2018 IBIZA ETU MULTISPORT EUROPEAN CHAMPIONSHIPS 20-28.10.2018
Bella e nuova l’emozione vissuta in quel di Ibiza nelle Baleari, insieme agli amici di squadra Bellemo Michele e Gibbin Daniele.
L'esperienza di rappresentare la propria Nazione fa sempre un certo effetto, al di la’ della prestazione e aspettativa, ma devo dire che ci si è sentiti importanti.
Il medagliere dell’Italia di tutto rispetto al terzo posto, dopo Gran Bretagna (numerosissimi) e Spagna (che giocavano in casa).
Gli atleti in gara rappresentavano tutte le categorie del triathlon, dai giovani 18enni fino agli ultra settantenni…
La sensazione è stata positiva, oltre ad aver vissuto l’isola sportivamente, l’ho fatto anche con un tono di vacanza senza rinunciare alle uscite notturne.
Michele, arrivato primo assoluto della sua cat. nella gara di aquathlon, svoltasi a a S.Antonio location ibizenca di tutto rispetto, mentre io mi sono classificato 16° della mia categoria. Peccato che il nostro atleta top abbia perso il podio a causa di un errore di partenza di batteria, che purtroppo gli ha compromesso il titolo e l'inevitabile squalifica.
Presa molto sportivamente ci siamo goduti gli altri giorni di questa kermesse spagnola per arrivare all’aquabike…
Per quanto riguarda l’organizzazione, devo dire pessima se non super pessima, gli spagnoli di Ibiza e meglio se si dedicano ad organizzare le feste notturne, dove non sono secondi a nessuno.
Purtroppo le federazioni poco hanno potuto fare per quanto rigurdava la logistica…
E’ bastata una pioggia per mandare in tilt l’isola, senza avere un piano B in caso di brutto tempo…
Comunque non sono arrivato ultimo ed era quello che temevo.
Ringrazio i miei compagni di squadra e di viaggio che per l’ennesima volta hanno segnato un momento importante di questo lungo cammino nella multidisciplina….
Vi avviso: prossimo anno in Transilvania campionati europei dal 27 giugno al 5 luglio, cominciate ad allenarvi!
Paolo A.
L'esperienza di rappresentare la propria Nazione fa sempre un certo effetto, al di la’ della prestazione e aspettativa, ma devo dire che ci si è sentiti importanti.
Il medagliere dell’Italia di tutto rispetto al terzo posto, dopo Gran Bretagna (numerosissimi) e Spagna (che giocavano in casa).
Gli atleti in gara rappresentavano tutte le categorie del triathlon, dai giovani 18enni fino agli ultra settantenni…
La sensazione è stata positiva, oltre ad aver vissuto l’isola sportivamente, l’ho fatto anche con un tono di vacanza senza rinunciare alle uscite notturne.
Michele, arrivato primo assoluto della sua cat. nella gara di aquathlon, svoltasi a a S.Antonio location ibizenca di tutto rispetto, mentre io mi sono classificato 16° della mia categoria. Peccato che il nostro atleta top abbia perso il podio a causa di un errore di partenza di batteria, che purtroppo gli ha compromesso il titolo e l'inevitabile squalifica.
Presa molto sportivamente ci siamo goduti gli altri giorni di questa kermesse spagnola per arrivare all’aquabike…
Per quanto riguarda l’organizzazione, devo dire pessima se non super pessima, gli spagnoli di Ibiza e meglio se si dedicano ad organizzare le feste notturne, dove non sono secondi a nessuno.
Purtroppo le federazioni poco hanno potuto fare per quanto rigurdava la logistica…
E’ bastata una pioggia per mandare in tilt l’isola, senza avere un piano B in caso di brutto tempo…
Comunque non sono arrivato ultimo ed era quello che temevo.
Ringrazio i miei compagni di squadra e di viaggio che per l’ennesima volta hanno segnato un momento importante di questo lungo cammino nella multidisciplina….
Vi avviso: prossimo anno in Transilvania campionati europei dal 27 giugno al 5 luglio, cominciate ad allenarvi!
Paolo A.
TRIATHLON OLIMPICO VERSILIA - LIDO DI CAMAIORE 14.10.2018
Mi salta Olimpico Trieste che doveva essere la naturale conclusione di stagione perché dopo il mezzo in Elba aspetto almeno martedi per vedere come sto. Chiamo l’organizzazione ma nisba: soldout e non si entra. A quel punto mi resta solo una possibilità per chiudere la stagione con 1 IM, 2 70.3, 3 Olimpici e 3 Sprint. Stessa organizzazione di Baldassarre. Dall’Olimpico più duro d’Italia a quello più Veloce. Ci penso un po' vista la distanza e alla fine mi iscrivo a Lido di Camaiore, Versilia. Solo dopo iscrizione scopro che c’è anche Mik. Un paio di messaggiate per eventuale viaggio insieme, ma io ho da fare e mi stressa meno fare levataccia (relativa) la domenica. Manco a dirlo in Italia solo posti belli, spiaggia alla marinante, acqua tiepida, monti sullo sfondo, lungomare ampio e stradone da velocità. Mik mi aspetta e insieme ci scaldiamo. Giro unico nuoto, 3 giri bike, 3 giri run. Gara studiata per fare il proprio pb Olimpico, a partire dal fatto che nessuna delle frazioni è piena. Alla fine segnerà un 1300 di nuoto, 39 bike e 9,3 run. Poco da fare la presenza di Mik stimola a dare il 110% e per la prima volta nella stagione decido di partire forte. Anche nel nuoto che ultimamente temo sempre un po'. Faccio solo pochi metri in parte e poi mi intruppo con un gruppetto che credo essere di testa. Sto in scia. Se esco non li passo…e quindi sto là. Quando esco col cuore in gola capisco che non era il gruppetto di testa, ma il secondo visto che in ZC mancavano già una quindicina di bici. Cambio veloce, mi attacco coi piedi fuori dalle scarpe al numero 49 che capisco averne più di me. Gli sto in scia e riesco a mettere le scarpe. Abbiamo davanti il nostro ex gruppetto nuoto a 200 metri…ma se non lo prendiamo gara massimale finita. Ci mettiamo in 2 a 42-43 e in 5km prendiamo il gruppetto. Gli ultimi 20 metri li chiudo io e un altro po' casco per terra, ma abbiamo fatto una gran cosa. Il gruppetto viaggia a 40-41…ma va più forte del gruppo davanti, e dopo 15 km ci ricongiungiamo. In pratica abbiamo preso quelli usciti prima a nuoto, e meglio di così in una gara del genere non poteva andare. C’è qualche marziano davanti che gruppo o solo cambia niente, ma tutte le seconde linee sono là. Niente bagarre quindi…nessuno prova a strappare, tutti se la vogliono giocare in corsa. C’è solo un matto che quando si mette davanti si nota e ci porta a 45, ma per il resto si sta tranquilli. E meno male perché io fra nuoto massimale e quei 5km bike ne avevo ancora poco. Ho l’accortezza di entrare in ZC fra i primi. Mi pare di cambiare veloce ma cavolo Mik è già fuori. 50 metri e lo prendo. Mi metto al mio e anche qualcosa in più. Primo a 3:45. Primi 3 sub 3:50. Poi calo per 3km che altrimenti non si arriva. Il bpm c’è ma comincio a sentire crampi alla sinistra. Insomma le gambe alla fine stagione sono bell’è che andate. Ed è un miracolo non sfasciarsi. Al sesto arrivano in 3 e viaggiano un po' più forte di me e Mik. Decido di attaccarmi perché mi danno ritmo a gratis. Riconosco 2 M2. Sto con loro 2km ma i minuti in ssaa sono finiti. All’ultimo mollo. Si ne avevo ancora un cincinino e bla bla bla…ma l’obbiettivo è andare a lavorare sani il giorno dopo…pago i primi 3 un po' sopra ritmo. Fine e peccato! Non li avessi fatti me la giocavo. Arrivo quarto e come all’Elba ero a podio S4 ed M1. Questi vecchiacci proprio non mollano. Mik arriva un attimo dopo, è in carico per Ibiza e resta sempre lo stimolo migliore. Grande! Magari distribuendo diversamente eravamo a podio tutti e due. Non so. Di certo era quasi un CI come parterre e concentrazione di M2 anomala. Si stacca un clamoroso 1h55 in un Olimpico difficilmente ripetibile visto lo sviluppo della gara. Stagione davvero finita stavolta. Adesso fatica casuale e senza scrupoli per qualche mese. Amen.
Angelo B.T.
Angelo B.T.
17° TRIATHLON SPRINT GOLFO DI TRIESTE 06.10.2018
ELBAMAN XIV Edition 30.09.2018

Dopo IM Nizza si era accarezzata l’idea della pazzia definitiva, ma una volta saltata per questioni burocratiche il mio agosto di dsl e km diventava inutile se non lo trasformavo in qualche garetta. Eccomi quindi schedulare in fretta e furia la necessità di 3 olimpici e 1 70.3. Lido delle Nazioni, Baldassare e non so cosa come Olimpici, e quando l’amico Luca mi dice che non fa mezzo Elba ecco servita l’occasione per una vacanza con fatica regalata. Settimane gestite in “scarico” fra una gara e l’altra, stress fisico comunque crescente…ma che bello partire venerdi con DX e Ale alla volta dell’isola d’Elba. Io non ci sono mai stato ed è davvero bella: 30mila anime sparse in 7 comuni. Noi andiamo a Campo dell’Elba: appartamento procurato da DX a 200 metri da ZC che meglio non si può. Prima sera nel ristorante A, seconda nel ristorante B dal barbabianca che procaccia pozioni thailandesi misteriose. Appuntamento per il dopo gara al ristorante B allora! Si nuota nella conca naturale del porticciolo di Marina, acqua tiepida e trasparente. Pesci in vista. Muta smanicata e battutacce. Quelli forti sono partiti 1h prima a farsi il full. Noi si parte alle 8.30 dopo una abbondante colazione. Gara da fare bene, dando tutto quello che si ha, che è meno di maggio/giugno ma c’è sempre qualcosa. Bici durissima, non adatta a me (e a DX). Falsopiano tipo Berici da spingere, non la mia amata salita al 10% fisso. Se posso…più dura di Nizza come dinamica di pendenza. Se non è salita è vento, se non è vento è discesa tecnica, e ci si mette in prolunga per 5km a giro. Totale 10 e stop. Al quinto mi passa lo stesso che mi aveva asfaltato a Baldassare. Tale Maiello. Arriverà quarto ASS e primo CAT. Ma il giro in bici è bellezza pura: mare, verde, sole, bosco. La fatica c’è e si sente, ma passa meglio. Si passano un sacco di IM con pettorale giallo che se la prendono giustamente più comoda: loro di giri devono farne 4 con in più la salita di Sant’Ilario spaccagambe. Si, nel complesso sarebbe un IM più duro di Nizza. Faccio il secondo giro più lento del primo, e non riesco a stare dietro a uno che pedala malissimo ma va come una molla. Insopportabile. Mi metto a correre senza la minima idea di come andrò. Gli ultimi mezzi li ho corsi a 4:18 e sono certo di non valerli. Quando però vedo un 4:07 al secondo dopo un 4:35 del primo smaltita la gamba dura mi dico che si può fare bene. Comincio allora a macinare in automatico chilometri a buon ritmo. Mi pare di passarne tanti e che non mi passi nessuno. A un certo punto passo pure DX…ma cammina. Lo saluto e via. Mi sa che in bici ha un po' esagerato. Alla fine mi dirà “ho provato a vedere se scoppiavo”. Sei scoppiato. Bravo così si fa! Incrocio la Ale che ci fa foto a manetta. La avevo anche incrociata lungo la strada in bici accostata sulla montagna. Al 14 esimo purtroppo come a IM Nizza devo correre in bagno al volo e perdo secchi 2 minuti. Può capitare ma scoccia. Ero in media sub 4:20, esco e ripasso gente che avevo già passato…la gamba però è più fonfa (è la cosa seccante della crisi intestinale…mica il tempo che si passa al WC chimico…che se poi ti casca il cardio nel cesso è una goduria!) e gli ultimi 3 sono sulle ginocchia…svuotato come quando sei proprio stanco…li faccio a 4:45 non so come e alla fine porto a casa un 4:28 che sarebbe stato un onorevole 4:23. Sono ancora abbastanza sano da riuscire a mangiare abbondantemente al pasta party riso, panini, frutta, doppia birra e a reintegrare le molte energie spese nel momento più utile cioè SUBITO. Aspettiamo DX che arriva fra il rilassato e il morto, quello stato inequivocabilmente molto da DX, un misto di serenità mortifera con quel pizzico di gioia da scampato pericolo che lo rende così lieve ed unico. Gara bellissima, organizzata benissimo. Si vede che tutto il paese è contento di avere questi matti a faticare. Serata a base di vino bianco (almeno per me) con il caciucco alla livornese dal barbabianca. La classifica parla di buon 22esimo ASS, ma porca miseria ero a podio S4, a podio M1…e solo settimo M2. Ma sti vecchi non hanno proprio niente di meglio da fare? Però va bene così. Manca un Olimpico e si finisce. Piccolo cameo da viaggio: all’andata saliamo per ultimi nel traghetto in retromarcia…e usciamo per PRIMI! Al ritorno ci fanno salire per ultimi dritti…indi ci aspettiamo di uscire ultimi…e invece usciamo ancora PRIMI in retromarcia!!! Non so se sia più clamoroso questo, o 3gg senza UNA nuvola, e il temporale beccato solo nel viaggio di ritorno. Una bella vacanza regalata grazie all’organizzazione di DX, al pettorale di Luca, e all’intercessione del presidente per switch pettorale…tanto che nel nome avevo ancora Luca stampato. E Angelo col pennarello. Che così si cancella prima e ci dà meglio il senso di quello che facciamo.
