorale, il pomeriggio ci è servito a preparare le varie borse e dirigerci in zona cambio, dove abbiamo depositato bici, sacche e le nostre aspettative per l’indomani. La tensione pian piano saliva per paura di aver dimenticato qualcosa, per la paura di confrontarsi con 2000 persone, per la paura di affrontare un 70.3 per la prima volta.
Il giorno della gara, 30/07/2016, data da non dimenticare... Mamma mia che agitazione, sveglia presto per una ricca colazione e per sistemare gli ultimi preparativi, questa volta anche Marco è teso, solitamente non lascia trasparire nulla, ma questa tanto attesa gara l’abbiamo preparata per mesi, per non lasciarlo immune alle emozioni. Ci siamo diretti verso la zona cambio dove ultima controllata alle sacche e bici già in rastrelliera e via con la muta per la prima sessione, il mio tanto e temuto nuoto. Io, Nerio e Dario siamo partiti con la stessa batteria e prima dello start ci siamo permessi qualche sguazzo nel bel Danubio blu (per niente blu) perché iniziava a fare caldo. La partenza è stata abbastanza tosta, con un susseguirsi di pugni e calci data la mole di gente e questo è durato fino alla prima boa, poi la situazione si è stabilizzata, ma i compagni di nuoto continuavano ad essere sempre tanti, sembrava di essere in un’autostrada a più corsie, con gente che ti sorpassava e ti pestava e con gente che sorpassavi e pestavi. Finito il nuoto, finalmente, sono arrivata nella T1, dove ho perso un po’ di tempo a sistemarmi e fare mente locale di quello che mi poteva servire e poi via in picchiata verso le rive del fiume. Percorso bellissimo e centralissimo, piatto, tranne una lieve salita per andare al castello, sessione in cui ho quasi sempre incontrato i miei compagni ed i nostri Super Accompagnatori, sostegno molto importante, ed ho visto anche Marco, concentratissimo nella sua bici. Ho concluso la bici abbastanza soddisfatta della mia prestazione, soprattutto perché mi sentivo bene per affrontare l’ultima parte, la mezza maratona. Partendo, ho sentito che subito il clima era cambiato, infatti a mezzogiorno inoltrato i 30 gradi si facevano sentire, per cui approfittando del primo ristoro mi sono subito idratata, continuando ad incrociare i miei compagni. Dopo il primo giro, ho iniziato ad accusare un po’ di stanchezza ma lungo il mio cammino ho incontrato Ludovica, un Ironwoman esperta con la quale ho condiviso quasi tutta la corsa ed è stato molto importante, in quanto io incitavo lei e lei lo faceva con me, dettando il ritmo, le fermate e le docce con l’acqua che i vari volontari ci facevano lungo i ristori. Raggiunto l’ultimo braccialetto, il mio pensiero è andato agli ultimi due km necessari per oltrepassare il tanto atteso ed imponente arrivo, che per ogni giro di corsa ho tanto esasperato... ultimi passi lungo il corridoio rosso e finish, il primo 70.3 è andato, con Marco che mi aspetta, felici e sorpresi entrambi dall’inaspettato risultato!!!
Non voglio essere ripetitiva, ma questo viaggio mi ha dato tanto, non solo a livello di gara ma soprattutto a livello personale, perché ho avuto l’opportunità ed il piacere di conoscere meglio i miei compagni di squadra che hanno dato un valore aggiunto a tutto il contesto, bellissima esperienza se condivisa con le persone giuste!!!
Francesca M.
Escalation di emozioni e di distanze che si equiparano... Ragazzi che spettacolo!!! Il viaggio (anche le interminabili 11 ore di pullman), l’attesa, i preparativi che sono diversi rispetto ad una gara sprint/olimpico, un turbinio di nuove sensazioni e soprattutto una Super Compagnia, i Delfini, ed è proprio vero “sempre i migliori”.
Tutto è iniziato il 28/07 con un bel giorno di viaggio per arrivare a Budapest, viaggio necessario con il pullman per trasportare le bici, che con il senno di poi tanto male non è stato, ci siamo rilassati, ammaccati ed abbiamo avuto tutto il tempo di scambiarci opinioni sulla gara e consigli da parte dei veterani verso le nuove leve: io, Marco ed Andrea Rasi (mitico, nostra mascotte di viaggio). Siamo giunti la sera a destinazione, hotel sito davanti al Parlamento, centralissimi con uno scenario stupendo; dopo cena abbiamo navigato lungo il Danubio con una Boat, incantati dalle innumerevoli luci che illuminano i maestosi monumenti e dai suoi molteplici ponti, abbiamo ammirato uno scenario favoloso che ci ha allietato la prima serata, rilassando gli animi.
Il giorno seguente è stato un mix di preparativi, ansia e relax per cui, dopo aver ritirato il tanto atteso pettorale, il pomeriggio ci è servito a preparare le varie borse e dirigerci in zona cambio, dove abbiamo depositato bici, sacche e le nostre aspettative per l’indomani. La tensione pian piano saliva per paura di aver dimenticato qualcosa, per la paura di confrontarsi con 2000 persone, per la paura di affrontare un 70.3 per la prima volta.
Il giorno della gara, 30/07/2016, data da non dimenticare... Mamma mia che agitazione, sveglia presto per una ricca colazione e per sistemare gli ultimi preparativi, questa volta anche Marco è teso, solitamente non lascia trasparire nulla, ma questa tanto attesa gara l’abbiamo preparata per mesi, per non lasciarlo immune alle emozioni. Ci siamo diretti verso la zona cambio dove ultima controllata alle sacche e bici già in rastrelliera e via con la muta per la prima sessione, il mio tanto e temuto nuoto. Io, Nerio e Dario siamo partiti con la stessa batteria e prima dello start ci siamo permessi qualche sguazzo nel bel Danubio blu (per niente blu) perché iniziava a fare caldo. La partenza è stata abbastanza tosta, con un susseguirsi di pugni e calci data la mole di gente e questo è durato fino alla prima boa, poi la situazione si è stabilizzata, ma i compagni di nuoto continuavano ad essere sempre tanti, sembrava di essere in un’autostrada a più corsie, con gente che ti sorpassava e ti pestava e con gente che sorpassavi e pestavi. Finito il nuoto, finalmente, sono arrivata nella T1, dove ho perso un po’ di tempo a sistemarmi e fare mente locale di quello che mi poteva servire e poi via in picchiata verso le rive del fiume. Percorso bellissimo e centralissimo, piatto, tranne una lieve salita per andare al castello, sessione in cui ho quasi sempre incontrato i miei compagni ed i nostri Super Accompagnatori, sostegno molto importante, ed ho visto anche Marco, concentratissimo nella sua bici. Ho concluso la bici abbastanza soddisfatta della mia prestazione, soprattutto perché mi sentivo bene per affrontare l’ultima parte, la mezza maratona. Partendo, ho sentito che subito il clima era cambiato, infatti a mezzogiorno inoltrato i 30 gradi si facevano sentire, per cui approfittando del primo ristoro mi sono subito idratata, continuando ad incrociare i miei compagni. Dopo il primo giro, ho iniziato ad accusare un po’ di stanchezza ma lungo il mio cammino ho incontrato Ludovica, un Ironwoman esperta con la quale ho condiviso quasi tutta la corsa ed è stato molto importante, in quanto io incitavo lei e lei lo faceva con me, dettando il ritmo, le fermate e le docce con l’acqua che i vari volontari ci facevano lungo i ristori. Raggiunto l’ultimo braccialetto, il mio pensiero è andato agli ultimi due km necessari per oltrepassare il tanto atteso ed imponente arrivo, che per ogni giro di corsa ho tanto esasperato... ultimi passi lungo il corridoio rosso e finish, il primo 70.3 è andato, con Marco che mi aspetta, felici e sorpresi entrambi dall’inaspettato risultato!!!
Non voglio essere ripetitiva, ma questo viaggio mi ha dato tanto, non solo a livello di gara ma soprattutto a livello personale, perché ho avuto l’opportunità ed il piacere di conoscere meglio i miei compagni di squadra che hanno dato un valore aggiunto a tutto il contesto, bellissima esperienza se condivisa con le persone giuste!!!
Francesca M.
L'anno scorso al 70.3 di Pola avevo improvvisato una mezza che, seppur senza un'adeguata preparazione, era filata via più o meno liscia. Quest'anno pensavo di fare altrettanto, ma ho capito che 90 km in bici non si possono improvvisare! Nonostante tutto, non posso che ritenermi più che soddisfatta di come è andata. E' stato più faticoso della corsa, ma senza dubbio più divertente ed emozionante; ho portato a casa un risultato assolutamente inaspettato per la mia (ancora una volta) inadeguata preparazione (mai fatto 90 km!!). E' andato tutto a meraviglia: non sono caduta (e l'imbranata quale sono, non ci sarebbe stato da stupirsi..), non ho avuto guasti meccanici (quelli li ho riservati per il giorno seguente... un grazie di cuore a Marco..), ho avuto ancora una volta il caloroso sostegno dei compagni di viaggio (atleti e non..), direi che non potevo chiedere di più.
Pur sforzandomi, non riesco a trovare qualcosa di negativo in questa esperienza ungherese, è stato tutto perfetto, viaggio, hotel, cibo, città, meteo, location e organizzazione gara, compagnia...
Anche le prestazioni di tutti i Delfini ritengo siano state tutte eccellenti, mi congratulo con loro, meglio credo sia stato difficile fare. Come donna però voglio fare un complimento particolare a Francesca (sta ragazza è proprio forte!) e Alessia (tanta voglia di fare e notevoli margini di miglioramento), le invidio tantissimo e per ultimo (non come importanza, altrimenti si offende..) un riconoscimento particolare al mio compagno di avventura e di vita Destro che, nonostante la dura prova patita all'Alpe d'Huez solo due giorni prima (ben 11 ore di gara!), non mi ha abbandonata in questa indimenticabile esperienza sportiva.
E per sorridere un pò: avete notato la T1 di Nerio? No, non si è fermato a farsi barba e capelli, ma gli hanno solo fatto sparire per 8 interminabili minuti la "blu bike bag"...;-)).
Alla prossima sorpresa...
Alessandra V.
Pur sforzandomi, non riesco a trovare qualcosa di negativo in questa esperienza ungherese, è stato tutto perfetto, viaggio, hotel, cibo, città, meteo, location e organizzazione gara, compagnia...
Anche le prestazioni di tutti i Delfini ritengo siano state tutte eccellenti, mi congratulo con loro, meglio credo sia stato difficile fare. Come donna però voglio fare un complimento particolare a Francesca (sta ragazza è proprio forte!) e Alessia (tanta voglia di fare e notevoli margini di miglioramento), le invidio tantissimo e per ultimo (non come importanza, altrimenti si offende..) un riconoscimento particolare al mio compagno di avventura e di vita Destro che, nonostante la dura prova patita all'Alpe d'Huez solo due giorni prima (ben 11 ore di gara!), non mi ha abbandonata in questa indimenticabile esperienza sportiva.
E per sorridere un pò: avete notato la T1 di Nerio? No, non si è fermato a farsi barba e capelli, ma gli hanno solo fatto sparire per 8 interminabili minuti la "blu bike bag"...;-)).
Alla prossima sorpresa...
Alessandra V.
11° TRIATHLON EDF ALPE D'HUEZ - LD 28/07/2016
Martedi 26 partiamo io, Luca e Stefano alla volta dell’Alpe D’Huez. Ci aspettano i 2.2km di acqua fredda, i 120km 3100 dsl in bici e i 21 run con 400 dsl in cima all’Alpe. Cameo dell’andata: dobbiamo mangiare una pasta, gli autogrill sono finiti, usciamo ad Avigliana. DX ci conduce tramite tripadvisor in un bel ristorante fallito. Come sempre dietro l’angolo c’è sempre una sorpresa, e troviamo la Trattoria La Cooperativa dove sotto una pergola ombreggiata mangiamo pasta e vino e scopriamo quanto è bella l’Italia quando esci dalle strade segnate.