Angelo B.T.
Angelo B.T.
COPPA CRONO TRIATHLON SPRINT LIGNANO 30.09.2018
C. I. TRIATHLON SPRINT LIGNANO 29.09.2018
IRONMAN 70.3 SLOVENIAN ISTRIA 23.09.2018
4° TRIATHLON OLIMPICO DI BALDASSARRE - IVREA 23.09.2018
La locandina l'avevo vista alla fine dell’Hard Sprint di Bellagio e il sottotitolo mi aveva lasciato incuriosito “Baldassarre: l’Olimpico più duro d’Italia”. Ma l’olimpico più duro non è il mio amato Idro? Mi informo un po' e pare che oltre ad un dsl analogo a quello di Idro (oltre 1000m) quello che lo rende duro sia una corsa molto mossa quasi tutta su terra. Essendo saltato del tutto il progetto iniziale dell’accoppiata olimpica Brasimone/Lavarone, decido quindi di farlo al volo prima di Half Elbaman e dopo Lido delle Nazioni. La ciliegina sulla torta è che si chiama Olimpico di Baldassarre in memoria del cigno Baldassarre che presidiava il lago fino a 3 anni fa…e la cosa è davvero simpatica. Si nuota sul Lago Sirio vicino Ivrea (Chiaverano per la precisione). Acqua calda e muta vietata. I posti sono paragonabili alle nostre prealpi. Belli boscosi variopinti. Queste gare dure mi piacciono per il clima, per il fatto che sono frequentate poco e mediamente da vecchi forti, per il fatto che sono congeniali alle mie caratteristiche di nuotatore medio e buon scalatore. Il nuoto prevede uscita all’australiana. Il secondo giro recupero qualche posizione e per tutti i 750 metri tiro uno che mi tocca i piedi da primo all’ultimo metro. All’uscita mi ringrazia e almeno quello. Metto i calzini, so che in bici sarò asfaltato dal primo M2, uno che fa solo gare dure e le vince. Infatti al 10km mi passa a velocità doppia tale Maiello Giovanni…e io mi faccio tutta la bici con quello che avevo tirato in lago. In salita faccio il passo io. In discesa e trasferimenti guida lui. Ne passiamo 4-5 e ci dicono che ne abbiamo una decina davanti quando insieme facciamo il T2. Ho sinceramente tirato tanto in bici confidando nel fatto che la corsa bene o male la porto sempre a casa, ma stavolta è diverso. Mi aspettano 10km con 200dsl TUTTI terra e ciottolato difficilissimo da correre. Faccio i primi 3 col tipo con cui ho fatto tutta la gara. A un certo punto arriva il pettorale 13 ed è un altro M2. Vedo che corre meglio e ne ha di più. Lo tengo 2km dopo di che mi arrendo alla fatica di un finale di stagione assolutamente non compatibile con un Ironman e coi carichi comunque costanti in previsione del 70.3 Elba. Arrivo sulle ginocchia, con qualche dolore di troppo ai polpacci, con lo speaker che dice che sono quello che arriva da più lontano ad essere venuto là a fare fatica. Faccio la doccia (vestiti naturalmente) con la vincitrice donne: tale Charlotte Bonin BIolimpionica. Chissà se ha fatto fatica anche lei. Porto a casa una bella gara che sarà difficile ripetere vista la distanza affrontabile solo con una trasferta che non sempre si ha voglia di fare e un bel premio di birre che userò abbondantemente in attesa del mezzo dell’Elba, propedeutico e necessario al 2019 che mi aspetta.
Angelo B.T.
Angelo B.T.
TRIATHLON SPRINT DI JESOLO 22.09.2018
Prima mia volta allo sprint di Jesolo...
Start list molto affollata, numerosi gli stranieri da Slovenia, Austria e Croazia. Condizioni meteo caratterizzate da mare piuttosto mosso e tasso di umidità nell’aria da non respirare. Frazione di nuoto ovviamente impegnativa anche per la forte corrente che ha condizionato moltissimo l’uscita dall’acqua; zona cambio a quasi 1000 mt dalla spiaggia e poi via per un circuito multilap molto veloce. La corsa era lungo la passeggiata del lungomare quindi tutto sommato anche divertente... Buone le sensazioni in gara, lo stato di forma sta crescendo dopo il riposo estivo. Il mio calendario gare di questo periodo è molto denso di appuntamenti che mi serviranno per trovare quel ritmo gara e la capacità di sopportare le alte intensità di cui avrò bisogno in occasione del “progetto Ibiza”.
Bene anche gli altri Delfini con un Rasi in maturazione dal punto di vista tattico e una Fiordaliso motivata e decisa a far bene. Organizzazione generale dell’evento appena sufficiente con molti aspetti da rivedere, soprattutto a livello rilevamento cronometrico e segnalazione dei percorsi.
Rientro a casa con un buon piazzamento, ma soprattutto con un’altra goccia di esperienza che colmerà l’inesorabile perdita di brillantezza legata all’avanzare dell’età!
IL GIOVANE CORRE PIÙ VELOCE DELL’ANZIANO, MA L’ANZIANO CONOSCE LA STRADA...(antico aforisma africano).
Michele B.
Start list molto affollata, numerosi gli stranieri da Slovenia, Austria e Croazia. Condizioni meteo caratterizzate da mare piuttosto mosso e tasso di umidità nell’aria da non respirare. Frazione di nuoto ovviamente impegnativa anche per la forte corrente che ha condizionato moltissimo l’uscita dall’acqua; zona cambio a quasi 1000 mt dalla spiaggia e poi via per un circuito multilap molto veloce. La corsa era lungo la passeggiata del lungomare quindi tutto sommato anche divertente... Buone le sensazioni in gara, lo stato di forma sta crescendo dopo il riposo estivo. Il mio calendario gare di questo periodo è molto denso di appuntamenti che mi serviranno per trovare quel ritmo gara e la capacità di sopportare le alte intensità di cui avrò bisogno in occasione del “progetto Ibiza”.
Bene anche gli altri Delfini con un Rasi in maturazione dal punto di vista tattico e una Fiordaliso motivata e decisa a far bene. Organizzazione generale dell’evento appena sufficiente con molti aspetti da rivedere, soprattutto a livello rilevamento cronometrico e segnalazione dei percorsi.
Rientro a casa con un buon piazzamento, ma soprattutto con un’altra goccia di esperienza che colmerà l’inesorabile perdita di brillantezza legata all’avanzare dell’età!
IL GIOVANE CORRE PIÙ VELOCE DELL’ANZIANO, MA L’ANZIANO CONOSCE LA STRADA...(antico aforisma africano).
Michele B.
IRONDELTA OLIMPICO LIDO DELLE NAZIONI 16.09.2018
Scelgo di fare Olimpico Lido delle Nazioni dopo averlo fatto nel 2010 come, mi pare, primo olimpico della vita. La gara è poco frequentata dato che Peschiera Tri attira di più. Proprio per quello lo evito e me ne vado con Bozzato nel caldo afoso delle spiagge ferraresi. Il grande Bozz si è sparato 100km il giorno prima in previsione del suo 70.3 istriano. Ci sono anche Giancarlo e Davide dei delfini. Al riscaldamento nuoto avverto sintomi negativi e credo a questo punto la causa sia il fatto che nuoto sempre a naso chiuso e quando non li uso in gara vado in iperventilazione. Non li ho quindi parto piano piano in parte per i primi 500 metri. Solito gruppetto con cambi calcolati e uno tira come un matto. Scappa qualche volta ma poi lo riprendiamo. Mi sento bene e corro bene nonostante il caldo. Corro a 4:02 4:03 in relativo (molto relativo) relax e so che non tanti della mia età lo fanno, a parte quel Melandri che scappava in bici e che in corsa vola come un ragazzino. Alla fine i primi 3 hanno nuotato troppo meglio di me e non li prendo. Va bene così anche se la forma comincia ad essere oscillante, e quando oscilla non è mai un buon segno. Con questo Olimpico comincio un trittico che mi porterà a un non previsto 70.3, da affrontare con molta calma e senza pretese in compagnia di DX.
Angelo B.T.
Angelo B.T.
KUOTA TRIO SPRINT DI PESCHIERA 16.09.2018
Location fantastica, Organizzazione fantastica, Atleti fantastici, Gare semplicemente fantastiche....
Non serve aggiungere nient'altro...
Non serve aggiungere nient'altro...
KUOTA TRIO OLIMPICO DI PESCHIERA 15.09.2018
TRIATHLON SPRINT DI CHIOGGIA 09.09.2018
CHALLENGE WALCHSEE 70.3 02.09.2018
sOre 7:13, gradi 12! La pioggia, scesa ininterrottamente da quattro giorni, sembra in attenuazione...
Oggi la preoccupazione principale non è la temperatura dell'acqua, bensì quella esterna: fa veramente freddo, tenuto conto che abbiamo lasciato Chioggia con temperature ben diverse. Non nascondo che l'idea di abbandonare la gara mi è balenata in testa fino all'ultimo momento. Persino l'entrata in acqua è stata incerta, ma quando mi sono reso conto che il lago sembrava addirittura tiepido, ho iniziato a rilassarmi...
Per fortuna, prevedendo quello a cui saremmo andati incontro, ho portato ogni tipo di abbigliamento, che mi ha permesso di non soffrire il freddo in bici, a differenza di Davide e Gianluca che hanno preferito gareggiare con una divisa "minimal"..
Partiti a nuoto con la rolling start, fin da subito le bracciate scorrono via in scioltezza. Sto un pò largo, ma sono molto tranquillo e i 34 minuti della prima frazione passano velocemente.
Uscito dall'acqua inizio la T1 più lunga della storia, quasi 12 minuti nella tenda del cambio in cui mi asciugo con calma, indosso giacca e antivento, fascia in testa e guanti nell'incredulità del mio aiutante che vede passare centinaia di atleti (tra questi anche Gianluca, uscito dal nuoto circa 3 minuti dopo di me), mentre io sono ancora li.... In realtà per me è stata la scelta giusta; sono partito in bici senza sentir freddo e questo mi ha permesso di affrontare due bellissimi giri con la necessaria energia. Il percorso era molto vario, diverso da quello che mi aspettavo, con falsopiani, discese e salite che lo rendevano molto stimolante. Chiaramente avrei preferito più salite ancora, ma mi sono divertito comunque.
Messa giù la bici sono iniziati i 4 giri da compiere attorno al lago con un obiettivo in testa: cercare per la prima volta di fare i 21 km a 5'. I primi due giri e mezzo li gestisco bene, ma un mix di stanchezza e qualche strappo di troppo, mi ha portato a correre gli ultimi km a 5,30/5,45. Vedo il traguardo dopo 5:35. Sono molto felice, perchè non ci avrei scommesso stamattina. Gianluca è già li da un pezzo, mentre Davide non tarderà molto ad arrivare; nonostante i più giri da percorrere, non ci siamo mai incrociati durante la gara, non sapendo nulla l'un dell'altro.
Questo è l'ultimo anno che la gara viene proposta in settembre (troppo impervie le condizioni meteo delle ultime edizioni), forse la nuova data del 30.06.19 permetterà a tanti più atleti di assaporare al meglio questa bellissima gara, auspinando in un clima più mite. Nonostante tutto, da queste parti vale sempre la pena venire, in particolar modo per l'atmosfera che si respira: qui è una festa per tutti, organizzatori, atleti, pubblico e la cittadinanza ospitante in primis.
Stefano D.
Oggi la preoccupazione principale non è la temperatura dell'acqua, bensì quella esterna: fa veramente freddo, tenuto conto che abbiamo lasciato Chioggia con temperature ben diverse. Non nascondo che l'idea di abbandonare la gara mi è balenata in testa fino all'ultimo momento. Persino l'entrata in acqua è stata incerta, ma quando mi sono reso conto che il lago sembrava addirittura tiepido, ho iniziato a rilassarmi...
Per fortuna, prevedendo quello a cui saremmo andati incontro, ho portato ogni tipo di abbigliamento, che mi ha permesso di non soffrire il freddo in bici, a differenza di Davide e Gianluca che hanno preferito gareggiare con una divisa "minimal"..
Partiti a nuoto con la rolling start, fin da subito le bracciate scorrono via in scioltezza. Sto un pò largo, ma sono molto tranquillo e i 34 minuti della prima frazione passano velocemente.
Uscito dall'acqua inizio la T1 più lunga della storia, quasi 12 minuti nella tenda del cambio in cui mi asciugo con calma, indosso giacca e antivento, fascia in testa e guanti nell'incredulità del mio aiutante che vede passare centinaia di atleti (tra questi anche Gianluca, uscito dal nuoto circa 3 minuti dopo di me), mentre io sono ancora li.... In realtà per me è stata la scelta giusta; sono partito in bici senza sentir freddo e questo mi ha permesso di affrontare due bellissimi giri con la necessaria energia. Il percorso era molto vario, diverso da quello che mi aspettavo, con falsopiani, discese e salite che lo rendevano molto stimolante. Chiaramente avrei preferito più salite ancora, ma mi sono divertito comunque.
Messa giù la bici sono iniziati i 4 giri da compiere attorno al lago con un obiettivo in testa: cercare per la prima volta di fare i 21 km a 5'. I primi due giri e mezzo li gestisco bene, ma un mix di stanchezza e qualche strappo di troppo, mi ha portato a correre gli ultimi km a 5,30/5,45. Vedo il traguardo dopo 5:35. Sono molto felice, perchè non ci avrei scommesso stamattina. Gianluca è già li da un pezzo, mentre Davide non tarderà molto ad arrivare; nonostante i più giri da percorrere, non ci siamo mai incrociati durante la gara, non sapendo nulla l'un dell'altro.
Questo è l'ultimo anno che la gara viene proposta in settembre (troppo impervie le condizioni meteo delle ultime edizioni), forse la nuova data del 30.06.19 permetterà a tanti più atleti di assaporare al meglio questa bellissima gara, auspinando in un clima più mite. Nonostante tutto, da queste parti vale sempre la pena venire, in particolar modo per l'atmosfera che si respira: qui è una festa per tutti, organizzatori, atleti, pubblico e la cittadinanza ospitante in primis.
Stefano D.
4° AQUATHLON CLASSICO DI GRADO 02.09.2018
20° TRIATHLON DI GRADO - OLIMPICO NO DRAFT 01.09.2018
TRIATHLON SPRINT DI VALMADRERA 26.08.2018
TRIATHLON SPRINT DI FIDENZA 26.08.2018
Inserisco in mezzo alle ferie fra un viaggio e l’altro e soprattutto dopo i 3000dsl dello Zoncolan/Crostis fatto in compagnia di pochi valorosi Delfini il terzo e ultimo sprint di stagione in quel di Fidenza. Gara in piscina, frequentata non solo da sprinter, ma mediamente da nuotatori provetti. Infatti rispetto a Lodi dichiaro un tempo anche più alto del mio potenziale e mi piazzo ultimo in corsia. Tanto cambia poco. I miei sono oramai sprint in rincorsa e non posso farci niente. Prendo un gruppetto in bici e per fortuna ci passa uno fortino che riesco a seguire solo io. Gli do i cambi che riesco (quindi pochi) e arrivo alla corsa relativamente riposato. A quel punto indosso le A1 e mi tolgo giusto la soddisfazione di fare il PB sui 5km di uno sprint con 3’47”/km per un sesto posto cat in rimonta.
Angelo B.T.
Angelo B.T.
TRIWEEK LAVARONE - OLIMPICO 25.08.2018
Bellissima la gara di Lavarone con un percorso bike e run impegnativo.
La pioggia ha funestato la giornata soprattutto durante la frazione bike che ci ha visti impegnati tra salite e discese in frenata causa corridoi di acqua che scorrevano come fiumi!!!
Ma siamo riusciti a finire tutti la gara ed è stato già positivo che nessuno si sia fatto male!
Il migliore in campo dei delfini Briatore Carlo, eravamo solo in 5, compresa l'unica presenza femminile di Anna Raule, che ha dimostrato sempre grande accanimento e competitività!!!
Sempre un piacere partecipare con la compagnia dei miei amici-atleti della mia squadra!!!
Grazie a tutti..
Paolo A.
La pioggia ha funestato la giornata soprattutto durante la frazione bike che ci ha visti impegnati tra salite e discese in frenata causa corridoi di acqua che scorrevano come fiumi!!!
Ma siamo riusciti a finire tutti la gara ed è stato già positivo che nessuno si sia fatto male!
Il migliore in campo dei delfini Briatore Carlo, eravamo solo in 5, compresa l'unica presenza femminile di Anna Raule, che ha dimostrato sempre grande accanimento e competitività!!!
Sempre un piacere partecipare con la compagnia dei miei amici-atleti della mia squadra!!!
Grazie a tutti..
Paolo A.
TRIATHLON HARD SPRINT DEL GHISALLO - BELLAGIO (CO) 05.08.2018
Tre ore di macchina per fare uno sprint, siete matti, direte voi, ma questo non è uno sprint come tanti, ma l'HARD SPRINT DEL GHISALLO! Per chi segue un pò il ciclismo, questa salita non ha bisogno di presentazioni, ben 900m di dislivello in 19km e corsa molto impegnativa (quasi un trail..).
Presenti io e Angelo. Io stanchino per un pò di bici il giorno prima come Angelo che però (comprensibilmente) è molto più stanco di me per 165km con 2000mt dsl...
L'orario della gara (partenza alle 13,00) ci permette di partire ad un ora decente. Arriviamo a Magreglio (famosa per il museo del ciclismo) dove è allestita la zona cambio T2. Depositiamo solo l'occorrente per la corsa, poi scendiamo direttamente con le bici per circa 12km fino a Bellagio, dove si trova la T1.
Nuoto difficile per entrambi, non per le condizioni del lago, anzi, ma perchè da un pò di tempo non riusciamo a nuotare senza andare "in panico". Finito il nuoto, per me dignitosamente, si inizia subito a salire per 16km continuativi con strappi anche al 14%. La salita è resa ancora più ardua dal gran caldo... Giro di boa e 3km di discesa fino alla T2. La corsa prevede due giri molto duri con salite e discese, ma 5km si possono fare... ed ecco il traguardo che arriva anche per me.
Complimenti ad Angelo che nonostante la stanchezza del giorno prima, ha ottenuto un ottimo 2° posto di categoria.
Gara vivamente consigliata a chi ama la salita. Una bici più dura di così è forse impossibile da trovare in una gara sprint.
Stefano D.
Presenti io e Angelo. Io stanchino per un pò di bici il giorno prima come Angelo che però (comprensibilmente) è molto più stanco di me per 165km con 2000mt dsl...
L'orario della gara (partenza alle 13,00) ci permette di partire ad un ora decente. Arriviamo a Magreglio (famosa per il museo del ciclismo) dove è allestita la zona cambio T2. Depositiamo solo l'occorrente per la corsa, poi scendiamo direttamente con le bici per circa 12km fino a Bellagio, dove si trova la T1.
Nuoto difficile per entrambi, non per le condizioni del lago, anzi, ma perchè da un pò di tempo non riusciamo a nuotare senza andare "in panico". Finito il nuoto, per me dignitosamente, si inizia subito a salire per 16km continuativi con strappi anche al 14%. La salita è resa ancora più ardua dal gran caldo... Giro di boa e 3km di discesa fino alla T2. La corsa prevede due giri molto duri con salite e discese, ma 5km si possono fare... ed ecco il traguardo che arriva anche per me.
Complimenti ad Angelo che nonostante la stanchezza del giorno prima, ha ottenuto un ottimo 2° posto di categoria.
Gara vivamente consigliata a chi ama la salita. Una bici più dura di così è forse impossibile da trovare in una gara sprint.
Stefano D.
3° TRIATHLON SPRINT DEL BARBAROSSA (LO) 29.07.2018
TRIATHLON SPRINT DI FAENZA (RA) 29.07.2018
CHALLENGE PRAGUE 70.3 28.07.2018
Anche quest'anno la Delfino Triathlon ha organizzato la consueta gita fuori porta; questa volta la scelta è ricaduta sulla bella città di Praga. 13 i componenti del gruppo di amici (unico assente il febbricitante Nicola Doria), 7 dei quali si sono cimentati nel 70.3 tra individuale e staffetta. Partenza il 26 e rientro il 30 con l'intento di goderci non solo la gara ma anche le bellezze della città.
Location suggestiva in pieno centro storico con l'insolita zona cambio allestita sopra uno dei ponti principali della città (preparata la notte prima della gara per ridurre al minimo il disagio cittadino, tenuto conto che sopra ci passava il tram!). Non proprio piacevole però nuotare nel fiume Moldava, di un colore marrone poco rassicurante! Due i giri di bici da percorrere, il primo caratterizzato dal grande caldo, il secondo dal vento e per un breve tratto anche dalla pioggia. 4 invece i giri di corsa da percorrere lungo le rive del fiume in pieno centro. Gara organizzata discretamente, anche se dal marchio Challenge ci si aspetta di meglio.
E' stata comunque un'esperienza emozionante e divertente, resa ancor più gradevole da qualche giorno in più di vacanza che ci ha permesso di goderci al meglio la città e tutto il resto.
Location suggestiva in pieno centro storico con l'insolita zona cambio allestita sopra uno dei ponti principali della città (preparata la notte prima della gara per ridurre al minimo il disagio cittadino, tenuto conto che sopra ci passava il tram!). Non proprio piacevole però nuotare nel fiume Moldava, di un colore marrone poco rassicurante! Due i giri di bici da percorrere, il primo caratterizzato dal grande caldo, il secondo dal vento e per un breve tratto anche dalla pioggia. 4 invece i giri di corsa da percorrere lungo le rive del fiume in pieno centro. Gara organizzata discretamente, anche se dal marchio Challenge ci si aspetta di meglio.