L’Alpe d’Huez è un bello e amplio altipiano pieno di alberghi e ristoranti per l’occasione occupato da triatleti da tutto il mondo. La gara inizia a 20km giù del monte e decidiamo di scendere la mattina in auto per non prendere freddo. I giorni prima soliti piagnistei da triatleta: siamo stanchi, mangiamo male, anche se effettivamente quella pizza era pesantina…vero DX? Aspetto le 9:25 per buttarmi in acqua (vietato provarla) per ridurre al minimo il freddo. Partenza alle 9:30 regolari ma sento subito che qualcosa non va. Il ritmo aumenta il cuore sale ma non prendo aria. Al terzo tentativo fallito non posso che constatare la mia prima crisi di panico in acqua. Il freddo ha completamente bloccato e rallentato la respirazione e non riesco a prendere l’aria necessaria ad andare al mio ritmo. Esco dal campo di gara, mi siedo sugli scogli, mi apro la muta e tolgo le cuffie per riprendere aria. Vedo sfilare tutti e 900 i partenti e medito il ritiro. A quel punto però scatta l’unica molla che ha sempre e solo mosso le mie gare migliori: pensare a divertirmi e a godermi la giornata di sport circondato da atleti veri. Mi ributto in acqua fra i “bravò” dello staff venuto a sincerarsi della mia salute…e riparto per ultimo. Vedo che ne passo molti anche nuotando tranquillo…piano piano sento che mi scaldo e al secondo giro aumento. Alla fine ne avrò passati 600 e mi rendo conto che sono ancora in gara. Prendo la bici e mi ripeto alla morte di farla piano. Gli ultimi 3 70.3 li ho finiti male o non li ho finiti…così in questo non passo mai i 157bpm. Sento che le gambe girano e recupero qualche altra posizione sia in salita che in falsopiano. Quando arriviamo ai piedi dell’Alpe sento che ne ho ancora, ma vorrei provare a finire bene la gara e mi tengo lungo i 21 tornanti e 1100 dsl a fondo medio anche se ne avrei per andare un po’ di più, ma non si sa mai. Parlo con Arturo dagli USA, con Hugo dalla Colombia (ci ingaggiamo dicendo che lui è Quintana e io Nibali), con un tipo da Barcellona. Scambio anche la parola con una francese e una canadese giovanissime che arriveranno 10cima e 11esima delle donne. Bello incrociare matti letteralmente da tutto il mondo. Non a caso vincerà un sudafricano. Quando metto giù la bici mi aspettano 3 giri da 7 con 2 salite a giro e neanche un metro piano. In particolare c’è una salita che pare infinita dopo la quale si va in discesa “facile”…nel senso che facilmente arrivano in crampi. Sono costretto a fermarmi perché un cane mi prende la coscia sinistra. Per fortuna passa e prima trascinandomi e poi correndo sulla gamba destra riprendo il mio passo. Corro abbastanza bene perché vedo che recupero qualcuno e non crollo clamorosamente. L’ultimo giro soffro un po’ la salita e ce ne fosse stato un altro la avrei camminata…ma oramai è solo discesa, un allungo al kilometro finale giusto per passare un V1 che correva con me, un arrivo ancora “sano” ed energico, che era quello che cercavo. Le gambe sono tutto un crampo. La gara è muscolare e pesante, ma ne è valsa la pena. Arriva Luca un po’ dopo e insieme ci mettiamo ad aspettare DX, che avevo incrociato alla fine della mia gara che cominciava a camminare. Cammina nel suo Alpe parallelo ed è bene così visto che, matto come è, la mattina dopo prenderà un aereo per Budapest per un altro 70.3. Lo aspettiamo 3 orette e quando arriva viene giù lo stadio. Io e Luca purtroppo ci mettiamo ancora abiti bici perché dobbiamo fare i 20km per andare a recuperare l’auto al lago. Arriviamo a notte fonda. Quando torniamo DX è preoccupato come una mamma che non vede i figli…ma alle 23 siamo in ristorante con un oste pazzoide che ci serve birre e cibo molto buono. Cameo della serata: gli altri avventori sono degli spagnoli e l’anziano del gruppo ci spiega che suo nipote era terzo ai piedi dell’alpe e avrebbe fino quinto. Ci dice di dove siamo e noi “Venezia”. E lui “donde Venezia”. E noi “Chioggia” e lui “Chioggia??? Io ho abitato a Chioggia per 5 anni da bambino perché mio padre lavorava da Gorin con le sarde!”. Magia del triathlon e del caso. A letto all’una sveglia presto perché max 7 in auto: DX deve essere a Bergamo entro le 12. Lo aspetta il nuoto e la corsa a Budapest. Augurandoci non si faccia del male io e Luca lo salutiamo dubbiosi. In realtà gli facciamo notare che venerdi c’era l’Olimpico dell’Alpe. La prossima se si organizza meglio può fare anche quello e DOPO andare a Budapest. Che così sono bravi tutti.
Angelo B. T.
L’Alpe d’Huez è un bello e amplio altipiano pieno di alberghi e ristoranti per l’occasione occupato da triatleti da tutto il mondo. La gara inizia a 20km giù del monte e decidiamo di scendere la mattina in auto per non prendere freddo. I giorni prima soliti piagnistei da triatleta: siamo stanchi, mangiamo male, anche se effettivamente quella pizza era pesantina…vero DX? Aspetto le 9:25 per buttarmi in acqua (vietato provarla) per ridurre al minimo il freddo. Partenza alle 9:30 regolari ma sento subito che qualcosa non va. Il ritmo aumenta il cuore sale ma non prendo aria. Al terzo tentativo fallito non posso che constatare la mia prima crisi di panico in acqua. Il freddo ha completamente bloccato e rallentato la respirazione e non riesco a prendere l’aria necessaria ad andare al mio ritmo. Esco dal campo di gara, mi siedo sugli scogli, mi apro la muta e tolgo le cuffie per riprendere aria. Vedo sfilare tutti e 900 i partenti e medito il ritiro. A quel punto però scatta l’unica molla che ha sempre e solo mosso le mie gare migliori: pensare a divertirmi e a godermi la giornata di sport circondato da atleti veri. Mi ributto in acqua fra i “bravò” dello staff venuto a sincerarsi della mia salute…e riparto per ultimo. Vedo che ne passo molti anche nuotando tranquillo…piano piano sento che mi scaldo e al secondo giro aumento. Alla fine ne avrò passati 600 e mi rendo conto che sono ancora in gara. Prendo la bici e mi ripeto alla morte di farla piano. Gli ultimi 3 70.3 li ho finiti male o non li ho finiti…così in questo non passo mai i 157bpm. Sento che le gambe girano e recupero qualche altra posizione sia in salita che in falsopiano. Quando arriviamo ai piedi dell’Alpe sento che ne ho ancora, ma vorrei provare a finire bene la gara e mi tengo lungo i 21 tornanti e 1100 dsl a fondo medio anche se ne avrei per andare un po’ di più, ma non si sa mai. Parlo con Arturo dagli USA, con Hugo dalla Colombia (ci ingaggiamo dicendo che lui è Quintana e io Nibali), con un tipo da Barcellona. Scambio anche la parola con una francese e una canadese giovanissime che arriveranno 10cima e 11esima delle donne. Bello incrociare matti letteralmente da tutto il mondo. Non a caso vincerà un sudafricano. Quando metto giù la bici mi aspettano 3 giri da 7 con 2 salite a giro e neanche un metro piano. In particolare c’è una salita che pare infinita dopo la quale si va in discesa “facile”…nel senso che facilmente arrivano in crampi. Sono costretto a fermarmi perché un cane mi prende la coscia sinistra. Per fortuna passa e prima trascinandomi e poi correndo sulla gamba destra riprendo il mio passo. Corro abbastanza bene perché vedo che recupero qualcuno e non crollo clamorosamente. L’ultimo giro soffro un po’ la salita e ce ne fosse stato un altro la avrei camminata…ma oramai è solo discesa, un allungo al kilometro finale giusto per passare un V1 che correva con me, un arrivo ancora “sano” ed energico, che era quello che cercavo. Le gambe sono tutto un crampo. La gara è muscolare e pesante, ma ne è valsa la pena. Arriva Luca un po’ dopo e insieme ci mettiamo ad aspettare DX, che avevo incrociato alla fine della mia gara che cominciava a camminare. Cammina nel suo Alpe parallelo ed è bene così visto che, matto come è, la mattina dopo prenderà un aereo per Budapest per un altro 70.3. Lo aspettiamo 3 orette e quando arriva viene giù lo stadio. Io e Luca purtroppo ci mettiamo ancora abiti bici perché dobbiamo fare i 20km per andare a recuperare l’auto al lago. Arriviamo a notte fonda. Quando torniamo DX è preoccupato come una mamma che non vede i figli…ma alle 23 siamo in ristorante con un oste pazzoide che ci serve birre e cibo molto buono. Cameo della serata: gli altri avventori sono degli spagnoli e l’anziano del gruppo ci spiega che suo nipote era terzo ai piedi dell’alpe e avrebbe fino quinto. Ci dice di dove siamo e noi “Venezia”. E lui “donde Venezia”. E noi “Chioggia” e lui “Chioggia??? Io ho abitato a Chioggia per 5 anni da bambino perché mio padre lavorava da Gorin con le sarde!”. Magia del triathlon e del caso. A letto all’una sveglia presto perché max 7 in auto: DX deve essere a Bergamo entro le 12. Lo aspetta il nuoto e la corsa a Budapest. Augurandoci non si faccia del male io e Luca lo salutiamo dubbiosi. In realtà gli facciamo notare che venerdi c’era l’Olimpico dell’Alpe. La prossima se si organizza meglio può fare anche quello e DOPO andare a Budapest. Che così sono bravi tutti.
Angelo B. T.
TRIATHLON OLIMPICO BRASIMONE 24/07/2016
TRIATHLON SPRINT SILCA CUP - ALPAGO 10/07/2016
28° MARATONA DEI 7 COMUNI - ROANA 03/07/2016
I Delfini sono proprio dappertutto... Una delfina dal mare alla montagna ...
E siii, fatta anche questa, la mia prima maratona in montagna nell'altopiano di Asiago 42,5 Km tra salite e discese in mezzo a boschi, sentieri, etc... con paesaggi naturali incantevoli. Stanca ma contentissima e soddisfatta.
Perché dopo aver fatto sempre le solite maratone di 42km in pianura e sull'asfalto, stavolta ho cambiato e mi son messa in gioco sullo sterrato ed altura... bisogna aprire sempre nuovi orizzonti e vedute... e nuovi obbiettivi... ayeah
Sabrina B.
E siii, fatta anche questa, la mia prima maratona in montagna nell'altopiano di Asiago 42,5 Km tra salite e discese in mezzo a boschi, sentieri, etc... con paesaggi naturali incantevoli. Stanca ma contentissima e soddisfatta.
Perché dopo aver fatto sempre le solite maratone di 42km in pianura e sull'asfalto, stavolta ho cambiato e mi son messa in gioco sullo sterrato ed altura... bisogna aprire sempre nuovi orizzonti e vedute... e nuovi obbiettivi... ayeah
Sabrina B.
1° TRIATHLON KIDS E SUPERSPRINT MTB "LE BANDIE DEGLI EROI" 02/07/2016
1° Triathlon kids e supersprint mtb "Le bandie degli eroi", Lovadina di Spresiano (TV)
E via parto in ritardo stagionale ma forte è il richiamo del Triathlon. Evento Silca con imbarazzo di scelta sulla loro ampia offerta di gare e debutto sul triathlon kids del "nipote d' arte" Thomas della nostra Clo dopo le gare run ed acquathlon propedeutici: anche per lui sudore e fatica, ma soprattutto... divertiti e non mollare! Scorrevoli batterie in piscina per i 400m swim e poi via sulla bellissima location del parco del complesso sportivo "Le bandie" per 10Km di mtb tecnica ma non sfiancante ed idem per i 3Km run in soft trail. La Claudia viene precettata in loco dagli Organizzatori qual speaker dell'evento. Onore al merito ai mini triathleti delle varie categorie partiti dopo gli adulti col caldo che ha fatto da contorno aumentandone le fatiche: semplicemente teneri e commoventi... ma tosti!
Tralascio i risultati tecnici che oramai opto per gustarmi gara e contesto attorno nonché ascoltarmi dentro con tutte le belle sensazioni che il Triathlon ci da.
Bye by Tritri.
E via parto in ritardo stagionale ma forte è il richiamo del Triathlon. Evento Silca con imbarazzo di scelta sulla loro ampia offerta di gare e debutto sul triathlon kids del "nipote d' arte" Thomas della nostra Clo dopo le gare run ed acquathlon propedeutici: anche per lui sudore e fatica, ma soprattutto... divertiti e non mollare! Scorrevoli batterie in piscina per i 400m swim e poi via sulla bellissima location del parco del complesso sportivo "Le bandie" per 10Km di mtb tecnica ma non sfiancante ed idem per i 3Km run in soft trail. La Claudia viene precettata in loco dagli Organizzatori qual speaker dell'evento. Onore al merito ai mini triathleti delle varie categorie partiti dopo gli adulti col caldo che ha fatto da contorno aumentandone le fatiche: semplicemente teneri e commoventi... ma tosti!
Tralascio i risultati tecnici che oramai opto per gustarmi gara e contesto attorno nonché ascoltarmi dentro con tutte le belle sensazioni che il Triathlon ci da.
Bye by Tritri.
IDROMAN TRIATHLON TERRIBLE 26/06/2016
Il mio primo Olimpico (perché dopo il primo sprint c’è sempre un primo Olimpico o quasi..).
Eccomi ancora qui, a poco più di un mese dallo sprint di Manerba del Garda, c’è stato il mio esordio nell’olimpico nel Lago di Idro (mio e di Marco perché viaggiamo in coppia ;-) ) e devo dire che fortunatamente ho vinto la paura delle acque libere!!!
Ci siamo iscritti a questa gara non avendo ben presente cosa fosse “Idroman”, o meglio conosciuto come “Alive in Hell”, ci era solo stato detto che era un po’ dura dal punto di vista della bici dato il notevole dislivello, per cui in previsione di Budapest (per provare una distanza superiore allo sprint) abbiamo deciso di farlo; oggi posso dire “saggia decisione”!
Sicuramente non è stata una passeggiata (e la distanza K113 è veramente “infernale”) ma ne è valsa la pena. Lo scenario è stato incantevole, con le montagne che si specchiano nell’acqua del lago ed essendo piccolino mette anche meno ansia (almeno per me), infatti mi ha dato la possibilità di concludere la sessione di nuoto “nuotando completamente a stile” e non a rana come il primo sprint” ;-)
Unica imperfezione: l’interruzione del percorso a nuoto per attraversare un corridoio di 200 mt ca. e rigettarsi in acqua, completando così il secondo giro, cosa che inevitabilmente fa perdere un po’ il ritmo (sempre a mio avviso).
Conclusa la prima fase mi sono catapultata in bici (non proprio così perché ci metto ancora un po’ a togliermi la muta ;-)), dove inizia subito la salita e devo dire che avendo fatto qualche granfondo con altitudine prima, questo mi ha permesso di affrontare i 1200 mt.ca. di dislivello positivo più o meno bene.
Molto bello anche il percorso, con discese veloci (anche se purtroppo il senso opposto di circolazione non è stato chiuso al traffico) e nell’ultimo tratto un bellissimo paesaggio che si affaccia sul lago con ampie carreggiate.
Per concludere, con una “bella gamba dura”(come si suol dire) la corsa, con tragitto lungo lago, cammino delizioso con pubblico ai lati (che non fa mai male ed è sempre d’aiuto), anche se io e Marco ci siamo sbagliati, invece di proseguire il secondo giro, presi dalla foga di arrivare (diciamo così e non dall’intontimento della gara) siamo giunti al traguardo!!! Io ho pure tolto il chip infilando la medaglia al collo, ma fortunatamente mi sono imbattuta in una giudice molto magnanima che ha capito la mia inesperienza e mi ha fatto procedere il secondo giro, concludendo così la mia prima gara di Triathlon olimpico con un risultato inaspettato, “seconda di categoria” (la fortuna del principiante).
Con il senno di poi posso dire che: esperienza bellissima per via delle emozioni e dell’adrenalina che ti fanno vivere gare di questa intensità ed una gran bella squadra di compagni che sono stati di supporto e di aiuto e che ringrazio.
Concludo con un mio pensiero: l’individualità della gara è sempre un gran bel sentimento e potervi partecipare con un bel gruppo affiatato regala continui e nuovi stimoli quindi è stato un bellissimo fine settimana sotto tutti i punti di vista!!!
Francesca M.
Eccomi ancora qui, a poco più di un mese dallo sprint di Manerba del Garda, c’è stato il mio esordio nell’olimpico nel Lago di Idro (mio e di Marco perché viaggiamo in coppia ;-) ) e devo dire che fortunatamente ho vinto la paura delle acque libere!!!
Ci siamo iscritti a questa gara non avendo ben presente cosa fosse “Idroman”, o meglio conosciuto come “Alive in Hell”, ci era solo stato detto che era un po’ dura dal punto di vista della bici dato il notevole dislivello, per cui in previsione di Budapest (per provare una distanza superiore allo sprint) abbiamo deciso di farlo; oggi posso dire “saggia decisione”!
Sicuramente non è stata una passeggiata (e la distanza K113 è veramente “infernale”) ma ne è valsa la pena. Lo scenario è stato incantevole, con le montagne che si specchiano nell’acqua del lago ed essendo piccolino mette anche meno ansia (almeno per me), infatti mi ha dato la possibilità di concludere la sessione di nuoto “nuotando completamente a stile” e non a rana come il primo sprint” ;-)
Unica imperfezione: l’interruzione del percorso a nuoto per attraversare un corridoio di 200 mt ca. e rigettarsi in acqua, completando così il secondo giro, cosa che inevitabilmente fa perdere un po’ il ritmo (sempre a mio avviso).
Conclusa la prima fase mi sono catapultata in bici (non proprio così perché ci metto ancora un po’ a togliermi la muta ;-)), dove inizia subito la salita e devo dire che avendo fatto qualche granfondo con altitudine prima, questo mi ha permesso di affrontare i 1200 mt.ca. di dislivello positivo più o meno bene.
Molto bello anche il percorso, con discese veloci (anche se purtroppo il senso opposto di circolazione non è stato chiuso al traffico) e nell’ultimo tratto un bellissimo paesaggio che si affaccia sul lago con ampie carreggiate.
Per concludere, con una “bella gamba dura”(come si suol dire) la corsa, con tragitto lungo lago, cammino delizioso con pubblico ai lati (che non fa mai male ed è sempre d’aiuto), anche se io e Marco ci siamo sbagliati, invece di proseguire il secondo giro, presi dalla foga di arrivare (diciamo così e non dall’intontimento della gara) siamo giunti al traguardo!!! Io ho pure tolto il chip infilando la medaglia al collo, ma fortunatamente mi sono imbattuta in una giudice molto magnanima che ha capito la mia inesperienza e mi ha fatto procedere il secondo giro, concludendo così la mia prima gara di Triathlon olimpico con un risultato inaspettato, “seconda di categoria” (la fortuna del principiante).
Con il senno di poi posso dire che: esperienza bellissima per via delle emozioni e dell’adrenalina che ti fanno vivere gare di questa intensità ed una gran bella squadra di compagni che sono stati di supporto e di aiuto e che ringrazio.
Concludo con un mio pensiero: l’individualità della gara è sempre un gran bel sentimento e potervi partecipare con un bel gruppo affiatato regala continui e nuovi stimoli quindi è stato un bellissimo fine settimana sotto tutti i punti di vista!!!
Francesca M.
IRONMAN AUSTRIA - KLAGENFURT 26/06/2016
TRIATHLON SUPER SPRINT DI VITTORIO VENETO 19/06/2016
WEEK END BUM BUM PER LA DELFINO TRIATHLON
Olimpico di Bardolino e Supersprint di Vittorio Veneto sono stati gli appuntamenti di questo weekend di giugno: 6 i Delfini in trasferta nel lago di Garda e 9 quelli impegnati nel Trevigiano tra cui i Delfinetti Bellemo. Tre le grandi novità nell'Olimpico Internazionale: 2000 gli atleti partecipanti, zona cambio su due piani e percorso bici modificato dalla presenza di alcuni sottopassaggi che hanno reso la frazione un pelino più lenta. Organizzazione perfetta quella di Dante Armanini e meteo fortunatamente favorevole in questo giugno capriccioso. Nuoto come sempre muscolare per la presenza di moto ondoso creato dalla brezza del lago e dalle numerose imbarcazioni che seguono la gara dall'acqua. Bici apparentemente non impegnativa ma in realtà molto dispendiosa dal punto di vista energetico in quanto il cosiddetto "mangia e bevi" impone continui cambi di ritmo con variazioni frequenti di pignone/guarnitura. Rientro dai 40 km a mio avviso sempre pericoloso con alcuni tornanti in discesa che non mancano di fare vittime di cadute. Zona cambio al piano 2° per il mio pettorale con una altissima rampa in salita e una in discesa. La corsa di Bardolino non è tra le più filanti in quanto le alte temperature e l'alta umidità determinano un rallentamento fisiologico degli atleti dovuto all'ipetermia corporea. Arrivo da gara internazionale con tappeto rosso, mega schermo, real time e tanto tanto pubblico... Soddisfatto della mia prestazione con un 2° posto di categoria, di tutto rispetto i piazzamenti dei miei compagni di squadra, divertita l'accompagnatrice/osservatrice Alice Maggio. Archiviata la trasferta a Bardolino ci si organizza per il giorno seguente a Vittorio Veneto; il primo obiettivo è di iniziare i miei figli al triathlon con una gara promozionale caratterizzata dalla presenza di numerosissimi bambini di tutte le età. Location fantastica alle pendici delle prealpi: piscina all'aperto adiacente ad una pista di atletica all'interno della quale sono state allestite le rastrelliere della zona cambio. Record di partecipanti con 500 atleti di cui 350 miniatleti. Gara supercorta e superveloce ma non per questo poco impegnativa in quanto i ritmi da sostenere sono altissimi: nuoto a tutta, bici a tutta, corsa a tutta... Delfini tutti divertiti con piazzamenti eccellenti... Io 1° di cat. anche se con concorrenza quasi inesistente, 1° anche Naccari e 2da Claudia Sfriso; molto buona la prestazione di Alice Maggio che si è dovuta confrontare con atlete di altissimo livello tecnico... Fantastici i mini Delfini che hanno assaporato il "piacere" della sofferenza in gara: chiedono già quando sarà la prossima gara!!! Bene il resto della squadra!!! Che dire, per concludere: GARA CHE "VAI" DELFINO CHE "TROVI"... e sempre con prestazioni in evidenza!!!