E' stata comunque un'esperienza emozionante e divertente, resa ancor più gradevole da qualche giorno in più di vacanza che ci ha permesso di goderci al meglio la città e tutto il resto.
TRIATHLON SPRINT SILCA CUP - ALPAGO BL 22.07.2018
Gran gara, anche se vengo da 3 giorni che sto male di intestino... Dico i rilevamenti del mio Garmin perché quelli di MySdam non sono corretti tranne il tempo totale...muta facoltativa (non l'ho messa), swim in 9 e 50, non ho mai preso così tante botte in vita mia... Gran bici, 2 giri da 10 km andata salitina ritorno discesa, media 38,5, l'ho chiusa in meno di 30 min... La corsa era sempre andata salitina (l'ho sentita), media 4 e 07, non sono riuscito a stare sotto i 4 al km...1 ora 4 min e 10 sec, 13 esimo di Cat, 75 assoluto su 500 e passa persone. L'anno scorso avevo fatto 1 ora e 7 min correndo a 4 e 22...sono contento.
Andrea R.
Andrea R.
VIDEO ANDREA RASI
SANTINI TRIO SENIGALLIA OLIMPICO 21.07.2018
5° LEDROMAN 15.07.2018
Complimenti agli organizzatori che nel giro di poche edizioni hanno saputo raccogliere un numero così nutrito di atleti (ed accompagnatori): ben 1030 iscritti per uno sprint. Bella gara, niente da dire. Tutto perfetto!
Esperienza da ripetere (facendo attenzione però a non scambiarsi i chip...)
Esperienza da ripetere (facendo attenzione però a non scambiarsi i chip...)
TRIATHLON OLIMPICO DI ISEO 01.07.2018
TRIATHLON SPRINT MTB LE BANDIE DEGLI EROI (TV) 01.07.2018

Triathlon kid Le Bandie, organizzato dalla società Eroi del Piave, e’ sicuramente una bella gara.
Ho partecipato alla gara della categoria ragazzi coprendo la misura di 250 m sul lago 6 km mountain-bike e 2 km sulla corsa.
Cosa dirvi? Bella gara, ben organizzata, bella location, simpaticissimo il tifo. Nuotare sul lago è sempre bello.
L’acqua è fresca, pulita e correre all’ombra degli alberi rende la fatica meno pesante. Il percorso mountain bike si snoda lungo il lago poi nel boschetto dove tutto diventa molto più tecnico. Capisci li che ti illudevi di sapere andare in bicicletta! Bella giornata, bello il clima con la mia squadra e poi quel terzo posto inaspettato, dopo essere caduta in una salita, rende tutto ancor più bello.Se amate la mountain bike e’ sicuramente una gara da fare.
Greta P.
Ho partecipato alla gara della categoria ragazzi coprendo la misura di 250 m sul lago 6 km mountain-bike e 2 km sulla corsa.
Cosa dirvi? Bella gara, ben organizzata, bella location, simpaticissimo il tifo. Nuotare sul lago è sempre bello.
L’acqua è fresca, pulita e correre all’ombra degli alberi rende la fatica meno pesante. Il percorso mountain bike si snoda lungo il lago poi nel boschetto dove tutto diventa molto più tecnico. Capisci li che ti illudevi di sapere andare in bicicletta! Bella giornata, bello il clima con la mia squadra e poi quel terzo posto inaspettato, dopo essere caduta in una salita, rende tutto ancor più bello.Se amate la mountain bike e’ sicuramente una gara da fare.
Greta P.
IRONMAN NICE 24.06.2018
“Andrea, It’s your first Ironman?”
Questa è stata la domanda che mi ha posto lo speaker appena passato il traguardo e io, stravolto e in lacrime, gli feci di sì con la testa…e pensare che ho cominciato con il triathlon solo perché un giorno un certo Vangelista Enrico, mio ex compagno di nuoto ed ex Tri Delfino, mi fa: “so ndà Nizza a far l’Iron” e io: “e cossa zeo?” (DESTINO)
Pochi giorni dopo, Raffaele Zanellato, un altro ex Tri Delfino, mi fa: “con le tue caratteristiche andresti forte nel triathlon, devi andare da Paolo Albiero”. Ci andai.
Primo sprint a Sottomarina nel 2015, 70.3 Budapest nel 2016 e 70.3 Kaprun nel 2017, in mezzo una decina tra sprint e olimpici (tra l’altro mai ben preparati). Avevo scoperto un mondo nuovo, fatto di fatica, emozioni e nuovi amici. Oltre al nuoto puro c’era altro e ne ero altamente attratto.
Durante la cena degli auguri a dicembre ero seduto a tavola con Francesca (che con lei ho fatto sia Budapest che Kaprun), e mi fa: “dai quest’anno andiamo a fare l’Iron, il full distance”. Io dissi no, era troppo per me, e sicuramente troppo presto. “Dove vorresti farlo?” gli chiesi. “Nizza” mi rispose. Accennai un sorriso (DESTINO) ma poi rimisi i piedi per terra e confermai il mio no alla partecipazione. Dopo appena tre giorni mi iscrissi alla gara pure io. E qui entra in gioco il buon Angelo, che mi passò le tabelle da lui seguite negli anni scorsi e ci lavorai sopra. Lo sentivo mediamente tutti i giorni tra domande, perplessità e consigli. Lo ringrazio molto, è stato sicuramente un valido assistente, sia a livello di allenamenti, ma soprattutto a livello mentale.
Le gare di passaggio (sprint Caorle, olimpico Lovadina e aquathlon) fatte in pieno carico andarono bene, forse ero veramente sulla giusta strada. Ero pronto. Dovevo esserlo.
Mi ero dato tre obiettivi per questa gara: il primo era tornare a casa vivo e sano, il secondo era arrivare alla fine, il terzo era stare tra le 13 e le 14 ore complessive: avevo calcolato circa un’ora, massimo un’ora e 10 per il nuoto, sulle 7 ore abbondanti per la frazione in bici, e 5 ore per i 42 Km di corsa. Quest’ultima era una grande incognita, visto che in vita mia l’unico lungo di corsa sono stati 25 km fatti 20 giorni prima dell’Iron. E poi c’erano i cambi, beh sono lento sugli sprint, figuriamoci in una gara del genere.
Venerdì 22 si parte, macchina carica, e via. Ancora complimenti a Angelo che tra l’andata e il ritorno si spara quasi 1200 km di guida senza mai chiedere il cambio. Arrivati a Nizza, dopo esser passati in hotel, ci siamo diretti verso la registrazione all’Expo, la location era bellissima e a due passi da dove alloggiavamo; siamo stati anche fortunati a trovare un bel e buon ristorante appena fuori dalla porta dell’hotel. C’erano tutte le condizioni per fare bene e non arrivare già stanchi allo start. Angelo aveva organizzato tutto alla perfezione, Francesca dettava le regole sulle tempistiche e sull’alimentazione che seguimmo alla lettera e si rivelarono efficaci…Bravi tutti i tre!!!
Sabato mattina giretto da circa 40 km in bici, poi una nuotata e cavolo, il mare faceva spavento, onde alte e forti, tanto che ho perso un paio di occhialini scuri che dovevo usare la mattina successiva in gara quando di sicuro il sole, sorgendo, avrebbe dato fastidio…questa non ci voleva. Per di più consegnando le sacche con la roba dei cambi ci avevano detto che alla mattina dello start non c’era la possibilità di riaprirle per mettere le cose dell’ultimo minuto, e quindi ho pensato: “e adesso dove c***o metto i panini, barrette e gel? Senza di quelle non sarei sopravvissuto a lungo.
Sabato sera cena alle 19, pasta e pollo, passeggiatina di 10 minuti, telefonata a casa e alle 8,30 eravamo già stesi…sveglia puntata alle 3.
Arrivò il Giorno…ore 4.55 eravamo già dentro in zona cambio, sistemai i panini e barrette dentro un sacchetto legato con il nastro sulla bici, e poi avrei trasferito il tutto sulla maglietta.
Salutai e ringraziai Angelo e Francesca, da quel momento in poi eravamo soli. Ognuno solo con se stesso. Ero sicuro che Angelo mi avrebbe passato in bici, forse Francesca sarebbe venuta a prendermi in corsa…vada come deve andare. Verso le 6.00, mentre lasciavo la zona cambio per dirigermi verso la partenza, in mezzo a tutta quella gente e a quelle crono spaventose, realizzai che era già un traguardo essere lì, sia per il mio livello sia per la mia età, e che per far bene dovevo seguire alcune semplici regole: stare calmo, alimentarmi, e usare la testa.
Ore 6.25 start per i PRO, io parto 5 minuti dopo con un buon ritmo, il mare è calmo e si sta bene. Il Garmin mi segnava il passo ogni 500 metri per avere dei riferimenti, mi ero promesso di non esagerare, ma almeno di divertirmi. Primi 500 metri con passo a 1’13”, pensai che all’inizio era giusto partire “forti” e calare successivamente in maniera progressiva. In realtà non riuscivo a calare anche con il passare del tempo, sebbene di mio ho una bassissima frequenza di bracciata, ma rimanevo in assetto, bracciate distese e respirazione fissa ogni 4/6 bracciate. Con questo buon andare coprii i primi 2 km in 26 minuti, in un 70.3 sarei uscito con i PRO. “Andrea usa la testa”. Mi imposi di rallentare, era da febbraio che non nuotavo seriamente, visto che avevo scelto di dedicare più tempo alla bici.
Dopo un cambio eterno (come da pronostico) salii in bici, mi misi subito sulle prolunghe a 35/37 orari che per me è un bell’andare…e niente, gli altri andavano almeno a 10 orari più veloci di me. C’è poco da dire, era una gara da ciclisti, e io non lo sono, ma ero certo di una cosa: io non cedo. Fisicamente sono normale, ma mentalmente sono una roccia. Arrivato al primo strappo, capii che da lì in poi cominciava la fatica vera. Avevo fatto bene a rallentare a nuoto anche perché il mare mi aveva massacrato a livello lombare. Gran percorso bike. Al bisogno usavo il 36 davanti e il 32 dietro, andavo su che era un piacere, ne passai parecchi che con la crono si piantavano. Completai i 180 km prendendomi anche parecchi rischi in discesa, diciamo che mi è andata di lusso. Nella frazione bike buttai giù nell’ordine: un gel, quattro panini con il cotto, 3 barrette, un biscotto alla cioccolata (bio), poco più di tre litri tra acqua e sali. Scesi dalla bici e cominciai con la corsa, che si rivelò “gestibile” e quasi piacevole, vento e pioggia a parte. Andavo avanti con biscotti e coca cola, come se non esistesse altro. Erano la mia benzina. Incrociavo Francesca più o meno sempre nello stesso punto, il che significava che stavo andando bene e dovevo solo tenere.
Alla gente che mi ha chiesto se mi sono annoiato in 12 ore di gara rispondo con un NO secco. Mi godevo ogni singolo istante, e spesso per rimanere “acceso” di testa parlavo da solo, mi ripetevo frasi, mi dicevo che andava tutto bene e mancava poco alla fine. Poco si, per modo di dire. Rispondo ancora con un NO a chi mi ha chiesto se mi sono goduto il panorama, non ricordo di avere visto quasi nulla, tranne grosse cose volanti visto che correvamo davanti l’ingresso dell’aeroporto.
Entrato nella finish line c’era spazio solo per le lacrime… “Andrea, now you are an IronMan”.
Tante lacrime, troppe, smisi solo una volta entrato in infermeria per i controlli.
E che emozione scoprire la raffica di messaggi arrivati, soprattutto da tutti i Delfini che ci hanno seguito e incoraggiato. Eravate lì con noi. Grazie di cuore a tutti.