Michele B.
Olimpico di Bardolino e Supersprint di Vittorio Veneto sono stati gli appuntamenti di questo weekend di giugno: 6 i Delfini in trasferta nel lago di Garda e 9 quelli impegnati nel Trevigiano tra cui i Delfinetti Bellemo. Tre le grandi novità nell'Olimpico Internazionale: 2000 gli atleti partecipanti, zona cambio su due piani e percorso bici modificato dalla presenza di alcuni sottopassaggi che hanno reso la frazione un pelino più lenta. Organizzazione perfetta quella di Dante Armanini e meteo fortunatamente favorevole in questo giugno capriccioso. Nuoto come sempre muscolare per la presenza di moto ondoso creato dalla brezza del lago e dalle numerose imbarcazioni che seguono la gara dall'acqua. Bici apparentemente non impegnativa ma in realtà molto dispendiosa dal punto di vista energetico in quanto il cosiddetto "mangia e bevi" impone continui cambi di ritmo con variazioni frequenti di pignone/guarnitura. Rientro dai 40 km a mio avviso sempre pericoloso con alcuni tornanti in discesa che non mancano di fare vittime di cadute. Zona cambio al piano 2° per il mio pettorale con una altissima rampa in salita e una in discesa. La corsa di Bardolino non è tra le più filanti in quanto le alte temperature e l'alta umidità determinano un rallentamento fisiologico degli atleti dovuto all'ipetermia corporea. Arrivo da gara internazionale con tappeto rosso, mega schermo, real time e tanto tanto pubblico... Soddisfatto della mia prestazione con un 2° posto di categoria, di tutto rispetto i piazzamenti dei miei compagni di squadra, divertita l'accompagnatrice/osservatrice Alice Maggio. Archiviata la trasferta a Bardolino ci si organizza per il giorno seguente a Vittorio Veneto; il primo obiettivo è di iniziare i miei figli al triathlon con una gara promozionale caratterizzata dalla presenza di numerosissimi bambini di tutte le età. Location fantastica alle pendici delle prealpi: piscina all'aperto adiacente ad una pista di atletica all'interno della quale sono state allestite le rastrelliere della zona cambio. Record di partecipanti con 500 atleti di cui 350 miniatleti. Gara supercorta e superveloce ma non per questo poco impegnativa in quanto i ritmi da sostenere sono altissimi: nuoto a tutta, bici a tutta, corsa a tutta... Delfini tutti divertiti con piazzamenti eccellenti... Io 1° di cat. anche se con concorrenza quasi inesistente, 1° anche Naccari e 2da Claudia Sfriso; molto buona la prestazione di Alice Maggio che si è dovuta confrontare con atlete di altissimo livello tecnico... Fantastici i mini Delfini che hanno assaporato il "piacere" della sofferenza in gara: chiedono già quando sarà la prossima gara!!! Bene il resto della squadra!!! Che dire, per concludere: GARA CHE "VAI" DELFINO CHE "TROVI"... e sempre con prestazioni in evidenza!!!
Michele B.
33° TRIATHLON INTERNAZIONALE DI BARDOLINO 18/06/2016
GRANFONDO ALE' LA MERCKX 12/06/2016
Maledetta Eddy Merckx. La prima volta abbiamo preso tanto di quel freddo e acqua che ricordo ancora i denti che mi tremavano all’arrivo. La seconda DX si era preso una biscottata memorabile costringendolo al ritiro mentre io e Luca mestamente andavamo contro vento a passo d’uomo. Questa terza partecipazione doveva essere quella in cui DX si prendeva la rivincita. Addirittura senza ristori. Sveglia alle 4:30 e ci troviamo alla partenza con l’Hulk Biondo della Delfino, altrimenti detto grande Bozz. Ma la Eddy si rivela più stregata che mai. Al decimo km, appena usciti dai tira e molla della partenza, sento una strana sensazione di morbidezza all’avantreno. Camera andata. Mi fermo sul ciglio della strada. Noi che partiamo sempre a fine griglia non avendo nessuna classifica vediamo presto sfilare tutto il gruppo. In tre abbiamo la miseria di una bomboletta di schiuma. Alla buona gonfio la ruota che pare stare molliccia, ma sta. Anche Bozz torna indietro. Meno male perché furibondo ci riporta a 40 “dentro la corsa” passando la scopa. La prima salita la facciamo allegri passando un sacco di gente ma la gomma è troppo morbida. Al ristoro prima della cronoscalata del Cannibale c’è anche la sosta tecnica. Bozz prende una camera d’aria e al volo me la cambia. Ripristinato il mezzo mi butto in falsopiano a recuperare. L’idea a questo punto è di non fermarsi mai e provare a passare un po’ di gente. Ingaggio con Bozz una meravigliosa cronoscalata a tutta o quasi. Passiamo un sacco di gente (direi qualche centinaio) e giunti in cima aspettiamo qualche secondo Luca e Dx. Il problema è che il Bozz a quel ritmo la fa tutta…noi no. Quando ci fermiamo a mettere gli antivento così (cosa che al nostro non serve evidentemente) lo perdiamo definitivamente. Al bivio medio-lungo piove e ci pensiamo un po’ prima di prendere per il lungo. Ci aspettano 5 + 10 km di salita. Dopo 3 km la maledizione di Eddy ritorna: ancora ruota davanti a terra. A questo punto siamo anche senza Bozz e uno straccio di niente. I compagni della triade vanno al ristoro ai 5Km in cerca di una pompa mentre io cammino bordo strada. I ciclisti mi passano e chiedono “come va?”. E io “Bene…seconda gomma bucata”. Alla terza risposta 2 di Noale si fermano. Mi danno la loro camera, la gonfiano con l’anidride carbonica e via si riparte. Per fortuna perché la pompa recuperata al ristoro andava bene per le valvole della Graziella. A questo punto ogni ansia di fare una bella GF è andata a remengo. Eddy il cannibale non vuole che noi si faccia la sua gara dignitosamente. Finiamo con calma la salita da 15km. Avevo anche deciso di aspettare i 2 samaritani che in salita facevano fatica e che volevo tirare in piano. Ma vanno troppo piano e li lasciamo. Nella seconda discesa tecnica prima dei 20 finali verso Verona, verso la fine sento dietro di me “fssss…boom”. Mi giro e vedo Luca infilato sotto il guardrail. Penso subito brutte cose. Urlo preoccupato come va? Lui mi fa un cenno. Sta bene per fortuna. Escoriato, con la scarpa bucata dalla strisciata, con la mano insanguinata, ma bene. Se andava dritto lo trovavamo nella scarpata…se beccava uno dei sostegni del guardrail lo trovavamo spaccato in due. Mentre si sistema e controlliamo la bici arriva autombulanza e la maledetta scopa. Anche i bei paesaggi delle cime a questo punto sono nulla rispetto alla dominante sensazione che aver sfidato il cannibale porti fondamentalmente sfiga. Finiamo la discesa piano piano…ci raggiunge un gruppo di 6-7 ciclisti con dentro anche i 2 samaritani e ci “fidiamo” a metterci in scia. Gli ultimi 15 li facciamo a 45 solo perché il capofila, marito di una donna del gruppo, andava “piano” per aspettarla. Ritorniamo in corsa nell’ultimo chilometro giusto per mandare definitivamente all’inferno la Eddy Merckx, le 2 forature, la caduta e visto che ci siamo anche il freddo. Non ci rivedrà mai più. Unica nota positiva: il meraviglioso parcheggio centrale pulito come un ospedale in cui ci siamo trovati davvero bene. E un grande grazie all’amico Bozz che pur sconvolto dalla nostra impreparazione tecnica e dall’assenza di camere d’aria (“In 3 e non avete 1 camera d’aria…continuava a dire incredulo”) è tornato a recuperarmi all’inizio, mi ha cambiato la prima camera che manco i meccanici della Ferrari sono così veloci, e si è fatto con noi quasi metà GF. Bravo!
Angelo B. T.
Angelo B. T.
AQUATHLON CLASSICO - AQUATHLON KIDS SOTTOMARINA 11/09/2016
La soddisfazione di condividere, decidere, esprimere e divertire... te e gli altri,
questo è quanto mi trasmette una giornata trascorsa con gli amici e atleti della Delfino Triathlon…
Il lavoro inizia sempre tre giorni prima di ogni gara, ed ogni volta la paura:
di non essere all’altezza,
di dimenticare qualcosa,
di confrontare il lavoro svolto,
di fare bella figura,
di saper dimostrare cordialità,
di saper dimostrare ospitalità…
ma sopratutto di condividere quello che siamo, che ci piace essere e che vorremmo che tutti provassero…!!!
Aquathlon 2016: archiviato, altro successo, altra soddisfazione…
si impara sempre qualcosa… si sbaglia sempre qualcosa…
Grazie squadra, grazie a chi c’era, a chi non c’era, a chi ha perso un opportunità per consolidare nuove e vecchie amicizie…
Triathlon …Tri passion
Grazie a tutti
Paolo A.
questo è quanto mi trasmette una giornata trascorsa con gli amici e atleti della Delfino Triathlon…
Il lavoro inizia sempre tre giorni prima di ogni gara, ed ogni volta la paura:
di non essere all’altezza,
di dimenticare qualcosa,
di confrontare il lavoro svolto,
di fare bella figura,
di saper dimostrare cordialità,
di saper dimostrare ospitalità…
ma sopratutto di condividere quello che siamo, che ci piace essere e che vorremmo che tutti provassero…!!!
Aquathlon 2016: archiviato, altro successo, altra soddisfazione…
si impara sempre qualcosa… si sbaglia sempre qualcosa…
Grazie squadra, grazie a chi c’era, a chi non c’era, a chi ha perso un opportunità per consolidare nuove e vecchie amicizie…
Triathlon …Tri passion
Grazie a tutti
Paolo A.
Classifica Aquathlon Classico - Delfini
Classifica Aquathlon Kids - Delfini
Tutte le altre classifiche su www.tds-live.com
TRIATHLON OLIMPICO DI ISEO 05/06/2016
Olimpico Iseo 2016: la gara della riconciliazione.