Rifarei il tutto, dagli allenamenti alla fatica, dal viaggio alla gara stessa. Oltre all’aspetto sportivo, ho potuto conoscere bene due persone splendide come Francesca e Angelo, che mi hanno aiutato nell’impresa, abbiamo riso e scherzato, e mi sono pure confidato.
Adesso una ventina di giorni in “relax”, mi serviranno per recuperare tutte le energie, la stagione non è finita qui.
Andrea R.
Questa è stata la domanda che mi ha posto lo speaker appena passato il traguardo e io, stravolto e in lacrime, gli feci di sì con la testa…e pensare che ho cominciato con il triathlon solo perché un giorno un certo Vangelista Enrico, mio ex compagno di nuoto ed ex Tri Delfino, mi fa: “so ndà Nizza a far l’Iron” e io: “e cossa zeo?” (DESTINO)
Pochi giorni dopo, Raffaele Zanellato, un altro ex Tri Delfino, mi fa: “con le tue caratteristiche andresti forte nel triathlon, devi andare da Paolo Albiero”. Ci andai.
Primo sprint a Sottomarina nel 2015, 70.3 Budapest nel 2016 e 70.3 Kaprun nel 2017, in mezzo una decina tra sprint e olimpici (tra l’altro mai ben preparati). Avevo scoperto un mondo nuovo, fatto di fatica, emozioni e nuovi amici. Oltre al nuoto puro c’era altro e ne ero altamente attratto.
Durante la cena degli auguri a dicembre ero seduto a tavola con Francesca (che con lei ho fatto sia Budapest che Kaprun), e mi fa: “dai quest’anno andiamo a fare l’Iron, il full distance”. Io dissi no, era troppo per me, e sicuramente troppo presto. “Dove vorresti farlo?” gli chiesi. “Nizza” mi rispose. Accennai un sorriso (DESTINO) ma poi rimisi i piedi per terra e confermai il mio no alla partecipazione. Dopo appena tre giorni mi iscrissi alla gara pure io. E qui entra in gioco il buon Angelo, che mi passò le tabelle da lui seguite negli anni scorsi e ci lavorai sopra. Lo sentivo mediamente tutti i giorni tra domande, perplessità e consigli. Lo ringrazio molto, è stato sicuramente un valido assistente, sia a livello di allenamenti, ma soprattutto a livello mentale.
Le gare di passaggio (sprint Caorle, olimpico Lovadina e aquathlon) fatte in pieno carico andarono bene, forse ero veramente sulla giusta strada. Ero pronto. Dovevo esserlo.
Mi ero dato tre obiettivi per questa gara: il primo era tornare a casa vivo e sano, il secondo era arrivare alla fine, il terzo era stare tra le 13 e le 14 ore complessive: avevo calcolato circa un’ora, massimo un’ora e 10 per il nuoto, sulle 7 ore abbondanti per la frazione in bici, e 5 ore per i 42 Km di corsa. Quest’ultima era una grande incognita, visto che in vita mia l’unico lungo di corsa sono stati 25 km fatti 20 giorni prima dell’Iron. E poi c’erano i cambi, beh sono lento sugli sprint, figuriamoci in una gara del genere.
Venerdì 22 si parte, macchina carica, e via. Ancora complimenti a Angelo che tra l’andata e il ritorno si spara quasi 1200 km di guida senza mai chiedere il cambio. Arrivati a Nizza, dopo esser passati in hotel, ci siamo diretti verso la registrazione all’Expo, la location era bellissima e a due passi da dove alloggiavamo; siamo stati anche fortunati a trovare un bel e buon ristorante appena fuori dalla porta dell’hotel. C’erano tutte le condizioni per fare bene e non arrivare già stanchi allo start. Angelo aveva organizzato tutto alla perfezione, Francesca dettava le regole sulle tempistiche e sull’alimentazione che seguimmo alla lettera e si rivelarono efficaci…Bravi tutti i tre!!!
Sabato mattina giretto da circa 40 km in bici, poi una nuotata e cavolo, il mare faceva spavento, onde alte e forti, tanto che ho perso un paio di occhialini scuri che dovevo usare la mattina successiva in gara quando di sicuro il sole, sorgendo, avrebbe dato fastidio…questa non ci voleva. Per di più consegnando le sacche con la roba dei cambi ci avevano detto che alla mattina dello start non c’era la possibilità di riaprirle per mettere le cose dell’ultimo minuto, e quindi ho pensato: “e adesso dove c***o metto i panini, barrette e gel? Senza di quelle non sarei sopravvissuto a lungo.
Sabato sera cena alle 19, pasta e pollo, passeggiatina di 10 minuti, telefonata a casa e alle 8,30 eravamo già stesi…sveglia puntata alle 3.
Arrivò il Giorno…ore 4.55 eravamo già dentro in zona cambio, sistemai i panini e barrette dentro un sacchetto legato con il nastro sulla bici, e poi avrei trasferito il tutto sulla maglietta.
Salutai e ringraziai Angelo e Francesca, da quel momento in poi eravamo soli. Ognuno solo con se stesso. Ero sicuro che Angelo mi avrebbe passato in bici, forse Francesca sarebbe venuta a prendermi in corsa…vada come deve andare. Verso le 6.00, mentre lasciavo la zona cambio per dirigermi verso la partenza, in mezzo a tutta quella gente e a quelle crono spaventose, realizzai che era già un traguardo essere lì, sia per il mio livello sia per la mia età, e che per far bene dovevo seguire alcune semplici regole: stare calmo, alimentarmi, e usare la testa.
Ore 6.25 start per i PRO, io parto 5 minuti dopo con un buon ritmo, il mare è calmo e si sta bene. Il Garmin mi segnava il passo ogni 500 metri per avere dei riferimenti, mi ero promesso di non esagerare, ma almeno di divertirmi. Primi 500 metri con passo a 1’13”, pensai che all’inizio era giusto partire “forti” e calare successivamente in maniera progressiva. In realtà non riuscivo a calare anche con il passare del tempo, sebbene di mio ho una bassissima frequenza di bracciata, ma rimanevo in assetto, bracciate distese e respirazione fissa ogni 4/6 bracciate. Con questo buon andare coprii i primi 2 km in 26 minuti, in un 70.3 sarei uscito con i PRO. “Andrea usa la testa”. Mi imposi di rallentare, era da febbraio che non nuotavo seriamente, visto che avevo scelto di dedicare più tempo alla bici.
Dopo un cambio eterno (come da pronostico) salii in bici, mi misi subito sulle prolunghe a 35/37 orari che per me è un bell’andare…e niente, gli altri andavano almeno a 10 orari più veloci di me. C’è poco da dire, era una gara da ciclisti, e io non lo sono, ma ero certo di una cosa: io non cedo. Fisicamente sono normale, ma mentalmente sono una roccia. Arrivato al primo strappo, capii che da lì in poi cominciava la fatica vera. Avevo fatto bene a rallentare a nuoto anche perché il mare mi aveva massacrato a livello lombare. Gran percorso bike. Al bisogno usavo il 36 davanti e il 32 dietro, andavo su che era un piacere, ne passai parecchi che con la crono si piantavano. Completai i 180 km prendendomi anche parecchi rischi in discesa, diciamo che mi è andata di lusso. Nella frazione bike buttai giù nell’ordine: un gel, quattro panini con il cotto, 3 barrette, un biscotto alla cioccolata (bio), poco più di tre litri tra acqua e sali. Scesi dalla bici e cominciai con la corsa, che si rivelò “gestibile” e quasi piacevole, vento e pioggia a parte. Andavo avanti con biscotti e coca cola, come se non esistesse altro. Erano la mia benzina. Incrociavo Francesca più o meno sempre nello stesso punto, il che significava che stavo andando bene e dovevo solo tenere.
Alla gente che mi ha chiesto se mi sono annoiato in 12 ore di gara rispondo con un NO secco. Mi godevo ogni singolo istante, e spesso per rimanere “acceso” di testa parlavo da solo, mi ripetevo frasi, mi dicevo che andava tutto bene e mancava poco alla fine. Poco si, per modo di dire. Rispondo ancora con un NO a chi mi ha chiesto se mi sono goduto il panorama, non ricordo di avere visto quasi nulla, tranne grosse cose volanti visto che correvamo davanti l’ingresso dell’aeroporto.
Entrato nella finish line c’era spazio solo per le lacrime… “Andrea, now you are an IronMan”.
Tante lacrime, troppe, smisi solo una volta entrato in infermeria per i controlli.
E che emozione scoprire la raffica di messaggi arrivati, soprattutto da tutti i Delfini che ci hanno seguito e incoraggiato. Eravate lì con noi. Grazie di cuore a tutti.
Rifarei il tutto, dagli allenamenti alla fatica, dal viaggio alla gara stessa. Oltre all’aspetto sportivo, ho potuto conoscere bene due persone splendide come Francesca e Angelo, che mi hanno aiutato nell’impresa, abbiamo riso e scherzato, e mi sono pure confidato.
Adesso una ventina di giorni in “relax”, mi serviranno per recuperare tutte le energie, la stagione non è finita qui.
Andrea R.
IDROMAN OLIMPICO 24.06.2018
3 Delfini si sono presentati all'oramai noto Idroman. Meno gente del solito a questa edizione, forse le temperature non proprio estive e la concomitanza con altre gare rinomate, hanno contribuito ad abbassare il numero degli iscritti, basti pensare che al K113 c'era una sola donna ai nastri di partenza: Irene Coletto.
Si parte da Chioggia il giorno prima e riposo al solito Hotel La Sosta dove ci si trova sempre bene.
Sveglia all'alba con non più di 13°. La partenza dell'Olimpico é fissata per le 8:25.
Ad accompagnare gli atleti ed accompagnatori (pochissimi...) il bravo speaker Daddo Nardone.
C'è un bel sole, ma non basta a riscaldare la gelida acqua del lago. Muta facoltativa!
Era dall'Alpe d'Huez di qualche anno fa che non provavo le stesse sensazioni in acqua: freddo, forse dovuto alla stanchezza del giorno prima. 2 giri da 750mt che mi sembrano eterni anche perché mi fermo ogni 100mt per poi ripartire di nuovo... Penso passerà, ma niente... Esco dal nuoto e per fortuna non sono ultimo.
Cerco di riprendermi ma la prima parte della bici vengo sorpassato da molti. Non riesco proprio a pedalare. Lentamente però dopo 20/30 minuti comincio a riscaldarmi e la mia gara cambia, le gambe inziano a girare e molti che mi avevano passato li riprendo.
Finisco la bici in progressione, l'ultima parte l'ho fatta molto bene.
Ora basta correre 10km come faccio da un po' a 5... Il traguardo arriva, vedo Luca e Davide che hanno finito molto prima di me, ma va bene così...
E' il momento di festeggiare... tra fiumi di birra (vero Forcola?!)
Stefano D.
Si parte da Chioggia il giorno prima e riposo al solito Hotel La Sosta dove ci si trova sempre bene.
Sveglia all'alba con non più di 13°. La partenza dell'Olimpico é fissata per le 8:25.
Ad accompagnare gli atleti ed accompagnatori (pochissimi...) il bravo speaker Daddo Nardone.
C'è un bel sole, ma non basta a riscaldare la gelida acqua del lago. Muta facoltativa!
Era dall'Alpe d'Huez di qualche anno fa che non provavo le stesse sensazioni in acqua: freddo, forse dovuto alla stanchezza del giorno prima. 2 giri da 750mt che mi sembrano eterni anche perché mi fermo ogni 100mt per poi ripartire di nuovo... Penso passerà, ma niente... Esco dal nuoto e per fortuna non sono ultimo.
Cerco di riprendermi ma la prima parte della bici vengo sorpassato da molti. Non riesco proprio a pedalare. Lentamente però dopo 20/30 minuti comincio a riscaldarmi e la mia gara cambia, le gambe inziano a girare e molti che mi avevano passato li riprendo.
Finisco la bici in progressione, l'ultima parte l'ho fatta molto bene.
Ora basta correre 10km come faccio da un po' a 5... Il traguardo arriva, vedo Luca e Davide che hanno finito molto prima di me, ma va bene così...
E' il momento di festeggiare... tra fiumi di birra (vero Forcola?!)
Stefano D.
OAKLEY TriO SIRMIONE 23.06.2018
XXXV TRIATHLON INTERNAZIONALE DI BARDOLINO 16.06.2018
Triathlon olimpico di Bardolino
Partenza ore 7.30 in macchina con Alice, direzione Bardolino. Ci aspetta una gara bella, ma allo stesso tempo difficile, quindi le nostre previsioni (soprattutto le mie) sono quelle di fare una gara in relax, guardando il paesaggio e gustandocela.
Arrivati in mezzo alla bolgia, preparata la zona cambio, sono pronto per partire.
Il nuoto, in mezzo alle onde e alle batterie dopo la mia che mi superavano, è stato molto più difficile rispetto alle previsioni.
Uscito dalla zona cambio trovo il coach Briatore e facciamo la bici insieme. Con i suoi consigli e in mezzo ad un gruppetto, la frazione della bici mi è volata.
La corsa l’ho spinta, le condizioni per aumentare il passo erano buone, quindi l’ho conclusa alla media dei 4.39, facendo oltretutto il mio record personale.
In conclusione, la gara è stata bellissima, la compagnia anche, il tempo non si guarda perché l’importante è il divertimento, che non manca mai.
Bardolino ci vediamo il prossimo anno...
Edoardo C.
Partenza ore 7.30 in macchina con Alice, direzione Bardolino. Ci aspetta una gara bella, ma allo stesso tempo difficile, quindi le nostre previsioni (soprattutto le mie) sono quelle di fare una gara in relax, guardando il paesaggio e gustandocela.
Arrivati in mezzo alla bolgia, preparata la zona cambio, sono pronto per partire.
Il nuoto, in mezzo alle onde e alle batterie dopo la mia che mi superavano, è stato molto più difficile rispetto alle previsioni.
Uscito dalla zona cambio trovo il coach Briatore e facciamo la bici insieme. Con i suoi consigli e in mezzo ad un gruppetto, la frazione della bici mi è volata.
La corsa l’ho spinta, le condizioni per aumentare il passo erano buone, quindi l’ho conclusa alla media dei 4.39, facendo oltretutto il mio record personale.
In conclusione, la gara è stata bellissima, la compagnia anche, il tempo non si guarda perché l’importante è il divertimento, che non manca mai.
Bardolino ci vediamo il prossimo anno...
Edoardo C.
TORVISCOSATHLON - Aquathlon over classic 06.06.2018
Mercoledi 06 Giugno 2018 a Torviscosa (Ud) è andato in scena Aquathlon Over classic, la settima edizione del Torviscosathlon.
Il feeling degli atleti è stato positivo, la formula del 1050 swim e 7500 run è stata apprezzata. Il sold out è stato raggiunto dopo pochi giorni anche se poi sono state riaperte per qualche defezione dell’ultimo minuto.
La gara viene vinta da Francesco Cauz 0:39:57, secondo Vita Alessandro 0:42:29 e terzo Osso Enrico 0:42:53. Tra le donne vince Maggio Alice 0:46:25, seconda la ”padrona di casa” ASD Triathlon Lignano, Crespan Beatrice 0:47:45 e terza Bacco Allegra 0:48:28.
Ottima la prestazione dell’atleta paratriathlon Casali Norbert del Triathlon Bergamo, con guida l’ex olimpionica Daniela Chmet dell’ASD Triathlon Lignano con 0:53:43.80.
La Delfino è stata egregiamente rappresentata dagli atleti Bellemo e Doria.
Il feeling degli atleti è stato positivo, la formula del 1050 swim e 7500 run è stata apprezzata. Il sold out è stato raggiunto dopo pochi giorni anche se poi sono state riaperte per qualche defezione dell’ultimo minuto.
La gara viene vinta da Francesco Cauz 0:39:57, secondo Vita Alessandro 0:42:29 e terzo Osso Enrico 0:42:53. Tra le donne vince Maggio Alice 0:46:25, seconda la ”padrona di casa” ASD Triathlon Lignano, Crespan Beatrice 0:47:45 e terza Bacco Allegra 0:48:28.
Ottima la prestazione dell’atleta paratriathlon Casali Norbert del Triathlon Bergamo, con guida l’ex olimpionica Daniela Chmet dell’ASD Triathlon Lignano con 0:53:43.80.
La Delfino è stata egregiamente rappresentata dagli atleti Bellemo e Doria.
TRIATHLON MEDIO DI LOVERE 03.06.2018
Gli amici della triade sanno che nel 2018 volevo arrivare all'iron senza gare prima. E forse anche dopo. Almeno quella era l'idea dopo il terribile post iron 2017. Ma gli amici della triade sanno essere convincenti e al motto di "ci divertiamo" ci ritroviamo al b&b da Rachele. In fondo toccava un 100 + 20 e farlo in gara può servire a trovare o confermare dei riferimenti.
Conferma: con la smanicata mi trovo bene. Spalle libere. Freddo piacevole. Il nuoto viene via bene. Largo fino alla prima boa. Sempre più largo per evitare contatti. Arrivo in boa lontano almeno 60 metri. E poi mi diverto. È pieno di gente che crede che il 70.3 siano i primi 500 di nuoto.
Riferimenti: la mia rossa va bene come TT e va benino anche in salita. Pedalo al mio fm fv. Guardo i watt guardo il cardio mangio e bevo. Guardo soprattutto come mi sento perchè una gara che dura 5 ore non puoi pianificarla. Puoi solo sentirla. Vado più forte del previsto, ma ho fiducia di non risentirne in corsa.
Conferma: non mi serve fare combinati. Ho fatto Quinzano (altra eccezione dovuta al nostro sempre convincente presidente), ho fatto un 100+6 con Luca. Questo è il terzo. Corro i primi 5 a 4:05 e poi controllo. Al 16esimo arriva il decadimento neuromuscolare. Pari bpm, ma non si sa come mai perdi 10'' al km. Alla fine corro a 4:18 come 2017, ma ho tolto 4' a nuoto e 7' in bici. Faccio quinto cat e dopo il dodicesimo dell'anno prima a me va benissimo così. Mi sento bene e le tabelle ridotte hanno fatto effetto. E anche i collinari. E anche non bere più prosecco ogni sera. Testa libera e meno stress per incastrare le cose. Poche gare. Mi diverto. Dal latino di-vertere. Andare altrove. In altri luoghi. Come un alpinista quando scala una montagna, come un navigatore quando attraversa l'oceano. Non puoi sconfiggerli. Puoi solo chiedere permesso.
La gara in sé è sempre più un evento solitario. Non mi importa di niente e di nessuno. Solo di vedere dove posso arrivare ottimizzando tempi e allenamenti conciliandoli con una normovita di papà e lavoratore.
La mattina prima ero con la bandierina per una camminata al paese mio...la domenica pomeriggio ero in birra con amici che avevano come me fatto del loro meglio ai CI di 70.3 di Lovere. Fransis fa quarta cat in giornata no e figuriamoci in giornata si cosa faceva. È pronta per Nizza. Dx è di nuovo finisher dopo l'Alpe d'huez del 2016. È pronto per tutto (quasi). Evviva!
Angelo B.T.
Conferma: con la smanicata mi trovo bene. Spalle libere. Freddo piacevole. Il nuoto viene via bene. Largo fino alla prima boa. Sempre più largo per evitare contatti. Arrivo in boa lontano almeno 60 metri. E poi mi diverto. È pieno di gente che crede che il 70.3 siano i primi 500 di nuoto.
Riferimenti: la mia rossa va bene come TT e va benino anche in salita. Pedalo al mio fm fv. Guardo i watt guardo il cardio mangio e bevo. Guardo soprattutto come mi sento perchè una gara che dura 5 ore non puoi pianificarla. Puoi solo sentirla. Vado più forte del previsto, ma ho fiducia di non risentirne in corsa.
Conferma: non mi serve fare combinati. Ho fatto Quinzano (altra eccezione dovuta al nostro sempre convincente presidente), ho fatto un 100+6 con Luca. Questo è il terzo. Corro i primi 5 a 4:05 e poi controllo. Al 16esimo arriva il decadimento neuromuscolare. Pari bpm, ma non si sa come mai perdi 10'' al km. Alla fine corro a 4:18 come 2017, ma ho tolto 4' a nuoto e 7' in bici. Faccio quinto cat e dopo il dodicesimo dell'anno prima a me va benissimo così. Mi sento bene e le tabelle ridotte hanno fatto effetto. E anche i collinari. E anche non bere più prosecco ogni sera. Testa libera e meno stress per incastrare le cose. Poche gare. Mi diverto. Dal latino di-vertere. Andare altrove. In altri luoghi. Come un alpinista quando scala una montagna, come un navigatore quando attraversa l'oceano. Non puoi sconfiggerli. Puoi solo chiedere permesso.
La gara in sé è sempre più un evento solitario. Non mi importa di niente e di nessuno. Solo di vedere dove posso arrivare ottimizzando tempi e allenamenti conciliandoli con una normovita di papà e lavoratore.
La mattina prima ero con la bandierina per una camminata al paese mio...la domenica pomeriggio ero in birra con amici che avevano come me fatto del loro meglio ai CI di 70.3 di Lovere. Fransis fa quarta cat in giornata no e figuriamoci in giornata si cosa faceva. È pronta per Nizza. Dx è di nuovo finisher dopo l'Alpe d'huez del 2016. È pronto per tutto (quasi). Evviva!
Angelo B.T.
3° AQUATHLON DI ROVIGO - Super Sprint 27.05.2018
LE BANDIE TRIATHLON OLIMPICO - Lovadina 27.05.2018
XTERRA ITALY LAGO DI GARDA 27.05.2018
TRIATHLON SPRINT DI ODERZO 20.05.2018
CAMPIONATI ITALIANI AQUATHLON ASSOLUTI 19.05.2018
TRIATHLON SPRINT GOLD DI CAORLE 13.05.2018
TRIATHLON OLIMPICO MARCONI - BO 13.05.2018
CRONO SPRINT LIDO DI VENEZIA 01.05.2018
La giornata è iniziata alle ore 7 del mattino con una abbondante colazione. Alle 8.30 siamo partiti da casa per andare in darsena a prendere il barchino di papà. Arrivati lì abbiamo caricato le bici a bordo e ci siamo diretti a Pellestrina da un amico del papà. Abbiamo scaricato le bici, zaino in spalla e si parte! Dopo 40 minuti in bicicletta prendiamo il ferry-boat che da Santa Maria del Mare ci porta al Lido di Venezia. Siamo scesi e abbiamo ricominciato a pedalare. Dopo qualche minuto arriviamo nel luogo della gara e, sistemato gli zaini sul prato, ci siamo fatti il giro del quartiere in bici. Inizia la gara, io e mio fratello facevamo il tifo per papà che sfrecciava come un fulmine inseguendo i suoi avversari. E’ andato fortissimo in tutte e tre le frazioni conquistando la prima posizione di caregoria e anche la medaglia di campione provinciale. In una giornata così non poteva mancare il gelato e infine tutti a casa a cenare insieme alla mamma che ci aspettava con ansia!
Tutti a nanna per una notte di splendidi sogni.
Pietro B.
Tutti a nanna per una notte di splendidi sogni.
Pietro B.
IRON LIKE MUGELLO - Olimpico e Medio 29.04.2018
Il riscatto (quasi un anno dopo Idro).