Il calendario 2016 prevedeva qualche granfondo a caso, il 70.3 di Idro, ed il 70.3 anomalo dell’Alpe, giusto per trovare stimoli. Quando il 22 maggio Luca, al termine del tappone Dolomitico che ci ha visto impegnati per 134km e 3900 dsl coi “farabutti” mi propone l’Olimpico di Iseo non mi entusiasma molto come cosa. Il clima gara, soprattutto di quelle caotiche e veloci, mi è un po’ venuto a noia da qualche tempo, e non vedo perché “condannarsi”. Poi mi dico: “Massì, nel 2014 ho fatto Iseo prima di Roth, quest’anno lo farò prima dell’Alpe”. Ci iscriviamo all’ultimo giorno utile come spesso capita (tanto che DX sta fuori) e il 5 giugno alle 8 passate partiamo per Iseo. Pettorale 161 per me e 438 per Luca. Mentre andiamo in ZC vediamo uno che fa rulli e dico a Luca “Ossignore anche questo fanno…manco fosse Nibali al giro”. Era Facchinetti: nostro Olimpionico a Rio e che poi vincerà la gara. Glielo concediamo. Lui può fare rulli prima del via. Ci avviciniamo alla partenza provando l’acqua: la sentiamo ghiacciata. Alla faccia della muta facoltativa. Batteria donne e M* alti. Prima batteria uomini. Seconda batteria tocca a me. Uno con la faccia giovane e preoccupata mi si avvicina e mi fa “a quanto corri?”. Lo guardo strano…che domanda è chiedere “a quanto corri?”. “Non lo so…spero 4:15…4:10 se va bene”. “Sei forte”, mi dice. “No, sono scarso. Quelli forti vanno a 3:30 ridendo”. Stavolta è lui che mi guarda strano. Gli chiedo “Da quanto fai triathlon?”. “Sesta gara”. “Io dal 2002…e sono un po’ stufo. Se hai dubbi sulla corsa non bruciarti in bici. Pensa a divertirti”. Ma in realtà lo sto dicendo a me. Mi guarda sollevato. Mi piazzo in prima fila e via. Punto le boe in sicurezza e sto in direzione come mai mi è capitato e vado via tranquillo. Spesso nel nuoto vado in apnea ma stavolta voglio godermi la gara. E per godermela non devo soffrire. Vedo però che vado bene. Sono nel gruppo di testa della seconda batteria e nei 1730 metri andremo a recuperare i lenti della prima e le donne. Cambio lucido e mi metto in bici. Piove. Ha cominciato prima della partenza ma meglio uggioso che caldo. Mi sembra di andare pianissimo ma il Garmin mi darà i primi 10 in falsopiano di avvicinamento alla salita a 34 e 35. I primi li faccio con altri 4-5. Spero mi portino al gruppone davanti ma tiro io e il gruppone davanti se ne va. Fortuna che arriva un certo Ronchi (non Rocchi!) che mi trascina a 38 nello “scravasso”. Passiamo un sacco di gente. Io sono in acquaplaning e a un certo punto mi diverto tanto che mi parte un “Grande Ronchi!”. Questo si gira e mi sorride. Alla prima salita di 7km il giovane Ronchi come previsto se ne va. Io passo quasi tutti e mi passano non più di 4-5 persone. Noto un 32 coi capelli belli grigi che mulina le gambe alla Froome e va su come una lippa. Le gambe sono belle in spinta. Faccio meno bici dell’anno passato ma vado meglio. Mi sa che avevo davvero un ferro da stiro prima. Dovrei andare più piano per correre bene ma mi dico chissenefrega e sono contento così. Nella seconda salita di 2km la pioggia smette e così ci facciamo la discesa bagnata ma non piovosa. Secondo cambio tranquillo. Primo KM a 4:00. Sono in FV. Non intendo salire ma continuare così. Sgancio il Garmin perché tanto riconosco la SSA che intendo evitare. Vedo i KM venire via meglio del previsto. Al terzo uno mi urla “Sinistra”. Io mi sposto a Sinistra…ma lui intendeva “passo a sinistra”. Quando capisco mi sposto a destra ma questo mi ha anticipato ed è anche lui a destra. E’ cosi reattivo e veloce che con un balzo si ributta alla mia sinistra e mi passa. Penso “adesso mi urla dietro”. “Scu…”, ma non finisco la frase e questo sorridente e felice mi fa “Tranquillo non c’è problema…”. Lo vedo allontanarsi sulle punte con un passo leggero ed è il di-vertimento definitivo. Di-vertere. Dal latino andare altrove. In altri luoghi della conoscenza e del cuore. Aprendo nuove prospettive. Con strumenti casuali come una gara. Faccio gli ultimi 2 a 3:50 e 3:40. Ne vedo pochi all’arrivo e immagino di aver fatto benino. Ma l’importante è aver recuperato quello spirito del primo sprint in canottiera di cotone. All’arrivo c’è un gruppo di giovanotti neri che danno una mano. Saranno profughi. Non riesco a non dire a uno “se gli metti un body questi ci battono tutti e corrono a 3:00”. Il tipo ride scocciato perché sa che ho ragione e prima o poi i vecchi salteranno come tappi di spumante. Anche Luca fa bene e riconosco nei suoi occhi la stessa bambinesca illusione di “comprensione”. Mi fa: Iseo sarà la gara della riconciliazione col Triathlon. Con quello che mi è capitato negli ultimi mesi, per me, è stato anche qualcosa di più.
PS: il tipo che mi ha passato senza incazzarsi sarà il vincitore M1. A 5 minuti dal nostro olimpionico Facchinetti. E stava facendo un 10k in 34’. Fortino.
Angelo B. T.
Il calendario 2016 prevedeva qualche granfondo a caso, il 70.3 di Idro, ed il 70.3 anomalo dell’Alpe, giusto per trovare stimoli. Quando il 22 maggio Luca, al termine del tappone Dolomitico che ci ha visto impegnati per 134km e 3900 dsl coi “farabutti” mi propone l’Olimpico di Iseo non mi entusiasma molto come cosa. Il clima gara, soprattutto di quelle caotiche e veloci, mi è un po’ venuto a noia da qualche tempo, e non vedo perché “condannarsi”. Poi mi dico: “Massì, nel 2014 ho fatto Iseo prima di Roth, quest’anno lo farò prima dell’Alpe”. Ci iscriviamo all’ultimo giorno utile come spesso capita (tanto che DX sta fuori) e il 5 giugno alle 8 passate partiamo per Iseo. Pettorale 161 per me e 438 per Luca. Mentre andiamo in ZC vediamo uno che fa rulli e dico a Luca “Ossignore anche questo fanno…manco fosse Nibali al giro”. Era Facchinetti: nostro Olimpionico a Rio e che poi vincerà la gara. Glielo concediamo. Lui può fare rulli prima del via. Ci avviciniamo alla partenza provando l’acqua: la sentiamo ghiacciata. Alla faccia della muta facoltativa. Batteria donne e M* alti. Prima batteria uomini. Seconda batteria tocca a me. Uno con la faccia giovane e preoccupata mi si avvicina e mi fa “a quanto corri?”. Lo guardo strano…che domanda è chiedere “a quanto corri?”. “Non lo so…spero 4:15…4:10 se va bene”. “Sei forte”, mi dice. “No, sono scarso. Quelli forti vanno a 3:30 ridendo”. Stavolta è lui che mi guarda strano. Gli chiedo “Da quanto fai triathlon?”. “Sesta gara”. “Io dal 2002…e sono un po’ stufo. Se hai dubbi sulla corsa non bruciarti in bici. Pensa a divertirti”. Ma in realtà lo sto dicendo a me. Mi guarda sollevato. Mi piazzo in prima fila e via. Punto le boe in sicurezza e sto in direzione come mai mi è capitato e vado via tranquillo. Spesso nel nuoto vado in apnea ma stavolta voglio godermi la gara. E per godermela non devo soffrire. Vedo però che vado bene. Sono nel gruppo di testa della seconda batteria e nei 1730 metri andremo a recuperare i lenti della prima e le donne. Cambio lucido e mi metto in bici. Piove. Ha cominciato prima della partenza ma meglio uggioso che caldo. Mi sembra di andare pianissimo ma il Garmin mi darà i primi 10 in falsopiano di avvicinamento alla salita a 34 e 35. I primi li faccio con altri 4-5. Spero mi portino al gruppone davanti ma tiro io e il gruppone davanti se ne va. Fortuna che arriva un certo Ronchi (non Rocchi!) che mi trascina a 38 nello “scravasso”. Passiamo un sacco di gente. Io sono in acquaplaning e a un certo punto mi diverto tanto che mi parte un “Grande Ronchi!”. Questo si gira e mi sorride. Alla prima salita di 7km il giovane Ronchi come previsto se ne va. Io passo quasi tutti e mi passano non più di 4-5 persone. Noto un 32 coi capelli belli grigi che mulina le gambe alla Froome e va su come una lippa. Le gambe sono belle in spinta. Faccio meno bici dell’anno passato ma vado meglio. Mi sa che avevo davvero un ferro da stiro prima. Dovrei andare più piano per correre bene ma mi dico chissenefrega e sono contento così. Nella seconda salita di 2km la pioggia smette e così ci facciamo la discesa bagnata ma non piovosa. Secondo cambio tranquillo. Primo KM a 4:00. Sono in FV. Non intendo salire ma continuare così. Sgancio il Garmin perché tanto riconosco la SSA che intendo evitare. Vedo i KM venire via meglio del previsto. Al terzo uno mi urla “Sinistra”. Io mi sposto a Sinistra…ma lui intendeva “passo a sinistra”. Quando capisco mi sposto a destra ma questo mi ha anticipato ed è anche lui a destra. E’ cosi reattivo e veloce che con un balzo si ributta alla mia sinistra e mi passa. Penso “adesso mi urla dietro”. “Scu…”, ma non finisco la frase e questo sorridente e felice mi fa “Tranquillo non c’è problema…”. Lo vedo allontanarsi sulle punte con un passo leggero ed è il di-vertimento definitivo. Di-vertere. Dal latino andare altrove. In altri luoghi della conoscenza e del cuore. Aprendo nuove prospettive. Con strumenti casuali come una gara. Faccio gli ultimi 2 a 3:50 e 3:40. Ne vedo pochi all’arrivo e immagino di aver fatto benino. Ma l’importante è aver recuperato quello spirito del primo sprint in canottiera di cotone. All’arrivo c’è un gruppo di giovanotti neri che danno una mano. Saranno profughi. Non riesco a non dire a uno “se gli metti un body questi ci battono tutti e corrono a 3:00”. Il tipo ride scocciato perché sa che ho ragione e prima o poi i vecchi salteranno come tappi di spumante. Anche Luca fa bene e riconosco nei suoi occhi la stessa bambinesca illusione di “comprensione”. Mi fa: Iseo sarà la gara della riconciliazione col Triathlon. Con quello che mi è capitato negli ultimi mesi, per me, è stato anche qualcosa di più.
PS: il tipo che mi ha passato senza incazzarsi sarà il vincitore M1. A 5 minuti dal nostro olimpionico Facchinetti. E stava facendo un 10k in 34’. Fortino.
Angelo B. T.
TRIATHLON OLIMPICO DI LOVADINA 29/05/2016
Giornata sfortunata per i numerosi atleti della Delfino, e tutti gli altri, che si sono presentati presso il Centro Sportivo Le Bandie per partecipare al Triathlon Olimpico di Lovadina.
Tuoni, fulmini, rovinosa caduta di alberi, hanno costretto gli Organizzatori a sospendere la gara quando si erano già disputata la frazione di nuoto ed in parte quella di bici.
Un vero peccato, sarebbe potuta essere una bella giornata di sport, ma l'incolumità degli atleti viene prima di tutto.
Tuoni, fulmini, rovinosa caduta di alberi, hanno costretto gli Organizzatori a sospendere la gara quando si erano già disputata la frazione di nuoto ed in parte quella di bici.
Un vero peccato, sarebbe potuta essere una bella giornata di sport, ma l'incolumità degli atleti viene prima di tutto.
CAMPIONATO ITALIANO TRIATHLON MEDIO LOVERE 22/05/2016
4° TRIATHLON SPRINT DI ODERZO 21/05/2016
Sabato, giornata molto calda, la gara inizia tardi rispetto al solito, la partenza è prevista per le 14. Siamo in 4 macchine, nella mia ci siamo io, Gianluca alla guida e Anna (la mia ragazza, fotografa personale) nelle altre Vono, Tommasin, Camuffo, Elena, Sabrina e Alice.