Tutto inizia una settimana prima della gara quando decido di iscrivermi al medio del Mugello perché mi dico subito che è giusto fare un primo test e vedere fino a che punto ho assimilato gli allenamenti dei mesi scorsi in previsione della mia gara dell’Anno, IM Nizza.
Partenza la domenica mattina assieme a mio moroso e per strada sono in contatto con Michele Bellemo ed Alessandro Bozzato, appuntamento al parcheggio di Barberino. Il clima non è male, non c’è il caldo ed il sole dei giorni precedenti alla gara per cui non si dovrebbe soffrire; dopo aver ritirato i pettorali e preparato le ns. cose, facciamo un breve riscaldamento in bici e poi in acqua, piatta e fresca del lago di Bilancino.
Le donne partono dopo gli uomini (per mia fortuna) e quindi una volta entrate alla spunta avanziamo in acqua per lo start in galleggiamento, via alla mia tanto “amata” tromba..si parte! Siamo in poche donne a fare il medio, circa una decina e subito vedo che le altre sfrecciano come pesci, io invece come al solito rimango indietro, ma il mio passo purtroppo è questo per cui pian piano vado... prendo un po’ di coraggio quando alla prima boa vedo qualche cuffia verde, gli ultimi uomini della batteria maschile che raggiungo, ne passo qualcuno ed avanti... dopo aver superato le boe del medio vengo raggiunta dagli uomini della distanza olimpica, per cui tra qualche calcio e pugno vengo trascinata all’arrivo.
Esco quasi ultima delle donne dall’acqua (penultima credo) prendo la bici e via, cerco di rispettare i miei parametri stabiliti per non bruciarmi nell’ultima fase di gara, anche se durante il primo dei 4 giri vengo un po’ presa dallo sconforto perché non incontro nessuna donna della mia batteria ma solo qualche uomo... allora mi continuo a ripetere che è solo un allenamento e devo prenderlo come tale, anche se in cuor mio so che non è così, perché la voglia di fare bene e raggiungere un buon risultato c’è sempre (vorrei riscattare Idro dello scorso giugno dove sono arrivata in condizioni pietose ed impiegandoci davvero troppo tempo)... avanti e non si molla, al secondo giro vedo pettorale rosso e raggiungo un paio di donne, inizio a prendere coraggio e quindi mi ripeto che non è tutto perso... al terzo giro raggiungo e supero la ragazza che è uscita terza dall’acqua ed anche la quarta, per cui da quel momento in avanti inizia la mia gara.
Concludo la bike soddisfatta ma soprattutto mi sento bene, inizio a correre e non mi sembra nemmeno di correre, le gambe girano bene e non sono pesanti, arrivo a circa metà percorso, incitata dai miei compagni e dal mio primo sostenitore, il mio ragazzo che non me ne accorgo, inizio ad accusare un po’ il caldo durante la seconda parte di gara per cui acqua in testa e cerco di idratarmi il più possibile, fin’ora ho rispettato il cibo, l’acqua ed ho cercato di ascoltarmi, buone sensazioni! Al 18esimo km circa, sento dallo speaker che arriva la prima donna del medio per cui con stupore percepisco che la gara sta andando bene, infatti arrivo al traguardo con Michele e mio moroso che mi aspettano esultando un bel 5° assoluta (che poi invece scopro dalle classifiche essere 4° postazione) ed un bel primo posto di categoria! E’ fatta!
Gara bella ed emozionante, come tutte le gare quando danno esito positivo e soprattutto quando ci si sente bene; è importante la percezione di conferma che quello che si è fatto fin’ora è abbastanza corretto, per cui un po’ di sole dopo il grigio dei mesi scorsi e “Road To Nizza” (come si dice in questi casi).
Grazie al Presidente Paolo che è sempre splendido per i suoi messaggi, a Michele Bellemo per il sostegno sportivo e morale e ai miei fantastici compagni per il supporto e la sopportazione...
Francesca M.
Tutto inizia una settimana prima della gara quando decido di iscrivermi al medio del Mugello perché mi dico subito che è giusto fare un primo test e vedere fino a che punto ho assimilato gli allenamenti dei mesi scorsi in previsione della mia gara dell’Anno, IM Nizza.
Partenza la domenica mattina assieme a mio moroso e per strada sono in contatto con Michele Bellemo ed Alessandro Bozzato, appuntamento al parcheggio di Barberino. Il clima non è male, non c’è il caldo ed il sole dei giorni precedenti alla gara per cui non si dovrebbe soffrire; dopo aver ritirato i pettorali e preparato le ns. cose, facciamo un breve riscaldamento in bici e poi in acqua, piatta e fresca del lago di Bilancino.
Le donne partono dopo gli uomini (per mia fortuna) e quindi una volta entrate alla spunta avanziamo in acqua per lo start in galleggiamento, via alla mia tanto “amata” tromba..si parte! Siamo in poche donne a fare il medio, circa una decina e subito vedo che le altre sfrecciano come pesci, io invece come al solito rimango indietro, ma il mio passo purtroppo è questo per cui pian piano vado... prendo un po’ di coraggio quando alla prima boa vedo qualche cuffia verde, gli ultimi uomini della batteria maschile che raggiungo, ne passo qualcuno ed avanti... dopo aver superato le boe del medio vengo raggiunta dagli uomini della distanza olimpica, per cui tra qualche calcio e pugno vengo trascinata all’arrivo.
Esco quasi ultima delle donne dall’acqua (penultima credo) prendo la bici e via, cerco di rispettare i miei parametri stabiliti per non bruciarmi nell’ultima fase di gara, anche se durante il primo dei 4 giri vengo un po’ presa dallo sconforto perché non incontro nessuna donna della mia batteria ma solo qualche uomo... allora mi continuo a ripetere che è solo un allenamento e devo prenderlo come tale, anche se in cuor mio so che non è così, perché la voglia di fare bene e raggiungere un buon risultato c’è sempre (vorrei riscattare Idro dello scorso giugno dove sono arrivata in condizioni pietose ed impiegandoci davvero troppo tempo)... avanti e non si molla, al secondo giro vedo pettorale rosso e raggiungo un paio di donne, inizio a prendere coraggio e quindi mi ripeto che non è tutto perso... al terzo giro raggiungo e supero la ragazza che è uscita terza dall’acqua ed anche la quarta, per cui da quel momento in avanti inizia la mia gara.
Concludo la bike soddisfatta ma soprattutto mi sento bene, inizio a correre e non mi sembra nemmeno di correre, le gambe girano bene e non sono pesanti, arrivo a circa metà percorso, incitata dai miei compagni e dal mio primo sostenitore, il mio ragazzo che non me ne accorgo, inizio ad accusare un po’ il caldo durante la seconda parte di gara per cui acqua in testa e cerco di idratarmi il più possibile, fin’ora ho rispettato il cibo, l’acqua ed ho cercato di ascoltarmi, buone sensazioni! Al 18esimo km circa, sento dallo speaker che arriva la prima donna del medio per cui con stupore percepisco che la gara sta andando bene, infatti arrivo al traguardo con Michele e mio moroso che mi aspettano esultando un bel 5° assoluta (che poi invece scopro dalle classifiche essere 4° postazione) ed un bel primo posto di categoria! E’ fatta!
Gara bella ed emozionante, come tutte le gare quando danno esito positivo e soprattutto quando ci si sente bene; è importante la percezione di conferma che quello che si è fatto fin’ora è abbastanza corretto, per cui un po’ di sole dopo il grigio dei mesi scorsi e “Road To Nizza” (come si dice in questi casi).
Grazie al Presidente Paolo che è sempre splendido per i suoi messaggi, a Michele Bellemo per il sostegno sportivo e morale e ai miei fantastici compagni per il supporto e la sopportazione...
Francesca M.
CHIA SARDINIA TRIATHLON 70.3 - Relay 28.04.2018
Quale modo migliore per trascorrere il compleanno se non andare in una delle terre più belle d'Italia e magari abbinarci anche un 70.3? Detto fatto!
Arrivati non proprio preparati a questo appuntamento e reduci da alcune settimane di influenza, avevamo già messo in conto di arrivare ultimi tra le staffette, visti i tempi della precedente edizione e tenuto conto che la maggior parte delle squadre sono composte da specialisti nella propria disciplina, ma comunque desiderosi di portare a termine la gara con lo spirito di divertimento che ci contraddistingue.
Il 26/4 ritiriamo il bel pacco gara presso il Centro Congressi del Chia Laguna Resort (a circa 50 km da Cagliari), mentre il 27/4 è prevista la consegna della bici in zona cambio: l'atmosfera che si respira è di festa, grazie anche alla disponibilità e simpatia di tutto lo Staff, giudici compresi.
La gara di triathlon (medio e sprint) si disputa di sabato, mentre la domenica ci sarà una mezza maratona (a cui parteciperà anche Stefano)...
La frazione di nuoto, disputata nella spiaggia di Campana Dune, avrebbe previsto l'uscita all'australiana, ma le condizioni del mare (molto mosso) hanno indotto i giudici ad annullarla, riducendo sensibilmente il percorso. Si parte alle 9,30 quando il sole comincia a riscaldare l'aria e l'acqua (abbastanza freddina)...
L'anno scorso Jan Frodeno ha definito la frazione di bici come la più bella che abbia mai corso, e come dargli torto! Il percorso in bici difatti è molto bello con parecchie salite e falsipiano che il vento rende ancora più impegnativi, ma la fatica è ripagata da scorci meravigliosi...
La corsa invece è probabilmente la frazione meno bella della gara: un giro a bastone da percorrere 4 volte su fondo piatto, non difficile, se non fosse per il caldo ed il vento a volte contrario...
E finalmente l'ambito traguardo; qui nessuno ci caccia, ci fermiamo per l'intervista e la foto di rito.
Per la cronaca, non siamo nemmeno arrivati ultimi (10° su 13) e siamo addirittura saliti sul palco delle premiazioni come 3° classificati tra le staffette miste (...ma eravamo solo in 3;-))
Vivace esperienza, bella gara soprattutto per lo spirito sereno e di festa che si respira; chissà che il prossimo anno non possa diventare la "gara sociale" della Delfino; siamo stati orgogliosi di rappresentare i colori della Società in una terra ancora inesplorata.
Alessandra e Stefano
Arrivati non proprio preparati a questo appuntamento e reduci da alcune settimane di influenza, avevamo già messo in conto di arrivare ultimi tra le staffette, visti i tempi della precedente edizione e tenuto conto che la maggior parte delle squadre sono composte da specialisti nella propria disciplina, ma comunque desiderosi di portare a termine la gara con lo spirito di divertimento che ci contraddistingue.
Il 26/4 ritiriamo il bel pacco gara presso il Centro Congressi del Chia Laguna Resort (a circa 50 km da Cagliari), mentre il 27/4 è prevista la consegna della bici in zona cambio: l'atmosfera che si respira è di festa, grazie anche alla disponibilità e simpatia di tutto lo Staff, giudici compresi.
La gara di triathlon (medio e sprint) si disputa di sabato, mentre la domenica ci sarà una mezza maratona (a cui parteciperà anche Stefano)...
La frazione di nuoto, disputata nella spiaggia di Campana Dune, avrebbe previsto l'uscita all'australiana, ma le condizioni del mare (molto mosso) hanno indotto i giudici ad annullarla, riducendo sensibilmente il percorso. Si parte alle 9,30 quando il sole comincia a riscaldare l'aria e l'acqua (abbastanza freddina)...
L'anno scorso Jan Frodeno ha definito la frazione di bici come la più bella che abbia mai corso, e come dargli torto! Il percorso in bici difatti è molto bello con parecchie salite e falsipiano che il vento rende ancora più impegnativi, ma la fatica è ripagata da scorci meravigliosi...
La corsa invece è probabilmente la frazione meno bella della gara: un giro a bastone da percorrere 4 volte su fondo piatto, non difficile, se non fosse per il caldo ed il vento a volte contrario...