Arriviamo, ritiriamo i pettorali e ci dirigiamo alla zona cambio, ma arrivati ci accorgiamo con nostra sorpresa che gli spazi per riporre la bici e il materiale per le transizioni é ridottissimo! La metà di uno spazio bici normale, tanto che Gianluca non é riuscito a infilare bene la bici nell apposito palo. Concluso il posizionamento bici ci dirigiamo in piscina dove troviamo Alice che si era gia scaldata in acqua, "scaldata" per modo di dire, perché l'acqua era gelida! Nonostante tutto io, Alice, Gianluca, Davide e altri pochi atleti pazzi decidiamo di non indossare la muta. Inizia la gara, la frazione di nuoto fila liscia, nella vasca da 50 metri all'aperto, inforco la bici e parto per la frazione di bici, 20 km con qualche ripartenza e salitina. Sembrava andare tutto bene fino a quando cerco di scendere dalla bici e un crampo atroce al polpaccio destro mi blocca, non riesco nemmeno a togliere la scarpa dalla bici, perdo almeno trenta secondi a cercare di scendere dalla bici. Quando finalmente ci riesco riparto per la frazione di corsa, per la maggior parte sterrata, percorrendo l'argine del fiume per poi passare il centro città e arrivare agli impianti sportivi. Finita la gara cerchiamo di ridare il chip, ma non hanno il resto da darci, quindi siamo costretti ad aspettare e perdere un sacco di tempo, fortunatamente Anna ha fatto la coda per noi e siamo riusciti ad andare a cambiarci. Buono il pasta party finale, ma l'organizzazione nel complesso non é stata molto soddisfacente. Comunque bella giornata di sole e di sport passata con atleti e amici, meglio di così non si può desiderare!
Carlo B.
Arriviamo, ritiriamo i pettorali e ci dirigiamo alla zona cambio, ma arrivati ci accorgiamo con nostra sorpresa che gli spazi per riporre la bici e il materiale per le transizioni é ridottissimo! La metà di uno spazio bici normale, tanto che Gianluca non é riuscito a infilare bene la bici nell apposito palo. Concluso il posizionamento bici ci dirigiamo in piscina dove troviamo Alice che si era gia scaldata in acqua, "scaldata" per modo di dire, perché l'acqua era gelida! Nonostante tutto io, Alice, Gianluca, Davide e altri pochi atleti pazzi decidiamo di non indossare la muta. Inizia la gara, la frazione di nuoto fila liscia, nella vasca da 50 metri all'aperto, inforco la bici e parto per la frazione di bici, 20 km con qualche ripartenza e salitina. Sembrava andare tutto bene fino a quando cerco di scendere dalla bici e un crampo atroce al polpaccio destro mi blocca, non riesco nemmeno a togliere la scarpa dalla bici, perdo almeno trenta secondi a cercare di scendere dalla bici. Quando finalmente ci riesco riparto per la frazione di corsa, per la maggior parte sterrata, percorrendo l'argine del fiume per poi passare il centro città e arrivare agli impianti sportivi. Finita la gara cerchiamo di ridare il chip, ma non hanno il resto da darci, quindi siamo costretti ad aspettare e perdere un sacco di tempo, fortunatamente Anna ha fatto la coda per noi e siamo riusciti ad andare a cambiarci. Buono il pasta party finale, ma l'organizzazione nel complesso non é stata molto soddisfacente. Comunque bella giornata di sole e di sport passata con atleti e amici, meglio di così non si può desiderare!
Carlo B.
TRIATHLON SPRINT MANERBA DEL GARDA 15/05/2016
BENVENUTA FRANCESCA NEL FANTASTICO MONDO DEL TRIATHLON!!!
Il mio primo Sprint (c’è sempre una prima volta per tutto).
Ieri super giornata a Manerba del Garda (BS) per me e Marco, che ci siamo cimentati nello sprint del lago, per me prima volta in assoluto, per Marco invece esperienza già fatta, ma per tutti e due grande ansia perché nuotare in un lago freddo con acqua a 15°C e con temporale del giorno prima, non è mai piacevole (anche per i più esperti).
A dire la sincera verità io il freddo non l’ho nemmeno sentito, sono andata in panico totale quando dopo le prime bracciate ho messo la testa sotto acqua e non vedendo fondo (abituata alla mia bella riga blu della piscina), non sono riuscita a dominarlo..eh già mi sembrava di non riuscire a respirare e così mi sono fatta tutta la mia bella sessione a “rana” ;-)) (ora rido ma ieri mi veniva da piangere), uscendo per ultima dall’acqua!
Presa dallo sconforto, raggiunta dai primi uomini (le partenze si differenziavano di cinque minuti), mi sono diretta in zona cambio e via verso la strada con la mia bici e recuperando le ultime donne della batteria, ho iniziato ad acquistare fiducia, pedalando regolarmente (tra l’altro bellissimo percorso con saliscendi) e così ho chiuso la fase di bici alla meno peggio.
Infine, per ultima la corsa (quella che mi da sempre più emozioni) che ieri mi ha aiutata, infatti ho recuperato terreno sorpassando altre donne, così da ultima nonché 60esima (di cui una ragazza ritirata in acqua) sono giunta al 40esimo posto chiudendo la gara in h 1,28,38.
Grande emozione e grande stimolo che mi ha permesso di mettermi alla prova, soprattutto per migliorarmi dove pecco ancora molto, il tanto temuto nuoto!!
Francesca M.
Il mio primo Sprint (c’è sempre una prima volta per tutto).
Ieri super giornata a Manerba del Garda (BS) per me e Marco, che ci siamo cimentati nello sprint del lago, per me prima volta in assoluto, per Marco invece esperienza già fatta, ma per tutti e due grande ansia perché nuotare in un lago freddo con acqua a 15°C e con temporale del giorno prima, non è mai piacevole (anche per i più esperti).
A dire la sincera verità io il freddo non l’ho nemmeno sentito, sono andata in panico totale quando dopo le prime bracciate ho messo la testa sotto acqua e non vedendo fondo (abituata alla mia bella riga blu della piscina), non sono riuscita a dominarlo..eh già mi sembrava di non riuscire a respirare e così mi sono fatta tutta la mia bella sessione a “rana” ;-)) (ora rido ma ieri mi veniva da piangere), uscendo per ultima dall’acqua!
Presa dallo sconforto, raggiunta dai primi uomini (le partenze si differenziavano di cinque minuti), mi sono diretta in zona cambio e via verso la strada con la mia bici e recuperando le ultime donne della batteria, ho iniziato ad acquistare fiducia, pedalando regolarmente (tra l’altro bellissimo percorso con saliscendi) e così ho chiuso la fase di bici alla meno peggio.
Infine, per ultima la corsa (quella che mi da sempre più emozioni) che ieri mi ha aiutata, infatti ho recuperato terreno sorpassando altre donne, così da ultima nonché 60esima (di cui una ragazza ritirata in acqua) sono giunta al 40esimo posto chiudendo la gara in h 1,28,38.
Grande emozione e grande stimolo che mi ha permesso di mettermi alla prova, soprattutto per migliorarmi dove pecco ancora molto, il tanto temuto nuoto!!
Francesca M.
28° TRIATHLON OLIMPICO DI CALDARO 07/05/2016
7 maggio 2016, appuntamento a Caldaro per un’altra grande giornata di sport per i delfini Bellemo, Doria e Rocchi. Grazie alla cornice stupenda e alla giornata soleggiata i nostri 3 atleti si concedono un momento di relax pre-gara sulla verde spiaggia di bordo lago…. ma più si avvicina la partenza e più percepisco la tensione che aumenta, sicuramente a causa della consapevolezza di ciò che li attende in quanto tutti e tre conoscono bene il percorso di gara, avendo già partecipato più volte a questa competizione. Dopo un breve riscaldamento, alle 14.15 a partire è Bellemo nella prima batteria uomini, a seguire pochi minuti più tardi Rocchi e Doria nella seconda batteria. Li attendo all’uscita dal nuoto. Michele nel gruppo di testa sfreccia verso la zona cambio, pochi minuti dopo intravedo la seconda batteria ”cuffie bianche” e, prima Nicola e poi Alessandro, salgono in bici per iniziare la prima vera grande fatica della giornata: ripetere per tre volte il percorso ciclistico caratterizzato da salite ”brevi” ma ardue! Già al primo passaggio non posso non notare come Bellemo abbia una marcia in più rispetto ai suoi compagni di squadra. Sembra quasi che le salite “non fatichi” ad affrontarle! Anche Rocchi e Doria tengono duro e danno il massimo che possono! I nostri atleti iniziano la loro terza frazione provati, lo leggo dal loro volto sofferente, sofferenza che aumenta km dopo km, anche la corsa infatti è caratterizzata da salite e falsi piani. Il numero 26 Michele arriva come una scheggia al traguardo piazzandosi al secondo posto di categoria e venticinquesimo assoluto. Dopo 14 minuti circa arriva Alessandro (l’atleta per me più atteso!), il tempo di un abbraccio e subito in arrivo anche Nicola. Dopo tanta fatica finalmente i tre delfini si possono concedere il meritato relax e godersi il ricco ristoro.
Per me grande emozione e divertimento. Grandissimi come sempre i tre Tri!
Sabrina R.
Per me grande emozione e divertimento. Grandissimi come sempre i tre Tri!
Sabrina R.
MEDIA MARATON DE IBIZA 01/05/2016
Bella la gita in Ibiza, isla del divertimento e isla dei vip ....
Quest'anno il richiamo dell'isola e' stato irresistibile, per staccare tre giorni dal tram tram del lavoro e pensare ad un inizio estate anticipato.
Siamo partiti in 27 tra atleti della delfino e accompagnatori, e nonostante le distrazioni notturne tra il famoso Pasha e l'ushuaia, il primo di maggio, tutti pronti allo start per la mezza maratona di Ibiza che si e' rivelata una boccata di aria sana.
Faticosa perche' non completamente piatta, ma entusiasmante per i colori e gli odori dell'isola che sono sempre travolgenti.
Albiero Doria Nicola e Samuela, paziente moglie di Nicola, fatta la 10 km con grande rilassatezza...
Gibbin Massimo, Gibbin Daniele, Ravagnan Dario, Gianni Nicola, Gianni Laura, Tommasin Massimo, Padoan Nerio, Boscolo Sabrina e l'amica Erica dei Cavalli Marini si sono invece cimentati nella 21 km.
Tutti bravissimi nonostante le poche ore di sonno...
Grazie a tutti ci siamo divertiti molto e anche in questa occasione si consolidano le amicizie, cosa ancor più importante...
Prossimo anno 2017 medio ad Ibiza in ottobre...preparatevi delfini!!!!!
Prossima trasferta estera, Medio di BUDAPEST.....chi ha voglia si aggreghi anche solo per il viaggio in questa città' dicono bellissima!
Paolo A.
Quest'anno il richiamo dell'isola e' stato irresistibile, per staccare tre giorni dal tram tram del lavoro e pensare ad un inizio estate anticipato.
Siamo partiti in 27 tra atleti della delfino e accompagnatori, e nonostante le distrazioni notturne tra il famoso Pasha e l'ushuaia, il primo di maggio, tutti pronti allo start per la mezza maratona di Ibiza che si e' rivelata una boccata di aria sana.
Faticosa perche' non completamente piatta, ma entusiasmante per i colori e gli odori dell'isola che sono sempre travolgenti.
Albiero Doria Nicola e Samuela, paziente moglie di Nicola, fatta la 10 km con grande rilassatezza...
Gibbin Massimo, Gibbin Daniele, Ravagnan Dario, Gianni Nicola, Gianni Laura, Tommasin Massimo, Padoan Nerio, Boscolo Sabrina e l'amica Erica dei Cavalli Marini si sono invece cimentati nella 21 km.
Tutti bravissimi nonostante le poche ore di sonno...
Grazie a tutti ci siamo divertiti molto e anche in questa occasione si consolidano le amicizie, cosa ancor più importante...
Prossimo anno 2017 medio ad Ibiza in ottobre...preparatevi delfini!!!!!
Prossima trasferta estera, Medio di BUDAPEST.....chi ha voglia si aggreghi anche solo per il viaggio in questa città' dicono bellissima!
Paolo A.
TRIATHLON SPRINT DI FUMANE 24/04/2016
Classifica femminile
Classifica maschile
FI'ZI:K GRANFONDO MAROSTICA 24/04/2016
VENICE NIGHT TRAIL 23/04/2016
Correre di notte per 16 km tra calli e campielli, su e giù per 51 ponti,
tra il mistero e la scoperta delle meraviglie nel centro storico di Venezia città unica!
tra il mistero e la scoperta delle meraviglie nel centro storico di Venezia città unica!
7° DUATHLON SPRINT DEL TORRAZZO 17/04/2016
Duathlon sprint del Torrazzo: gara allenamento
E quando si parla di duathlon mi preoccupo sempre un po di più, ma visto che il solo scopo della gara era quello di allenare i miei talloni d'Achille e prendere mano con i cambi, sono partita senza troppe preoccupazioni.
Partenza perfetta ore 8 da Piove di Sacco con il Coach Michele e arrivo a Cremona alle 10 come previsto!
Il via per la gara era previsto alle 12.00 (12.05 per gli uomini), ma un fastidioso ritardo, che ha reso inutile il riscaldamento pre-gara, ha fatto partire la gara alle 12.30... Start!
Cercando di non dare il massimo e mantenendo un ritmo per me sostenibile nella prima frazione senza accorgermi sto già rientrando in zona cambio per prendere la bici. Michele mi aveva già presa alla grande in corsa. Un po di vento ci ha accompagnato durante tutta la gara.
Bici senza dislivelli importanti, mi aggrappo ad un gruppetto e sfrutto la scia. Scesa dalla bici ultimi 2,5 km controllati, e con una leggera progressione verso l'arrivo.
Michele era già arrivato da un pezzo, felice della gara e delle sue prestazioni (2º di categoria e 19º assoluto).
Soddisfatta, bellissima giornata!
Si sono visti i frutti di un periodo di allenamenti gestiti nel modo giusto, con il giusto sostegno e sulla base di direttive essenziali!
Direi un'antipasto di quello che, si spera, sarà una bellissima stagione!
Alice M.
E quando si parla di duathlon mi preoccupo sempre un po di più, ma visto che il solo scopo della gara era quello di allenare i miei talloni d'Achille e prendere mano con i cambi, sono partita senza troppe preoccupazioni.
Partenza perfetta ore 8 da Piove di Sacco con il Coach Michele e arrivo a Cremona alle 10 come previsto!
Il via per la gara era previsto alle 12.00 (12.05 per gli uomini), ma un fastidioso ritardo, che ha reso inutile il riscaldamento pre-gara, ha fatto partire la gara alle 12.30... Start!
Cercando di non dare il massimo e mantenendo un ritmo per me sostenibile nella prima frazione senza accorgermi sto già rientrando in zona cambio per prendere la bici. Michele mi aveva già presa alla grande in corsa. Un po di vento ci ha accompagnato durante tutta la gara.
Bici senza dislivelli importanti, mi aggrappo ad un gruppetto e sfrutto la scia. Scesa dalla bici ultimi 2,5 km controllati, e con una leggera progressione verso l'arrivo.
Michele era già arrivato da un pezzo, felice della gara e delle sue prestazioni (2º di categoria e 19º assoluto).
Soddisfatta, bellissima giornata!
Si sono visti i frutti di un periodo di allenamenti gestiti nel modo giusto, con il giusto sostegno e sulla base di direttive essenziali!
Direi un'antipasto di quello che, si spera, sarà una bellissima stagione!
Alice M.
MARATONA DI PADOVA 17/04/2016
GRANFONDO LIOTTO XVIII EDIZIONE 10/04/2016
Al posto della prevista Cime di Romagna (dove avremmo incontrato Mauro, Massi, Daniele e Forcola, nonché un certo Nicola Penzo) ci iscriviamo venerdi sera alla GF Liotto di Vicenza "così siamo a casa prima". 147km per 2300 dsl. Il guaio è che la GF Liotto è una di quella GF serie in cui l'obbiettivo è stare nel tempo massimo. Ovviamente in griglia ci piazziamo sempre in fondo: non abbiamo classifica, ci iscriviamo sempre all'ultimo e quindi non rispettiamo alcun criterio per partire un pò davanti. Quello che ci "salva" è che comunque o per causa mia o di Destro alla fine partiamo sempre fortini seguendo gruppetti che passano parecchia gente e che di riffa o di raffa in salita la media dei granfondisti da centrogruppo non è mostruosa. La Liotto è "anomala" per le nostre abitudini: poche salite e tantissimo falsopiano. Ci vuole gamba. I primi 30 più prima salita, si spinge. Io e Luca perdiamo Destro in salita e ci attacchiamo a un gruppo da 47 all'ora. Passiamo il primo ristoro al 49esimo a tutta (ma che posto è un ristoro dove si va alla massima velocità!) e mi dico "gara fottuta!". Saltare un ristoro in queste GF è letale (se poi non si hanno dietro i soliti gel ancora peggio). Rallentiamo quindi per aspettare Destro che arriva col solito Rocchi in incognito che va per la media. Al bivio ci salutiamo e andiamo per la lunga. Al secondo ristoro all'80esimo solo coca. Tocca aspettare il 110 per mangiare. Ci arrivo sfinito (almeno io) e mangio come fosse l'ultima cena. La fame passa ma le gambe e le energie in realtà sono finite. Passiamo per le ultime salite serie e ci facciamo anche qualche decina di metri sul pavè (nello stesso giorno della Parigi Roubaix non è male) prima di passare per una cantina che sponsorizza la gara. Chi vuole si ferma a bere vino ma non è il caso. Destro e Luca presi meglio di me se ne vanno e io rimango a soffrire con una ciclista che chiede (lei a me) un passaggio. Forse non si rende conto che ne ho meno di lei. Nell'ultima discesa mi butto con un gruppetto nella speranza di recuperare i miei compagni, che a meno 4 km mi stanno aspettando come previsto. GF di sofferenza molto bella e molto varia. Alla fine non arriviamo neanche ultimi-ultimi, ma solo ultimi. Ci aspetta qualche birra in compagnia guardando la Roubaix vinta non da Cancellara alla sua ultima partecipazione, non da Tom Bonen che sarebbe stato il primo a farne 5, ma da Matthew Hayman, australiano di 37 (!) anni alla sedicesima (e ultima anche lui) Roubaix. Nella gara dei sogni da realizzare ce l'ha fatta lui, con la faccia sporca dopo 257 chilometri a 43 di media. Che forse fra tutti i sogni in gara il suo era un pò più sogno, e magari ha vinto proprio per questo.
Angelo B. T.
Angelo B. T.
32° TRAVERSATA DEI COLLI EUGANEI 10/04/2016
Medaglia di LEGNO per la TCE
Aprile ed è tempo di TCE ovvero 32ma Traversata dei Colli Euganei (21km 1100D+). Ho un conto in sospeso con questa gara: l'anno scorso sbagliai percorso piazzandomi al 9no posto... E' stato un inverno di duri allenamenti e quindi posso pretendere qualcosa di più della passata edizione; durante il riscaldamento le gambe non girano per niente... sicuramente colpa del pessimo avvicinamento gara e della seduta di nuoto del giorno prima. Dopo lo start si forma subito un gruppetto di testa composto da 10 atleti tra i quali il sottoscritto: il passo è sostenibile, tutti controllano i rispettivi avversari e quindi riesco a rimanere attaccato; al primo strappo stringo i denti e continuo a spingere nella speranza di rompere il fiato ed entrare a regime. Vanno via in 5 ma il distacco si stabilizza a circa 100 mt lineari... questo mi da forza e non mollo! Dopo 15 km la fatica inizia a farsi sentire e i 500 mt di dislivello che mancano per completare i 1100 mi spaventano un sacco. A 1km dall'ultimo picco crampi ai polpacci e piante dei piedi: modifico l'assetto di corsa per favorire la distensione dei muscoli interessati...FUNZIONA!!! Nell'ultima discesa, il famoso "GROPPETTO" è un'agonia per me ma anche per alcuni davanti. Supero uno con i crampi alle cosce.. wow!! da quinto passo in quarta posizione. Raggiungo l'ultimo tratto in asfalto e qui mollo tutto per lanciarmi verso il traguardo: è finita!!! e sono veramente contento per il piazzamento e per la fine di tanta sofferenza. Davanti a me l'amico Giovanni (sky racer) incredulo di avermi distaccato di soli 2 minuti. Buona gara, buona organizzazione, buon pacco gara ma l'emozione che provo nella mia gara preferita, il triathlon, qui non la provo. Veloce rientro a casa per raccontare ai miei l'avventura di questa durissima domenica di Aprile.
Michele B.
Aprile ed è tempo di TCE ovvero 32ma Traversata dei Colli Euganei (21km 1100D+). Ho un conto in sospeso con questa gara: l'anno scorso sbagliai percorso piazzandomi al 9no posto... E' stato un inverno di duri allenamenti e quindi posso pretendere qualcosa di più della passata edizione; durante il riscaldamento le gambe non girano per niente... sicuramente colpa del pessimo avvicinamento gara e della seduta di nuoto del giorno prima. Dopo lo start si forma subito un gruppetto di testa composto da 10 atleti tra i quali il sottoscritto: il passo è sostenibile, tutti controllano i rispettivi avversari e quindi riesco a rimanere attaccato; al primo strappo stringo i denti e continuo a spingere nella speranza di rompere il fiato ed entrare a regime. Vanno via in 5 ma il distacco si stabilizza a circa 100 mt lineari... questo mi da forza e non mollo! Dopo 15 km la fatica inizia a farsi sentire e i 500 mt di dislivello che mancano per completare i 1100 mi spaventano un sacco. A 1km dall'ultimo picco crampi ai polpacci e piante dei piedi: modifico l'assetto di corsa per favorire la distensione dei muscoli interessati...FUNZIONA!!! Nell'ultima discesa, il famoso "GROPPETTO" è un'agonia per me ma anche per alcuni davanti. Supero uno con i crampi alle cosce.. wow!! da quinto passo in quarta posizione. Raggiungo l'ultimo tratto in asfalto e qui mollo tutto per lanciarmi verso il traguardo: è finita!!! e sono veramente contento per il piazzamento e per la fine di tanta sofferenza. Davanti a me l'amico Giovanni (sky racer) incredulo di avermi distaccato di soli 2 minuti. Buona gara, buona organizzazione, buon pacco gara ma l'emozione che provo nella mia gara preferita, il triathlon, qui non la provo. Veloce rientro a casa per raccontare ai miei l'avventura di questa durissima domenica di Aprile.
Michele B.
Link Garmin
ROVIGO HALF MARATHON 10/04/2016
DUATHLON DEL CHIAVICONE 03/04/2016
BIG TRAINING AL DUATHLON CLASSICO NO DRAFT
Solo quattro i Delfini a Quinzano D'Oglio nel Bresciano per una gara dura ma molto allenante. Dieci km di corsa in un percorso ondulato e misto asfalto/sterrato, 40 km di bici no draft tra continui saliscendi e spesso controvento, 5 i km finali con i serbatoi energetici in riserva. Primo caldo stagionale (20°C) ci fa percepire le gambe pesanti ed impastate, 20 minuti di ritardo in griglia di partenza sono la ciliegina sulla torta subito prima dei 10km di corsa. Partiamo da dietro convinti che il REAL TIME si avvierà sotto l'arco, in realtà tempo uguale per tutti anche per il 700esimo che attraverserà la linea di partenza (boh?1?).