E finalmente l'ambito traguardo; qui nessuno ci caccia, ci fermiamo per l'intervista e la foto di rito.
Per la cronaca, non siamo nemmeno arrivati ultimi (10° su 13) e siamo addirittura saliti sul palco delle premiazioni come 3° classificati tra le staffette miste (...ma eravamo solo in 3;-))
Vivace esperienza, bella gara soprattutto per lo spirito sereno e di festa che si respira; chissà che il prossimo anno non possa diventare la "gara sociale" della Delfino; siamo stati orgogliosi di rappresentare i colori della Società in una terra ancora inesplorata.
Alessandra e Stefano
LARGATHLON BOLOGNA - Duathlon Kids e Mini Duathlon 25.04.2018
DUATHLON DEL CHIAVICONE - QUINZANO D'OGLIO (BS) 08.04.2018
Non sapevo neppure cosa fosse il duathlon classico e ignoravo totalmente l'esistenza di un paese chiamato Quinzano d'Oglio in provincia di Brescia. Figurarsi se mai avrei pensato di iscrivermi al campionato italiano: 10 km di corsa, 40 di bici no draft, altri 5 finali di corsa. Però mi sono fidato di Nicola Doria quando una mattina in palestra mi dice: "Secondo me è una gara che fa per te, io e Bellemo andiamo, ti sei preso la crono, quale occasione migliore? Pensaci...". E c'ho pensato: uno, due, tre... iscritto! Sulla fiducia. E per il fatto che quest'anno cerco gare più lunghe.
E così eccoci al via (insieme ad altri che nel frattempo si sono aggiunti) nella prima giornata calda, dopo un inverno lungo e rigido, e pure ventosa, non certo il massimo per bici e corsa. Ormai conosco i "vecchi" Delfino come le mie tasche: se dichiarano che terranno un tempo in corsa, vanno sempre sottratti almeno venti secondi. Così parto con chi dichiara 4.35-4.40 e parte subito a 4.20. Al secondo chilometro li mollo perché è una gara che va gestita come un 70.3 e mi piazzo sui 4.30 fino alla fine dei 10km. Salgo in bici, tanto caldo e bevuto poco, mi scolo mezza borraccia subito e parto. S'inizia controvento, tanto per gradire, gambe un po' imballate che si sciolgono e iniziano a girare come dovrebbero solo verso l'8°km. Ho molta sete ma ho poca acqua e inizio a centellinarla nella speranza di un ristoro lungo il percorso bike che in realtà mai ci sarà. Pure il finale di bici - di un percorso abbastanza anonimo - è controvento, 8 km circa. Scendo dalla bici e confido nel ristoro a piedi che ancora non c'è. Tocca correre 2,5 km di sterrato e saliscendi prima di trovarlo. Bicchiere al volo, stringiamo i denti e giriamo altri 2,5 prima di vedere l'arrivo. Soddisfatto e contento. Poi pasta party e tante risate sulla strada del ritorno in auto con Gibbin senior, il presidente e Destro, gongolante per la "netta" supremazia (4 secondi) sul Gibbo! E se ridi dopo una gara così va sempre bene.
Gianluca S.
E così eccoci al via (insieme ad altri che nel frattempo si sono aggiunti) nella prima giornata calda, dopo un inverno lungo e rigido, e pure ventosa, non certo il massimo per bici e corsa. Ormai conosco i "vecchi" Delfino come le mie tasche: se dichiarano che terranno un tempo in corsa, vanno sempre sottratti almeno venti secondi. Così parto con chi dichiara 4.35-4.40 e parte subito a 4.20. Al secondo chilometro li mollo perché è una gara che va gestita come un 70.3 e mi piazzo sui 4.30 fino alla fine dei 10km. Salgo in bici, tanto caldo e bevuto poco, mi scolo mezza borraccia subito e parto. S'inizia controvento, tanto per gradire, gambe un po' imballate che si sciolgono e iniziano a girare come dovrebbero solo verso l'8°km. Ho molta sete ma ho poca acqua e inizio a centellinarla nella speranza di un ristoro lungo il percorso bike che in realtà mai ci sarà. Pure il finale di bici - di un percorso abbastanza anonimo - è controvento, 8 km circa. Scendo dalla bici e confido nel ristoro a piedi che ancora non c'è. Tocca correre 2,5 km di sterrato e saliscendi prima di trovarlo. Bicchiere al volo, stringiamo i denti e giriamo altri 2,5 prima di vedere l'arrivo. Soddisfatto e contento. Poi pasta party e tante risate sulla strada del ritorno in auto con Gibbin senior, il presidente e Destro, gongolante per la "netta" supremazia (4 secondi) sul Gibbo! E se ridi dopo una gara così va sempre bene.
Gianluca S.
1° DUATHLON KIDS DI SAN VALENTINO - BUSSOLENGO (VR) 18.03.2018
BELLEMO BROTHERS: DAD PRIDE
Probabilmente è colpa dell’età che avanza ma ultimamente provo quasi più emozione nel vedere gareggiare i miei figli piuttosto che vivere la gara di persona. Lo sport, in particolar modo il triathlon, ormai fa parte integrante della mia vita e vedere i miei ragazzi che provano le mie stesse emozioni mi riempiono di gioia. In quel di Bussolengo ottimo secondo posto per Pietro e rispettabile piazzamento, peraltro combattutissimo, di Nicholas. Grande emozione nel vederli lottare, soffrire e gioire dopo la linea del traguardo. Che dire delle loro performance: Pietro è mostruoso con la sua invidiabile corsa e Nicholas ha pochi rivali in bici anche se deve lavorare molto per rendere la frazione a piedi più fluida e brillante. In ogni caso sono molto fiero di loro, non tanto per i risultati ottenuti quanto per l’impegno e la passione che ci mettono. Spero che continuino su questa strada perché sono convinto che lo sport e l’agonismo li farà crescere forti, sani e pronti ad affrontare anche le difficoltà della vita di tutti i giorni!
Papà Michele
Probabilmente è colpa dell’età che avanza ma ultimamente provo quasi più emozione nel vedere gareggiare i miei figli piuttosto che vivere la gara di persona. Lo sport, in particolar modo il triathlon, ormai fa parte integrante della mia vita e vedere i miei ragazzi che provano le mie stesse emozioni mi riempiono di gioia. In quel di Bussolengo ottimo secondo posto per Pietro e rispettabile piazzamento, peraltro combattutissimo, di Nicholas. Grande emozione nel vederli lottare, soffrire e gioire dopo la linea del traguardo. Che dire delle loro performance: Pietro è mostruoso con la sua invidiabile corsa e Nicholas ha pochi rivali in bici anche se deve lavorare molto per rendere la frazione a piedi più fluida e brillante. In ogni caso sono molto fiero di loro, non tanto per i risultati ottenuti quanto per l’impegno e la passione che ci mettono. Spero che continuino su questa strada perché sono convinto che lo sport e l’agonismo li farà crescere forti, sani e pronti ad affrontare anche le difficoltà della vita di tutti i giorni!
Papà Michele
CAMPIONATO ITALIANO DUATHLON SPRINT - CAORLE 24.02.2018
DUATHLON DEI TEMPESTA - NOALE 18.02.2018
Giornata non facile per gli atleti che si sono cimentati nel duathlon di Noale, giunto alla 3° edizione; pioggia, freddo e fango a farla da padrone!
La manifestazione, tra gli eventi facenti parte della Coppa Veneto Kids e Age Group 2018, ha visto protagoniste le categorie giovanissimi, giovani ed age group sulla distanza supersprint e sprint nella specialità del cross mtb, valida anche come prova unica per il titolo di campione nazionale Asi in questa specialità. Promotore dell'evento Vladi Vardiero nella sua duplice veste di Presidente del Comitato Veneto FiTri e responsabile del settore ASI Triathlon.
Particolarmente impegnativa la frazione ciclistica svoltasi quasi interamente su fondo fangoso, provocando parecchi ritiri causa guasti meccanici.
Nonostante tutto le emozioni non sono mancate, ad iniziare dall'entusiasmante 1° posto di Pietro Bellemo che ha saputo sbaragliare con grande capacità ed intelligenza sportiva tutti i suoi avversari. Bravissimi anche i giovani Delfini, all'esordio in questa disciplina, che non si sono scoraggiati di fronte ad una giornata così complicata.
Grande rammarico per i Delfini costretti al ritiro, ma la stagione è lunga e di occasioni per rifarsi ce ne saranno ancora tante.
La manifestazione, tra gli eventi facenti parte della Coppa Veneto Kids e Age Group 2018, ha visto protagoniste le categorie giovanissimi, giovani ed age group sulla distanza supersprint e sprint nella specialità del cross mtb, valida anche come prova unica per il titolo di campione nazionale Asi in questa specialità. Promotore dell'evento Vladi Vardiero nella sua duplice veste di Presidente del Comitato Veneto FiTri e responsabile del settore ASI Triathlon.
Particolarmente impegnativa la frazione ciclistica svoltasi quasi interamente su fondo fangoso, provocando parecchi ritiri causa guasti meccanici.
Nonostante tutto le emozioni non sono mancate, ad iniziare dall'entusiasmante 1° posto di Pietro Bellemo che ha saputo sbaragliare con grande capacità ed intelligenza sportiva tutti i suoi avversari. Bravissimi anche i giovani Delfini, all'esordio in questa disciplina, che non si sono scoraggiati di fronte ad una giornata così complicata.
Grande rammarico per i Delfini costretti al ritiro, ma la stagione è lunga e di occasioni per rifarsi ce ne saranno ancora tante.
CAMPIONATI ITALIANI WINTER TRIATHLON - ASIAGO 04.02.2018
Inizio di stagione sportiva veramente originale per gli atleti della Delfino Triathlon Leonardo, Michele e Sabrina che si sono cimentati, sulle nevi di Asiago, nella disciplina "winter triathlon" su distanza classica (5.3K di corsa, 9K in mountain bike e 7.5K sugli sci di fondo), per l'occasione Campionato Italiano.
Asiago (VI) 04/02/2018 - gara di Campionato Italiano di Winter Triathlon cioè corsa + mountain bike + sci di fondo.
Ai nastri di partenza anche 3 Delfini dal mare alla montagna... Non ci facciamo mancare niente, divertimento e paesaggi bellissimi,
3 percorsi su terreno innevato e tutto un sali scendi tecnico, muscoloso e spacca gambe. Gara molto dura e faticosa, ma fatta anche questa! Inoltre io ho avuto anche un grosso problema agli sci che mi ha frenato e poi rallentato parecchio, ma nonostante tutte le difficoltà ho continuato lo stesso e tagliato il traguardo, non mi sarei ritirata per niente al mondo! Dopo la rottura volevo fortemente arrivare e così è stato: Finisher. Sono soddisfatta e contenta nonostante l'inconveniente perché gara tosta ed ancor di più per una Delfina di mare e non come loro abituati alla montagna e neve. Mai mollare crederci sempre.
Sabrina B.
Asiago (VI) 04/02/2018 - gara di Campionato Italiano di Winter Triathlon cioè corsa + mountain bike + sci di fondo.
Ai nastri di partenza anche 3 Delfini dal mare alla montagna... Non ci facciamo mancare niente, divertimento e paesaggi bellissimi,
3 percorsi su terreno innevato e tutto un sali scendi tecnico, muscoloso e spacca gambe. Gara molto dura e faticosa, ma fatta anche questa! Inoltre io ho avuto anche un grosso problema agli sci che mi ha frenato e poi rallentato parecchio, ma nonostante tutte le difficoltà ho continuato lo stesso e tagliato il traguardo, non mi sarei ritirata per niente al mondo! Dopo la rottura volevo fortemente arrivare e così è stato: Finisher. Sono soddisfatta e contenta nonostante l'inconveniente perché gara tosta ed ancor di più per una Delfina di mare e non come loro abituati alla montagna e neve. Mai mollare crederci sempre.
Sabrina B.