Prima Run in pieno controllo per i Delfini che gestiscono le energie per la frazione bici; 40km veramente tosti con 150 mt di dislivello finale che lasceranno il segno verso la fine della frazione. Scesi dalla bici parecchi saranno quelli che si ritireranno con i crampi alle gambe causa una condotta di "bici" sconsiderata. Ottimi i piazzamenti degli azzurrini chioggiotti ma soprattutto gran allenamento in previsione dei futuri appuntamenti di triathlon. Valutazioni gara (note negative): cronometraggio insolitamente scadente da parte della Mysdam, ristoro finale scarsissimo, pasta party vergognoso, docce insufficienti (6x700 atleti).
Ma siccome il nostro obiettivo era di fare un buon allenamento...torniamo a casa stanchi ma soddisfatti!!!!
Michele B.
Solo quattro i Delfini a Quinzano D'Oglio nel Bresciano per una gara dura ma molto allenante. Dieci km di corsa in un percorso ondulato e misto asfalto/sterrato, 40 km di bici no draft tra continui saliscendi e spesso controvento, 5 i km finali con i serbatoi energetici in riserva. Primo caldo stagionale (20°C) ci fa percepire le gambe pesanti ed impastate, 20 minuti di ritardo in griglia di partenza sono la ciliegina sulla torta subito prima dei 10km di corsa. Partiamo da dietro convinti che il REAL TIME si avvierà sotto l'arco, in realtà tempo uguale per tutti anche per il 700esimo che attraverserà la linea di partenza (boh?1?).
Prima Run in pieno controllo per i Delfini che gestiscono le energie per la frazione bici; 40km veramente tosti con 150 mt di dislivello finale che lasceranno il segno verso la fine della frazione. Scesi dalla bici parecchi saranno quelli che si ritireranno con i crampi alle gambe causa una condotta di "bici" sconsiderata. Ottimi i piazzamenti degli azzurrini chioggiotti ma soprattutto gran allenamento in previsione dei futuri appuntamenti di triathlon. Valutazioni gara (note negative): cronometraggio insolitamente scadente da parte della Mysdam, ristoro finale scarsissimo, pasta party vergognoso, docce insufficienti (6x700 atleti).
Ma siccome il nostro obiettivo era di fare un buon allenamento...torniamo a casa stanchi ma soddisfatti!!!!
Michele B.
DOGI'S HALF MARATHON 03/04/2016
Mezza dei Dogi in solitiaria (ovvero senza i compagni della Triade). Alla partenza saluto Salvagno e scorgo un'altra canotta Delfino ma non so di chi. I 140 della settimana prima alla Cassani pesano nelle corse della settimana di avvicinamento e mi fanno purtroppo arrivare non in confidenza. Per tempo ma soprattutto poca voglia non corro mai più di 10, 11 km a parte 2 lunghi "della morte" corsi col cugino Doria che oramai viaggia come un treno, ma che mi sono sicuramente serviti. Parto coi palloni dell'1h30. Ritmo 4:12-4:13 invece dei 4:10 che avrei provato se mi fossi sentito bene. Col passare dei Km mi sento fortunatamente sempre meglio, il cuore sale ma non l'affanno: sintomo che ho finalmente recuperato. Unico fastidio il caldo che mi costringe ad uno strip inaspettato in corsa: tolgo canottiera Delfino, tolgo maglia sotto, rimetto canottiera. Il tutto fra i dubbi di chi mi corre intorno. Il gruppetto dell'1h:30 si sfalda ogni Km che passa finché non stiamo in 4. Evidentemente la gente tende a collocarsi sul top dell'ipotetico pb invece di partire prudenti. Al 16esimo e con una media sui 4:13 vedo 2 che passano allegri e sento uno dei 2 dire all'altro "dai che finiamo a 4". Non avevo previsto un gara a tutta ma ahimè decido di accodarmi. Risultato parziale degli ultimi 5km: 4:04 4:03 4:03 3:55 3:46 che mi pare faccia 3:59 che mi porta la media a un 4:09 per me più che accettabile. All'arrivo scopro che quello dei 2 che faceva da trainer è in effetti un trainer e l'altro era un suo allievo (scoppiato al 18esimo tra l'altro). Scopro che è il marito di una ex campionessa di Triathlon. Lo ringrazio per la tirata e me ne torno a casa col dubbio che ne avevo per limare il mio pb di qualcosina, ma comunque contento per il rush finale a tutta.
Angelo B. T.
Angelo B. T.
22° GRAN FONDO DAVIDE CASSANI 28/03/2016
Classicissima di primavera "Davide Cassani" per aprire la stagione delle Gran Fondo della Triade. Allenamenti sul lungo sempre validi arricchiti da paesaggi, mangiate e strade solitamente più controllate del solito, che non fa male.
Attacco al 28 marzo 3 gg di uscita familiare a parchi vari sulla costa romagnola, che a differenza della nostra sa fare sistema, e lunedi di Pasquetta aspetto Luca e Stefano al parcheggio del parco di Faenza.
Solito accademico ritardo, ma mai tale da stressare troppo, con Stefano che raccomanda "calmaaaa". Evitiamo i chip al motto "tanto servono solo per sancire che arriviamo ultimi". A differenza della Cime di Romagna qua si nota il solito parterre di ciclisti cattivi e già tirati a lucido a fine marzo.
Le dinamiche sono le solite: partenza forte ma non fortissima per evitare di bruciarsi la gamba, salite fatte meglio di chi ci circonda (ma partiamo sempre in fondo alla griglia indi sono scarsi). Ai ristori perdiamo sempre troppo tempo e ci passano in 60 alla volta...che non riprenderemo più. Risultato ci ritroviamo, dopo i 2400 dsl, sempre negli ultimi gruppetti e ci tocca spesso tirare. Dopo le 5 salite, 2 delle quali in comune con le Cime, quello che stressa sono gli ultimi 20km di strappetti e falsopiano, per cui fino a 2 km dall'arrivo tocca spingere. Uno del posto che si era aggregato al gruppetto mi dà il cambio dopo 6/7 minuti assolutamente inutili a tutta e insieme andiamo via. In completa apnea e resomi conto di quanto accaduto riprendo fiato e arrivo più stanco del previsto al traguardo, con cazziata di Luca e Stefano 3.0 che mi dà dello Stefano 1.0. Gnocco fritto e birra al parco di Faenza (bellissimo e pieno di animali in libertà) sono il migliore dei pasta party possibili. Fiero del mio fuori soglia alla Stefano 1.0 me ne torno a casa stanco ma felice e con le gambe belle piombate per la mezza dei Dogi della settimana dopo.
Angelo B. T.
Attacco al 28 marzo 3 gg di uscita familiare a parchi vari sulla costa romagnola, che a differenza della nostra sa fare sistema, e lunedi di Pasquetta aspetto Luca e Stefano al parcheggio del parco di Faenza.
Solito accademico ritardo, ma mai tale da stressare troppo, con Stefano che raccomanda "calmaaaa". Evitiamo i chip al motto "tanto servono solo per sancire che arriviamo ultimi". A differenza della Cime di Romagna qua si nota il solito parterre di ciclisti cattivi e già tirati a lucido a fine marzo.
Le dinamiche sono le solite: partenza forte ma non fortissima per evitare di bruciarsi la gamba, salite fatte meglio di chi ci circonda (ma partiamo sempre in fondo alla griglia indi sono scarsi). Ai ristori perdiamo sempre troppo tempo e ci passano in 60 alla volta...che non riprenderemo più. Risultato ci ritroviamo, dopo i 2400 dsl, sempre negli ultimi gruppetti e ci tocca spesso tirare. Dopo le 5 salite, 2 delle quali in comune con le Cime, quello che stressa sono gli ultimi 20km di strappetti e falsopiano, per cui fino a 2 km dall'arrivo tocca spingere. Uno del posto che si era aggregato al gruppetto mi dà il cambio dopo 6/7 minuti assolutamente inutili a tutta e insieme andiamo via. In completa apnea e resomi conto di quanto accaduto riprendo fiato e arrivo più stanco del previsto al traguardo, con cazziata di Luca e Stefano 3.0 che mi dà dello Stefano 1.0. Gnocco fritto e birra al parco di Faenza (bellissimo e pieno di animali in libertà) sono il migliore dei pasta party possibili. Fiero del mio fuori soglia alla Stefano 1.0 me ne torno a casa stanco ma felice e con le gambe belle piombate per la mezza dei Dogi della settimana dopo.
Angelo B. T.
DUATHLON SPRINT FIRENZE 19/03/2016
Bella giornata, clima mite assolato, ideale per competere tra i 900 atleti iscritti al Duathlon Campionati Italiani che quest’anno si sono disputati a Firenze nel bellissimo parco delle Cascine…location ormai molto usata per organizzare manifestazioni sportive di qualsiasi livello sia agonistiche che amatoriali.
In linea allo starting quest’anno gli atleti Doria Nicola, Vono Antonio ed io, un po’ pochi, ma sicuramente importanti per rappresentare la Delfino triathlon.
Tutti finisher, tutti con i propri tempi in vista delle prime gare della stagione... buona la prestazione di Doria che già super allenato ha portato a casa una buona posizione sulla graduatoria generale.
Gara organizzata bene anche se spesso interrotta sia nella frazione podistica che quella ciclistica da continui rilanci e rallentamenti; qualche situazione pericolosa durante il percorso bike, ma fortunatamente e’ andato tutto bene..
Alla prossima, cari tri, ci aspetta Fumane triathlon sprint il 24 aprile, li dobbiamo essere in molti!
Buon allenamento e grazie ai compagni di viaggio sempre un piacere.
Paolo A.
In linea allo starting quest’anno gli atleti Doria Nicola, Vono Antonio ed io, un po’ pochi, ma sicuramente importanti per rappresentare la Delfino triathlon.
Tutti finisher, tutti con i propri tempi in vista delle prime gare della stagione... buona la prestazione di Doria che già super allenato ha portato a casa una buona posizione sulla graduatoria generale.
Gara organizzata bene anche se spesso interrotta sia nella frazione podistica che quella ciclistica da continui rilanci e rallentamenti; qualche situazione pericolosa durante il percorso bike, ma fortunatamente e’ andato tutto bene..
Alla prossima, cari tri, ci aspetta Fumane triathlon sprint il 24 aprile, li dobbiamo essere in molti!
Buon allenamento e grazie ai compagni di viaggio sempre un piacere.
Paolo A.
15° DUATHLON SPRINT MANERBA DEL GARDA 06/03/2016
Riparte la nuova stagione agonistica 2016; Manerba del Garda, con il suo tipico duathlon sprint collinare, ci serve per "svalvolare" il motore che si è "ingolfato" durante la lunga preparazione invernale. Meteo non dei migliori con una pioggerellina che fa temere per la frazione bici. Allo start vanno tutti come dei matti (3'00"/km), ma decido di fare il mio passo che si assesta intorno a 3'40"/km; il controllo è totale e pur avendo ancora un po' di gas da spendere non intendo andare oltre. Verso la parte finale recupero molte posizioni su quelli che erano partiti troppo al di sopra delle loro possibilità ed anche in bici, non essendomi spremuto in corsa, mi sento veramente bene. I tratti in salita non mi fanno paura mentre le discese le affronto con molta prudenza sull'asfalto bagnato. La terza frazione la porto a termine senza soffrire troppo, del resto questa gara era stata inserita nel mio calendario come test e come allenamento. Chiudo con un buon piazzamento che rispecchia il pettorale/rank di partenza. Bene anche il mio compagno di viaggio Bozzato Ale che pur trovandosi più a suo agio su distanze endurance si piazza in un buon punto della classifica. Soddisfatti delle prestazioni, dopo un veloce ma adeguato pasta party, partiamo per il rientro. Primo Check della stagione: OK!!!
A presto
Michele B.
A presto
Michele B.